40 + 38 + 55 + 23 + 27
E così avevo organizzato l’incontro. Non era un triangolo. Non era neanche un quadrato. Era diventato un pentagono. C’ero io, quarantenne, e mia moglie, trentottenne. Poi c’era la mia giovane amante ventitreenne, che ovviamente non avevo presentato a mia moglie come tale. Lei non l’aveva mai vista, ma mi ero posto il problema che potesse incontrarla in futuro e capire tutto. Ma avevo deciso di correre il rischio. Ci avrei pensato poi, se fosse venuto fuori il problema. Lei dunque ufficialmente era una conoscente dell’uomo cinquantacinquenne sul quale ero rimasto vago con mia moglie su come l’avessi conosciuto. Lui stesso aveva poi suggerito di portare anche il quinto elemento di quella che si prospettava come una vera e propria orgia. Un ragazzo ventisettenne che conosceva e che potevamo spacciare per il ragazzo della ragazza, per insospettire ancora meno mia moglie. Era una macchinazione complicata e rischiosa ma pensai che ne valesse la pena per scopare mia moglie insieme ad altri e sperabilmente vederla anche insieme ad una donna.
Ci eravamo incontrati, per conoscerci e rompere il ghiaccio. Nel bar di un hotel dove avevamo prenotato una suite per la serata di sesso di gruppo.
“Allora che ne dici?” chiesi a mia moglie dopo esserci un attimo allontanati dal gruppetto.
“Tutto ok.” rispose dopo una breve riflessione. “Mi piacciono. Mi piace la ragazza. Credo piaccia molto anche a te. Lo vedo.”
“Beh…”
“E mi piace l’uomo. Hai scelto bene. È perfetto per me. E anche il ragazzo… promette bene.”
“Quindi cosa vuoi fare?”
“In che senso?”
“Cioè andiamo su in camera e poi… con chi lo vuoi fare?”
“Vediamo… non vorrei pianificare troppo… quel che viene viene…”
“Ma quindi anche con lei…?”
“Perché no… mi piace… esperimenti bisex… per quello volevo anche una donna… potresti farlo anche tu.” concluse con un sorrisetto strano.
“Beh, se tu non hai nulla in contrario io me la farei volentieri.”
“Certo, stasera liberi tutti… ma non era quello che intendevo.”
“Cioè?”
“Parlavo degli esperimenti bisex…”
“Ah.” dissi rimanendo senza parole mentre lei si allontanava per tornare insieme agli altri.
“Quindi ti piace mia moglie?” chiesi all’uomo dopo essere rimasti un attimo in disparte fra noi.
“Gran figa. E gran porca, lo si capisce.”
“Davvero? Da cosa?”
“Da come si muove, da come si atteggia. Oh, io te lo dico, non mi pongo limiti con lei, stasera.”
“Eh? No, no… finché lei gradisce puoi fare quello che vuoi. Certo non è detto che accetti tutto, ti avviso.”
“Cioè?”
“No, non so. Per fare un esempio, il culo, non è che è sempre disponibile. Dipende come le gira.”
“Tranquillo. Dipenderà da come la giro io. Sono sicuro che me lo darà.”
“Ok.”
“Sei eccitata?” chiesi alla mia giovane amante.
“Non sai quanto.”
“Cosa pensi di mia moglie? Credi che tu e lei… ecco… insomma…”
“Non lo so… mi guardava in modo strano. Sei sicuro che non sappia chi sono?”
“Come farebbe a saperlo? Non ti ha mai visto prima.”
“E se lo scoprirà poi? Io non voglio casini.”
“Tranquilla, non succederà niente.”
Mi guardò con aria di compatimento. L’aria di quando una donna capisce che l’uomo davanti a lei sta ragionando esclusivamente con la cosa che ha tra le gambe e non quella tra le orecchie.
“Chi preferisci tra le due?” chiesi sottovoce al ragazzo mentre guardavamo le due donne parlare fra loro e fare un po’ di conoscenza.
“Posso dirlo? Tua moglie.”
“Davvero? Perché?”
“Perché è una perfetta MILF. Si vede che è una donna seria che però se decide di trasgredire si lascia andare e dà tutta se stessa, senza limiti.”
“Hai capito tutto questo solo guardandola?”
“È che in realtà l’ho già scopata… una come tua moglie.”
“Ah.”
Non ero sicuro di avere capito cosa intendesse e la pausa che aveva fatto nell’ultima frase mi aveva fatto per un attimo trasalire. Lo guardai meglio. Mi sembrava di averlo già visto da qualche parte, ma non ricordavo dove.
“Allora saliamo?” proposi dopo che di tempo per prendere un po’ di confidenza tra di noi mi sembrava che ne fosse passato abbastanza.
“Ok. Quali sono le regole di ingaggio?” domandò l’uomo.
“Le regole sono che ognuno fa quel che vuole. Liberi tutti. A patto che le persone con cui lo fa siano d’accordo. Lasciamoci andare. Divertiamoci.” risposi e poi subito guardai mia moglie per cercare conferma.
“Secondo me serve qualcuno che conduca il gioco, che diriga le operazioni.” disse invece lei.
“Ok. Se volete posso provare a farlo.” risposi un po’ sorpreso dalla proposta di mia moglie di cui non avevamo parlato in precedenza.
“No, io veramente penserei che serva una gerarchia e una leadership che sia più naturale seguire, senza forzature.”
“Non capisco che cosa vuoi dire.”
“Io pensavo più a lui.” disse indicando l’uomo. “È il più vecchio e lo vedo meglio a condurre i giochi.”
“Ah.”
Gli altri due annuirono. Mia moglie mi guardò con un sorriso strano. Lui era sornione e compiaciuto. Io mi accorsi che stavo già cominciando a perdere il controllo della situazione. Mi agitai un po’. C’era qualcosa che mi sfuggiva mentre pensavo di essere l’unico ad avere completa padronanza dei rapporti tra di noi.
Seguii gli altri un po’ in disparte, perso nei miei dubbi mentre salivamo di sopra.
complimenti bello bello
letto tutto d’un fiato
Grazie
bravo! Non c’è altro da dire. Aspetto sempre un tuo racconto nuovo perché scrivi veramente bene
Grazie, mi fa piacere
bello, le donne sono sempre un passo avanti.
UGO
E a noi uomini ci piacciono così, intanto guardiamo loro il culo
esatto!!