Luna di miele

4

“Cazzo, è già qui!” esclamai. “Dai, vestiti intanto che io vado ad aprire.”

Io stesso non ero vestito, avevo soltanto un asciugamano intorno alla vita. Andai verso la porta della nostra suite, dalla quale non si vedeva la zona letto. Indugiai un po’, mi mossi lentamente per dare tempo a lei di vestirsi. Chiesi chi fosse. Da fuori la sua voce confermò che si trattava del ragazzo che aspettavamo. Attesi un attimo e poi aprii. Mia moglie ormai aveva probabilmente indossato biancheria e vestitino. Inoltre potevo farlo aspettare ancora un po’ nell’anticamera.

Salutai. Stretta di mano vigorosa. Lo feci entrare.

“Ciao. Benvenuto.” sentii la voce con tono sensuale di mia moglie. Mi girai. Era appoggiata allo stipite della porta. Era rimasta completamente nuda con i sandali col tacco e non stava facendo nulla per coprirsi. Anzi la gestualità era sensuale ed invitante.

Mi venne in mente la scena di un film, quella in cui Margot Robbie compare nuda davanti a Di Caprio.

Era eccitante ma rimasi un po’ spiazzato. Capii che lei era già così eccitata che, volutamente o meno, stava già uscendo dai binari che avevamo concordato.

Lui fece un gesto e un suono di apprezzamento nei confronti di mia moglie. A me da quel momento diede poca attenzione, comprensibilmente.

Lei venne avanti, si presentò. Lui fece altrettanto. Io li guardai, mi ignorarono. Lei gli disse che era molto bello, lui rispose dicendole che lei era “hot”. Poi lei gli appoggiò una mano contro la pancia e la insinuò sotto la maglietta, per toccargli gli addominali e poi risalire sul petto. Lui per agevolarla si sfilò la t-shirt, restando a petto nudo, come me. Mia moglie lo guardava ammirata, mordendosi le labbra.

Con l’altra mano lo tastò tra le gambe, da sopra ai pantaloncini che portava. Emise un mugolio di apprezzamento e poi si allungò verso di lui sussurrandogli qualcosa. Io capii la parola “hard”.

In quel momento successero due cose, che mi destabilizzarono entrambe. Mia moglie dopo avergli sussurrato nell’orecchio spostò il viso davanti a quello di lui e, prendendo lei l’iniziativa, iniziò a baciarlo in bocca con la lingua, senza mai togliere la mano che palpava il cazzo attraverso il tessuto di pantaloni e mutande.

Quel gesto mi fece avvampare di gelosia. Non si era parlato di baci, non avrebbe dovuto baciarlo. Vederglielo fare mi sembrava più grave che se si fosse inginocchiata per succhiarglielo seduta stante. Allo stesso tempo la scena era decisamente “hot”, come aveva detto lui. Mia moglie nuda, in punta di piedi sui tacchi, protesa verso quel bel ragazzo, aggrappata alla protuberanza che aveva davanti. Però mi stavo per incazzare e probabilmente avrei detto qualcosa se lei, proprio in quel momento non mi avesse sorpreso con un altro gesto.

Si ricordò della mia presenza, o forse in realtà non se ne era certo dimenticata nonostante avesse rivolto le sue attenzioni al nuovo arrivato. Allungò una mano verso di me, infilandola sotto all’asciugamano, che si sfilò cadendo a terra, in cerca del mio cazzo.

Poi si girò un attimo e mi sorrise, avendolo trovato durissimo. Lo interpretò come una approvazione a quello che aveva appena fatto, probabilmente. Forse lo era, cioè una parte di me era eccitata da quella visione. Il fatto che mi avesse subito cercato, nonostante avesse appena violato le regole che ci eravamo dati, mi fece passare la vampata di gelosia. Ok, forse aveva esagerato un po’, ma era perché era troppo eccitata dalla situazione. Mi piaceva che fosse così eccitata.

Passata la botta di gelosia iniziai ad accettare la situazione. A quel punto però mi venne un altro pensiero a cui fino a quel momento non avevo pensato. Lei stava tastando i due cazzi che aveva a disposizione. Il mio nudo e l’altro attraverso i pantaloni. La sua sembrava una protuberanza notevole. Lei stava forse già facendo un confronto tra i due? E se il mio, di dimensioni che reputavo normali, si fosse rivelato decisamente perdente in un paragone di prestanza e misure? Iniziai a temere quel confronto e a vergognarmene. Era probabilmente un pensiero solo maschile. A mia moglie forse non interessava per nulla, lei voleva soltanto vivere quella situazione trasgressiva, ma io cominciai a sentirmi umiliato nel confronto con lui sotto tanti aspetti. Percepii, pericolosamente, che quest’ansia crescente stava agendo sulla durezza del mio membro, ovviamente in negativo.

Quel loop di pensieri venne interrotto da un gesto di lui, che provò a toccare a sua volta mia moglie fra le gambe. Lei lo bloccò e per un attimo sperai che lei non volesse, che volesse smettere. Mi vergognai subito di quella speranza, dopo anni che sognavo una esperienza simile insieme a lei.

Gli disse di lavarsi le mani, prima. E anche il resto. Gli indicò il bagno. E poi gli disse di raggiungerci in camera. Lui obbedì.

Lei si staccò da lui ma non da me. Tirandomi per il cazzo mi condusse verso il letto.

“Oddio, amore, è bellissimo. Vero?”

“Chi? Lui?”

“No, cioè sì, anche lui. Ma intendo che è bellissimo tutto, la cosa che stiamo vivendo. Io sono eccitatissima, senti.”

Mi prese una mano e se la portò fra le gambe. Era fradicia.

“Non avresti dovuto baciarlo.” le dissi io pentendomi immediatamente della mia sgradevolezza in quel momento in cui lei invece cercava di coinvolgermi nella sua eccitazione.

“Mi è venuto spontaneo.” rispose lei senza astio per il mio comportamento, forse era così su di giri che non ci aveva fatto neanche caso. Poi baciò anche me, nello stesso modo con cui aveva baciato lui ma con ancor più passione.

Pensai che stavo baciando labbra ancora umide della saliva di lui. Immaginai che più tardi quella sera avrei probabilmente baciato labbra che erano state a contatto con un cazzo di un altro. Non capii come mi fecero sentire quei pensieri.

Mia moglie si mise a quattro zampe sul letto. Mi disse di andare dietro di lei. La presi per i fianchi e le feci sentire il mio cazzo contro le chiappe. Era tornato durissimo. Lei era rivolta verso l’ingresso della camera, in attesa dell’arrivo del ragazzo.

“Aspetta a scoparmi, sono troppo eccitata, voglio prima il suo cazzo in bocca.”

Sentire quelle parole mi eccitò.

Lui comparve sulla porta. Nudo e col cazzo mezzo in tiro. Un bel cazzo, decisamente. Meglio del mio, dovetti ammettere, così come meglio era il suo fisico, la sua giovinezza. Ma la moglie era mia, io l’avrei scopata, e quello era il nostro gioco di coppia, lui era solo un passatempo temporaneo.

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