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C’era più di uno specchio nella camera della nostra suite e quello mi permise di osservare il pompino che mia moglie cominciò subito a fare al ragazzo. Un pompino profondo, appassionato, goloso. La bocca della donna che pochi giorni prima aveva pronunciato “Sì” davanti all’altare era impegnata ora a dare piacere ad un bellissimo cazzo che non era il mio.
Il cazzo di un altro. Nella bocca di mia moglie.
Era una visione sconvolgente. Ancora più sconvolgente era percepire la voglia di lei nel farlo. E anche la naturalezza che aveva. Sembrava non turbarla minimamente il fatto di fare sesso orale ad un uomo che non ero io. O meglio non la turbava in negativo ma sicuramente in positivo.
Sculettava davanti al mio cazzo e inarcava la schiena e nel farlo mostrava alla mia vista le sue labbra della fica grondanti di umore. Era eccitatissima.
Si girò un attimo per guardarmi, tenendo il cazzo con la mano, pronta rimetterselo in bocca. Mi sorrise in modo perverso. Saliva e forse liquido preseminale le bagnavano le labbra.
“Dai, facciamo l’amore.” disse spingendo all’indietro il culo alla ricerca di un contatto col mio cazzo.
L’amore. In quel momento, nella pausa tra una succhiata e l’altra al cazzo di un altro lei mi parlava di amore. Non disse “scopami” o qualcosa di simile e più appropriato al momento. “Facciamo l’amore”. Non lo diceva spesso neanche nei momenti più tenere e romantici.
Le guardai il culo. Poi la fica che si stava quasi spalancando da sola. Poi guardai cosa stava facendo. Era scesa con la testa, teneva la punta del cazzo tra le dita e con la lingua stava cercando di raggiungere le palle di lui. Da quando era diventata così spudoratamente disinibita? Da quando mia moglie era così troia?
“Oh cazzo!” esclamai e immediatamente mi portai le mani sul cazzo, nell’inutile tentativo di bloccare la fuoriuscita di schizzi e schizzi di sborra.
Alcuni raggiunsero il culo e la schiena di lei, altri vennero fermati dalle mie mani, ma di fatto era successo. Avevo sborrato senza neanche aver provato ad entrare dentro di lei. La situazione, il vedere mia moglie così porca e tutto il resto erano bastati. La mia mente era bastata. Non era servito avere il cazzo stretto in un pertugio caldo e umido. Basta il pensiero, a volte. Aiutato dal vedere la propria donna che lecca le palle ad un altro.
“Cazzo, cazzo, cazzo…” continuavo ad imprecare.
“Ma… così?” mi chiese lei che non capiva perché fossi già venuto.
“Eh… sì.”
Notai un sorrisetto di compatimento da parte di lui. Stronzo. Lui e il suo cazzo maestoso ancora durissimo e resistente nonostante il notevole lavorio di labbra e lingua. Altro che solidarietà maschile.
“Va beh, dai, vuol dire che eri eccitatissimo come me, vuol dire che ti stava piacendo molto come a me. Temevo che non ti stesse piacendo proprio tanto.”
“Eh… sì.”
“Dai, non ti preoccupare. Adesso ti riprendi. Non abbiamo fretta. Io intanto continuo…” e tornò subito a ingoiare il cazzo di lui.
“Se… se vuoi ti lecco un po’…” mormorai io, sentendomi in colpa e inadeguato. Lei non mi rispose ma l’ondeggiare del culo e il fatto che aprì un po’ le gambe li presi come un sì.
Era bagnata, mi sbrodolava la faccia. Se non aveva già avuto degli orgasmi li ebbe sicuramente con la mia lingua tra clitoride e grandi labbra.
Molto eccitante.
Lei fantastica!
Grazie
Eccitante ma continuerà giusto?
Nel mio viaggio di nozze scelsi il maestro di yoga 🙂
Elena T.
Con marito con-senziente?
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sai sempre emozionare con i tuoi racconti… grazie davvero
Alessandro
Grazie a te
Un sogno
molto bello, una moglie ideale.
UGO
Grazie