Sogno o son desto?

I sogni son desideri?

“Stanotte hai fatto un incubo?” mi chiese mia moglie al risveglio.

“Eh?” in quel momento mi tornò in mente qualcosa.

“Ti sei svegliato di soprassalto. Ti ho sentito.”

“Ah, sì. No, non era un incubo. Era sì un sogno, ma non un incubo.” nella memoria si stavano riformando le immagini e lo svolgimento del sogno.

“Che sogno era?” chiese curiosa.

“Era… era un sogno erotico… mi sono svegliato per la troppa eccitazione.”

“Ah…” scivolò contro di me, ancora più curiosa. “Cosa hai sognato?”

“Ehm…” riflettei su cosa dire, mi resi conto che il sogno poteva essere imbarazzante “Forse è meglio che non te lo dica.”

“Perché? Eri con un’altra? Hai sognato un’altra?” disse gelosa.

“Eh? No, no… eri tu.” in quel momento mi maledii, avrei potuto inventare, avrei potuto mentire. Forse sarebbe proprio stato meglio dirle che avevo sognato un’altra, magari una famosa. Si sarebbe ingelosita ma la cosa sarebbe finita lì. Non avevo altra scelta che dirle la verità. O forse ce l’avevo ma mi ero appena svegliato, non ero lucido, ero travolto dalle sensazioni che il ricordo del sogno stava risvegliando in me, avevo il cazzo duro come tante mattine e mia moglie addosso, mezza incazzata e mezza arrapata.

“E cosa facevo nel sogno? Cosa ti ha eccitato tanto da farti svegliare di colpo?”

“Eri…” fanculo, glielo avrei detto, in fondo era solo un sogno. “Stavamo scopando e tu mi dicevi di avere un segreto.”

“Ah sì? Che segreto?” sempre più interessata.

“Non me lo volevi dire, però secondo me me lo volevi dire perché sapevi mi avrebbe eccitato. Allora io insistevo mentre ti scopavo. E poi me lo hai detto. Avevi un altro, avevi un amante.”

“E questo ti eccitava nel sogno invece di ingelosirti?”

“Sì. Tantissimo. Mi faceva impazzire e volevo sapere tutto.”

“E io te lo dicevo?”

“Sì. Hai iniziato a raccontarmi tutto. Era uno che era solo un amante per il sesso, nient’altro. Era questo ad eccitarmi. Lo tenevi solo per scopare, perché ti scopava benissimo.”

“E chi era? Uno che conosciamo?” chiese molto incuriosita.

“No. Mi hai detto che era un dottore.”

“Un dottore?”

“Sì, mi hai detto perché così ti potevi fidare delle cose che lui faceva al tuo corpo.”

“Così ho detto? Ahahaha.” rise.

“Sì. Era più vecchio di noi e mi hai detto che aveva un cazzo enorme.”

“Questo ti ha eccitato?”

“Sì. Perché vedevo quanto tu eri eccitata.”

“Ed è finito così? Ti sei svegliato su questo?”

“No. Poi prendevo il tuo computer e trovavo dei video. La cosa strana era che nel sogno in realtà io quei video li avevo già visti. Cioè era come se io sapessi già che ti facevi scopare da questo.”

“Cosa c’era nei video?”

“Tu e lui che scopavate. Tu, lui e un altro che scopavate.”

“Un altro?”

“Sì, un suo amico. E ti scopava in tutti i modi. Con quel cazzo enorme. E tu godevi in maniera incredibile. Eri bellissima e più porca che mai e per me era la cosa più eccitante che avessi mai visto. È in quel momento che mi sono svegliato.”

“Cioè io che ti tradivo con un altro, anzi che scopavo con altri due, che ero più porca che mai era la cosa più eccitante?”

“Sì.”

“E quando ti sei svegliato? Come ti sei sentito?”

Quella era una domanda chiave. La maledii per avermela fatta. Dal sogno si poteva sfuggire, ma quello che si provava da svegli era un’altra cosa.

“Ehm… cioè?” esitai non sapendo bene come rispondere.

“E adesso che lo hai raccontato? Come ti senti?” dicendo questo infilò una mano sotto le coperte andando a cercare il mio cazzo che nel frattempo, a causa del ricordo del sogno, si era ulteriormente rinvigorito rispetto alla naturale erezione mattutina. “Mi sembra che tu sia ancora eccitato.”

“Io… quando mi sono svegliato… ero eccitatissimo e felice… e dopo un po’ ero deluso…”

“Deluso?”

“Sì perché mi stavo rendendo conto che era stato solo un sogno.”

“Mi vuoi dire che avresti voluto fosse tutto vero? Io che ti tradivo con quello? Che ero così porca con lui? E con quell’altro amico? E che lui era superdotato? Tutto quello ti eccitava e avresti voluto fosse vero?”

“Sì…” ammisi mentre lottavo per non sborrare stretto nella sua mano.

“Anche adesso? Vorresti ancora che fosse vero?”

“Sì…”

Mi guardò stupita, ma non solo. Nel suo sguardo c’era curiosità, interesse. Era colpita da quel mio stato d’animo, da quel mio strano desiderio sessuale. Da quel sogno che aveva rivelato quella mia natura che le avevo tenuto nascosta.

Scivolò sopra di me, liberandomi dalle coperte e scoprendo il mio cazzo puntato verso l’alto. Spostò di lato le mutande e si impalò su di me. Stranamente quella posizione era praticamente uguale a quella iniziale del sogno: lei sopra di me e io che la imploravo di rivelarmi quel segreto.

“Quindi sei io ti tradissi? Se io avessi un altro da cui mi faccio scopare?”

“Eh?”

“Cosa penseresti? Ti piacerebbe veramente come nel sogno? Ti ecciterebbe troppo o saresti geloso? Se fosse tutto vero…”

“Perché me lo chiedi?”

“Rispondimi.” mentre intanto cominciava a fare su e giù su di me, toccandosi il seno eccitata.

“Io… io credo che mi ecciterebbe… ma vorrei sapere perché mi fai questa domanda…”

“Prova a pensare perché potrei chiedertelo…”

“Non so… perché magari avresti intenzione di…”

“Di? Cosa?”

“Oppure addirittura perché tu mi… cioè già tu mi trad… hai un altro?”

“Se fosse così… sarebbe un mio segreto, no?” disse con tono erotico avvicinandosi a me.

“E me lo riveleresti? Come nel sogno…”

“Non l’avrei mai fatto… ma se ti eccita così tanto…”

Non resistetti più e sborrai dentro di lei tutto quello che avevo accumulato nella notte ricca di sogni. Lei ridacchiò soddisfatta e mi guardò piena di malizia. Si morse le labbra avvicinandosi anche lei ad un orgasmo guidato probabilmente più dalla mente che dalle sensazioni fisiche.

Cosa era vero? Cosa era un sogno? Non lo distinguevo più.

1 commento su “Sogno o son desto?”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto