La proprietà associativa dell’addizione

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“Te l’ho mai detto che quando mia moglie aveva la tua età mi tradiva con un suo collega che aveva la mia età di adesso?”

“No, e tu non ti accorgevi di niente?”

“No, ero sfigato come il tuo fidanzatino.”

“Non è sfigato, dai.”

“Però non ti sa scopare come si deve, vero?”

“No… non come te.”

“Forse sei anche tu che con lui non sei porca come sei con me. Mia moglie era uguale. Con me faceva tanto la pudica mentre con lui… era zoccola come te. Perché siete così troie con gli amanti e non con i vostri fidanzati?”

“Perché… perché da lui mi sento giudicata… cioè con lui poi devo anche starci insieme, fare le cose normali, i momenti romantici… poi è anche colpa sua.”

“Cioè?”

“Lui non è come te. Non fa quello che fai tu.”

“Cosa faccio io?”

“Non mi fai sentire responsabile di quello che faccio. Io faccio quello che tu mi fai fare. Non è colpa mia se faccio quello che faccio.”

“Vuoi dire che tu non vorresti fare quello che facciamo?”

“Non è che non vorrei… ma non riesco ad oppormi neanche se volessi.”

“Quindi quando ti metti a novanta, ti allarghi le chiappe con le mani e mi implori di sfondarti il culo, in realtà non lo vorresti veramente.”

“Dai, smettila. Non rendere tutto più difficile.” si lamentò lei dandomi uno schiaffetto sul braccio.

“È che voi ragazze siete vittime dello stigma che condanna se ad una piace fare sesso, anche spinto. Vittime del fatto che non bisogna essere troie. E allo stesso tempo è proprio questa visione a rendere tutto così bello. Per voi ma anche per noi.”

“Cosa vuoi dire?”

“Che è il proibito a piacere. Tu non dovresti tradire il tuo fidanzato. Non dovresti essere così troia con me. Solo che è così bello trasgredire. Fare le stesse cose che fai con me con il tuo fidanzato non sarebbe la stessa cosa. Bello, sì, magari anche meglio per certi aspetti, ma mancherebbe il brivido del proibito. E per me è la stessa cosa. Che gusto ci sarebbe se fosse normale che una collega giovane, bella e fidanzata finisse le sue giornate di lavoro piegata a novanta sulla mia scrivania col mio cazzo su per il culo?”

“Mi fai sentire sporca.”

“Lo so. E ti piace, vero?”

Non mi rispose e si piegò verso il basso per andare a prendere in bocca il mio cazzo che, nel fare quei discorsi, si era ripreso e nuovamente indurito.

“Cosa direbbe tua moglie se sapesse cosa stiamo facendo?” mi chiese poi interrompendo a metà il pompino.

“Mi castra.”

“Ma come? Lei ha fatto la stessa cosa.”

“Infatti a te non farebbe niente, si rivedrebbe in te. Invece in me vedrebbe il suo amante e penserebbe che io sia uguale a lui.”

“Cioè?”

“Cioè penserebbe che io prima o poi mi innamorerei di te e la vorrei lasciare.”

“E si sbaglia?”

“Sì e no.”

“Cioè?”

“Cioè io sono già innamorato di te. Non ci si può non innamorare di una ragazza che adora essere sodomizzata. Ma questo non vuol dire che cambi quello che provo per mia moglie.”

“Tu la fai facile.”

“Da quando scopi con me è cambiato quello che provi per il tuo ragazzo?”

“No, però…”

“Però cosa?”

“Non so… ho come la sensazione che non riuscirò più ad essergli fedele e so che questo potrebbe rompere il nostro rapporto.”

“Io la perdonai per il tradimento ricevuto.”

“Ma non tutti riescono a perdonare.”

“Se però capirà e ti perdonerà sarà quello giusto.”

“E se invece no?”

“Se non sei disposta a correre questo rischio allora smettiamo subito.”

“Smettiamo cosa?”

“Non scopiamo più. Torni ad essere fedele.”

Non mi rispose. Continuò lentamente a segarmi il cazzo, guardandolo. Poi si alzò e si rimise appoggiata sulla scrivania, mostrandomi il culo. Io mi alzai in piedi e appoggiai la punta del cazzo tra le sue chiappe.

“Lo sai vero che sei una gran troia?”

“Mm.”

“Così troia da non saper rinunciare al cazzo di un uomo tanto più vecchio di te. Da non saper rinunciare a fare cose con lui che col tuo fidanzatino non hai mai fatto.”

“Mm.”

“E manco io ci so rinunciare. Mia moglie col tempo è diventata troia anche con me. È il pregio dell’invecchiare. Ma non potrei mai resistere alla perversione di una ragazza che vuole compiere adulterio offrendomi il suo culo.”

Spinsi ed entrai lentamente in lei. Era diventata bravissima a prenderlo. Ogni volta alla prima penetrazione anale sentivo le sue contrazioni di piacere. Lei godeva per il significato che aveva l’inizio di ogni atto sodomitico. Poi manteneva un alto livello di piacere per tutta la scopata, fino alla mia venuta, ma non godeva più e le restava la voglia per rifarlo il prima possibile.

Diciassette anni di differenza di età, e non sentirli. Circa altrettanti centimetri nel culo, e sentirli tutti.

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