La proprietà associativa dell’addizione

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“Eh, non sono più vent’anni e neanche quaranta… Meno male che ho portato lui a darmi il cambio…” mormorò l’uomo mentre era steso sul letto con la schiena appoggiata alla testata e osservava la donna che veniva scopata dal ragazzo sull’altro lato del letto.

“Non ce la fai più?” chiese lei con un misto di delusione e scherno.

“Devo riprendermi. Questa settimana ho fatto gli straordinari.”

“Cioooooè?” chiese lei prolungando l’emissione vocale a causa di un affondo particolarmente profondo del ragazzo alle sue spalle.

“Diciamo che nel giro di pochi giorni sei la seconda che scopo… insieme a un altro.”

“Ah, ne avete scopata un’altra voi due?”

“Non noi due. Io e… tuo marito.”

“Cosaaa?” lei fece per alzarsi ignorando il ragazzo alle sue spalle che però la spinse di nuovo giù contro il materasso dandole della troia.

“Avevi ragione, sai, ora scopa bene tuo marito.”

“Ma chi? La troietta?” disse agitandosi e divincolandosi.

“Stai ferma troia.” ripetè il ragazzo bloccandole le braccia da dietro.

“Girala.” disse a lui l’uomo.

Il ragazzo, molto forte e muscoloso, non fece fatica a prendere il corpo di lei e a girarlo di 180 gradi, facendola stendere sulla schiena. Poi le aprì le gambe e tornò a scoparla. L’uomo invece si spostò sopra di lei, sedendosi praticamente sulla sua faccia, in modo che lei non potesse muoversi più di tanto e in modo che intanto potesse leccargli le palle, il perineo e l’ano.

Lei fece in tempo a gridargli che era uno stronzo ma poi si adeguò con malcelato piacere allo stato di sottomissione a cui l’avevano ridotta quei due porci.

Il ragazzo se ne era andato. Erano rimasti loro, stesi sul letto con lei appoggiata al petto di lui. Giocherellava col suo pene, ormai flaccido.

“Mi avevi detto che lei non era porca quanto me.” si lamentò.

“Ed è vero. Ma ciò non toglie che sia comunque molto porca.”

“Vuole rifarlo con voi?”

“Forse sì.”

“Allora è più porca di me. Io dopo la prima volta rifiutai. Oggi me ne pento.”

“Infatti stai recuperando.”

“Mi pento anche di non averlo mai fatto con mio marito… magari adesso non si scoperebbe quella troietta e ci sarei io al suo posto.”

“Tu? Vorresti essere scopata da me e da tuo marito?”

Lei si tirò su e si girò per guardarlo in faccia, con l’espressione di una che aveva ricevuto una rivelazione inaspettata.

“Non so perché ma non ho mai immaginato veramente di farlo in tre con mio marito. Tante volte l’ho immaginato ma lui non era mai tra i due uomini.”

“Per il solito motivo. Certe perversioni non riusciamo a pensare di farle con le persone che amiamo e che ci amano. Sono cose troppo sconvolgenti.”

“Sei diventato saggio.” disse lei con tono di presa in giro.

“Invecchiare ha questo difetto, oltre ad ammosciare il cazzo.”

“Non mi è sembrato tanto moscio oggi.”

“Adesso lo è, però, e non credo si riprenda più.”

“Peccato perché mi sto eccitando di nuovo io…”

“Ti stai eccitando pensando a cosa?”

“A me… a te… a mio marito…”

“Credi che adesso potresti farlo a tre con lui?”

“Penso di sì. Forse è solo perché sono invidiosa di quella troietta, ma credo di sì.”

“Vuoi sapere cosa mi ha detto lui?”

“Cosa ti ha detto?”

“Eravamo scesi, ci stavamo salutando. La troietta, come la chiami tu, era già andata via, era corsa a casa dal suo ragazzo, piena di sensi di colpa misti a sborra.”

“Ah pure poeta…” lo prese in giro.

“E allora stavamo scambiando qualche convenevole tra due sconosciuti che avevano appena scopato una ragazza di ventitre anni.”

“Che convenevoli ci si scambia in quelle occasioni?”

“Commenti post partita. Apprezzamenti sulla tipa. E anche complimenti vicendevoli. È a quel punto che tuo marito mi ha detto che si era trovato bene con me, che gli sembravo un tipo a posto. Che ero porco al punto giusto e insomma… che lui aveva una moglie che era una gran figa e anche una gran troia…”

“Ha detto così?”

“Forse ha detto ‘molto bella e maiala al punto giusto quando vuole’ e quindi mi diceva che da un po’ tempo voleva proporti di farlo in tre ma non aveva l’uomo giusto e quindi io forse potevo esserlo…”

“E tu che gli hai detto?”

“Gli ho chiesto di farmi vedere una tua foto. Me ne ha fatta vedere una normale. Poi gli ho chiesto se ne aveva in cui eri nuda. Allora me ne ha fatta vedere una.”

“Che foto ti ha fatto vedere?”

“Una in cui eri stesa nuda sul letto. Sembrava dormissi.”

“Che porco! Mi fa le foto di nascosto e le mostra a degli sconosciuti!”

“Non sono uno sconosciuto.” disse lui ridendo.

“E tu che hai detto?”

“Ho detto che eri una gran figa. E gli ho chiesto se davi il culo.”

“E lui?”

“Mi ha detto che lo dai raramente, che bisogna convincerti… hahaha”

“Siete uno peggio dell’altro.” disse lei tirandosi su e dando uno schiaffetto al cazzo moscio dell’uomo, spostandosi verso il bagno con aria offesa.

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