40 + 38
Svegliai mia moglie con un bacio sulla fronte. Dormiva ormai da qualche ora, dopo essere stata sveglia quasi per tutta la notte, insieme a noi altri. Noi due eravamo rimasti a dormire nella suite che avevamo prenotato. Gli altri se ne erano andati. Io non avevo avuto il coraggio di stendermi sul lettone che aveva ospitato i nostri giochi. Avevo dormito, male, su un divanetto. Invece mia moglie era crollata, incurante di dormire sulle lenzuola sporche di tutti i nostri fluidi prodotti durante il sesso.
Si guardò attorno. Non capì subito dove si trovasse, che ora e che giorno fossero. Quando capì e si ricordò cosa era avvenuto poche ore prima la sua mano andò istintivamente fra le gambe. Si toccò e si masturbò davanti a me, appena sveglia.
“Ma ne hai ancora voglia?” chiesi quasi scandalizzato.
“Appena ho realizzato cosa ho fatto mi è venuta… è stato pazzesco, vero?”
“Sì, sì.”
In quel momento ebbi la conferma ad una mia sensazione che avevo spesso avuto: alle donne il sesso piace, quando piace superando i condizionamenti sociali, più che a noi uomini e quando lo scoprono non riescono più a farne a meno, molto più che noi uomini.
“Ti sei trovata bene, allora?”
“Me lo chiedi anche? Non c’eri tu stanotte? Non mi hai visto?”
“Sì, sì, scusa.”
In effetti era andato tutto in modo perfetto, soprattutto per lei. Aveva trovato subito intesa con tutti, gli uomini e la ragazza. L’avevo quasi invidiata in effetti ed avevo provato un po’ di gelosia, che però avevo tenuto per me, vedendo come scopava con l’uomo, come se scopassero insieme da sempre. Oppure quando il ragazzo, come prima cosa, l’aveva sodomizzata senza che lei obiettasse nulla, anzi sembrò incoraggiarlo.
“Chi hai preferito? Oppure cosa ti è piaciuto di più fare?”
“Secondo te?”
Ci pensai un attimo, ma non dissi quello che pensavo veramente.
“Ti ho visto molto bene con la ragazza. Non pensavo. Non mi avevi mai detto di avere così tante voglie bisex.”
“Infatti non le avevo. Mi sono venute sul momento. Lei bellissima e bravissima.”
“Sì.”
“Direi tirocinio superato.”
“In che senso?” chiesi allarmato per l’espressione che aveva usato mia moglie, ma cercai di dissimulare. Lei mi sorrise, in un modo che non riuscii ad interpretare. Un po’ di scherno, forse.
“Nel senso che era molto giovane ma è stata brava, ha superato l’esame. E quindi è come se avesse superato un tirocinio, no?”
“Eh, sì, sì.” risposi sollevato ma solo in parte. Non ero sicuro se mi stesse prendendo in giro o no. Ma non poteva sapere e poi, se anche avesse saputo, possibile che non si fosse arrabbiata?
“Sei tu che invece non l’hai superato del tutto.”
“Perché?”
“Ti sei tirato indietro…”
“Ah.”
Mia moglie si riferiva ad un momento in cui mi ero avvicinato a lei per guardare con quanta golosità stesse succhiando il cazzo all’uomo. Ero rapito da quanto sembrasse piacerle. Non avevo mai notato tale voglia con me. E in quel momento lei si era interrotta, mi aveva guardato e come niente fosse aveva rivolto il suo cazzo verso di me, chiedendo se volevo provare.
Io non volevo, ma avevo davanti una donna che quasi mi implorava e che fino a quel momento mi aveva mostrato le gioie di un libertinaggio senza freni. Per un attimo cedetti. Mi feci avanti. Lo assaggiai, come dire. Lei mi guardava compiaciuta e soddisfatta. Girai lo sguardo ed incrociai quello della mia giovane amante che lo stava succhiando al ragazzo. Nel suo sguardo c’era incredulità e scherno. Mi vergognai. Mi tirai indietro. Mia moglie ridacchiò.
“Tu invece non ti sei tirata indietro davanti a nulla.” dissi facendo l’offeso e parlandole come se la stessi insultando.
“No, perché avrei dovuto.”
“In particolare con l’uomo…” sentivo in me crescere la stessa gelosia che in certi momenti mi era comparsa poche ore prima. Mi ero quasi pentito di averlo portato. Aveva in effetti condotto i giochi e aveva usato soprattutto mia moglie come voleva, la comandava, lei eseguiva con piacere tutto.
“Hai fatto cose che non credevo…” dissi quasi ferito.
“Tipo cosa?” mi chiese lei guardandomi con un sorriso stampato in faccia. Non era dispiaciuta, anzi si stava divertendo a mio discapito. “Dimmi, cosa?” insistette.
“Quando… ad esempio… lui stava scopando la ragazza e ti ha fatto un cenno…” non avevo il coraggio di dirlo.
“E io cosa ho fatto?” mi chiese con fare sornione. Voleva che lo dicessi.
“E tu lo hai leccato… dietro…”
“Gli ho infilato la lingua nel culo… dilla bene.”
“Fanculo.”
“Ti è dispiaciuto?”
“No, cioè sì… no… no in realtà. Non dispiaciuto. Mi ha sorpreso. Ero stupito che con uno sconosciuto riuscissi a fare certe cose così… con naturalezza… così che non hai mai fatto neanche con me.”
“Certe cose è più difficile farle con il proprio uomo, non so perché. E poi con lui c’era qualcosa… era come se lo conoscessi da anni. Anzi no, era come se ci scopassi insieme da anni.”
Dopo aver detto questo mia moglie mi guardò di sottecchi e con un sorrisino. Mi voleva dire qualcosa che non coglievo? Che cosa poteva significare? Cioè, lui l’avevo portato io nel gruppo non lei. L’avesse portato lei avrei potuto pensare che ci avesse già scopato, ma così… non ci stavo capendo nulla.
“Sai invece chi non mi è sembrato avere grande intesa?”
“No.”
“I due fidanzatini. Si sono quasi ignorati. Il ragazzo cercava sempre me. Lei cercava più te o l’altro. O me. Cercava molto me anche lei. E tra loro non sembravano quasi avere confidenza. Ma sei sicuro che stessero insieme? Anzi che si conoscessero proprio?”
Dentro di me ero spaventato. Mia moglie sembrava avere intuito fin troppo. Anzi sembrava sapere fin troppo. Sembrava saperne più di me. Ma non era possibile. Mi stavo facendo troppe paranoie. E poi non aveva senso. Se sapeva qualcosa avrebbe dovuto essere arrabbiata con me.
“Non so… io lei non la conoscevo…” risposi ma sentendo le parole uscirmi di bocca ero sicuro che mia moglie capisse che mentivo.
Lei mi guardò. Sembrava un po’ compatirmi e un po’ amarmi. Aveva di sicuro l’aria di una che aveva scopato e bene per tutta la notte. Capelli arruffati e sorriso ebete.
“Vuoi scoparmi?” mi chiese di punto in bianco mia moglie.
“Eh?”
“Ti ho chiesto se vuoi scoparmi.”
“Beh… sì, vorrei anche ma ti ho scopato poche ore fa…”
“Non mi hai veramente scopato. Cioè non hai veramente scopato tua moglie.”
“Come no?”
“Ieri sera hai scopato quella troietta, ma a me hai soltanto infilato il cazzo mentre avevo già altri cazzi dentro di me. Cioè non mi hai preso e scopato. Come hanno fatto gli altri due.”
“E tu volevi invece essere presa e scopata da tuo marito?”
“Ieri sera no. Andava bene così. Ma adesso sì.”
“Perché?”
“Che cazzo di domande fai?” aveva ragione, che cazzo di domande facevo. “Voglio che ristabilisci il tuo possesso su di me. E io voglio ristabilire quello su di te.”
Scopammo. In modo tenero ma deciso. Quasi lottando fra noi per guidare l’amplesso. Per ristabilire le cose, come aveva detto.
“Ti ho visto come la scopavi.” mi sussurrò nell’orecchio dopo che era crollata su di me dopo un orgasmo quasi simultaneo. Il mio cazzo era ancora, mezzo moscio, dentro di lei. “Sembravo io alla sua età. Con lui.”
“…” non risposi nulla, continuavo a non capire se fossero allusioni o no.
“Sono tranquilla adesso. Non perderai la testa per lei. Non sei come era lui. Sei più saggio. Lui è come te adesso, invece. Hai notato? Hai visto come mi scopa? Mi ha sempre scopato così, solo che a un certo punto ha perso la testa. Adesso l’ha rimessa a posto e mi vuole solo scopare.”
“Mi sa che non ho capito un cazzo.” dissi sconfortato. Mi sentivo un burattino che non capisce nulla di ciò che gli accade intorno. Lui era lui? Come era possibile? E lei sapeva di lei?
“Come sempre. Se ragioni col cazzo non capisci un cazzo.” disse ridendo.
complimenti bello bello
letto tutto d’un fiato
Grazie
bravo! Non c’è altro da dire. Aspetto sempre un tuo racconto nuovo perché scrivi veramente bene
Grazie, mi fa piacere
bello, le donne sono sempre un passo avanti.
UGO
E a noi uomini ci piacciono così, intanto guardiamo loro il culo
esatto!!