Relax (2a parte)

“Mi sentono?” chiesi ansimante a Tommaso preoccupata che il volume dei miei gemiti fosse diventato troppo alto.

“No, qui sotto non c’è nessuno adesso.” mi rassicurò lui.

Il polpastrello di un suo dito picchiettava insistente contro il mio ano, affondando ogni tanto ma solo per poco e facendomi così soltanto desiderare la penetrazione. Con due dita dell’altra mano invece mi stava piacevolmente torturando il clitoride. Con queste semplici mosse mi stava facendo godere come poche altre volte avevo provato. Non era sicuramente solo la sua maestria, ma molto era dato anche dalla situazione, trasgressiva e di totale libertà da parte mia. Non avevo nulla di cui preoccuparmi. Ero con un uomo che non conoscevo e di lì a pochi giorni non avrei più visto, quindi potevo essere me stessa senza paura di nessun giudizio.

Ma il piacere che aveva intenzione di donarmi non si sarebbe esaurito con quella mossa. Dopo poco Tommaso si spogliò completamente nudo e si spalmò il corpo di olio. Già osservarlo era un piacere per gli occhi che si trasmetteva alla fica. Era muscoloso e aveva un bel cazzo.

Salì sopra di me e cominciò a praticare un massaggio corpo contro corpo, scivolando col suo sul mio. Era piacevole sentire il suo peso che mi opprimeva e la solidità del suo corpo. Era piacevole anche sentire la sua parte più dura di tutte che sfregava contro le mie gambe e i miei glutei e a volte anche contro la schiena quando orientava il suo corpo al contrario del mio.

Che quel massaggio corpo contro corpo si sarebbe ben presto trasformato in un vero amplesso era ovvio per entrambi e quando Tommaso smise di ondeggiare e si posizionò col suo cazzo duro fra le mie cosce, io non feci nessuna resistenza, anzi aprii leggermente le gambe.

Eravamo entrambi unti e scivolosi e quindi bastò un leggero movimento per da via alla penetrazione, solo che…

“Ehi, no, aspett…” esclamai ma poi le parole mi morirono in gola sopraffatte da un sospiro di sorpresa. Il suo cazzo era scivolato troppo in alto e si era infilato, senza troppa difficoltà, ma inaspettatamente e dunque un po’ dolorosamente, nel mio culo.

“Sei nel culo…” mormorai irrigidendo i muscoli e provando a respingerlo, ma era troppo lubrificato e troppo deciso il movimento che aveva fatto.

“Lo so.” disse lui poco dopo in modo molto tranquillo.

Dunque non era stato un errore. Non aveva sbagliato buco. Era stato un po’ stronzo e mi aveva fatto un po’ male. Il suo cazzo non era certo una roba da niente.

“Bastardo…” sibilai tra i denti mentre respiravo a fondo e cercavo di rilassare i muscoli e lo sfintere.

“Dai che non desideravi altro da quando prima ti ho quasi infilato il dito.”

Era vero. Aveva ragione lo stronzetto. Mentre me lo faceva io avevo pensato all’ipotesi di farmi inculare. Era da mesi che non lo facevo con mio marito e l’idea di farlo con un altro uomo era, forse non stranamente, particolarmente intringante. Però, ecco, avrei voluto farglielo sudare un po’, non sembrare quella che lo prende nel culo come niente.

“E allora inculami, porco.” non mi trattenni più. Il mio culo si era abituato e il suo cazzo così scivoloso entrava e usciva facilmente, facendomi sentire più aperta che mai. Con le dita, poi, lui raggiunse il mio clitoride e la mia fica, simulando quasi una doppia penetrazione che mi mandò in estasi.

Non sono sicura che nessuno mi abbia sentito, per quanto ho urlato il mio orgasmo dentro a quella stanzetta per massaggi.

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