Dopo la palestra

E questo invece è il seguito de In palestra

Non dissi quasi nulla per tutto l’aperitivo. Trovavo decisamente strano fare un aperitivo post palestra con la mia ragazza e con un ragazzo che a malapena conoscevamo e che avrebbe di lì a poco condiviso il nostro letto in un rapporto sessuale. Non riuscivo a capire come la mia ragazza riuscisse a chiacchierare tranquillamente come se niente fosse con uno che l’avrebbe scopata a breve. Parlavano di palestra, di allenamenti, di esercizi, della loro efficacia, di gruppi muscolari, di diete, eccetera.

Fu poi lui a interrompere il tutto dicendo, con tutta la naturalezza del mondo:

“Allora passiamo alla seconda fase?”

“Terza fase.” lo corresse la mia ragazza e per un attimo ebbi un brivido ripensando al fatto che tra me e lui c’era stato già un incontro ravvicinato di cui lei non sapeva niente, e mai avrebbe dovuto sapere. Ma ovviamente non si riferiva a quella. Infatti ci spiegò: “Fase uno: allenamento in palestra, fase due: aperitivo, fase tre: sesso.”

“Sesso.” confermò lui ridacchiando. “Andiamo da voi, allora?”

Io li guardavo stranito. Non potevo credere che per loro fosse tutto così normale. Ma in effetti era forse il mio il ruolo più anomalo. La mia ragazza si sarebbe scopata due ragazzi. Lui si sarebbe scopato la mia ragazza. Io invece dovevo fare la concessione di accettare di condividerla con lui. Non molti l’avrebbero fatto e non molti con l’eccitazione che stavo provando ma cercavo di nascondere, per vergogna.

Andammo da noi. Come tre vecchi amici.

“Cosa facciamo? Come facciamo?” chiese impaziente e indecisa la mia ragazza.

“Posso dire io?” propose lui.

“Sì.” disse lei sollevata senza neanche aspettare la mia conferma.

“Io vorrei vederti fare degli esercizi, degli squat ad esempio, come ti vedo farli in palestra, però nuda.”

“Oh. Wow. Sì, che bello.” rispose lei.

Ci mettemmo seduti sul letto, mentre lei si spogliava e poi iniziava a piegare il suo corpo in posizioni normali per una palestra ma oscene se fatte nuda in una camera da letto di fronte a due ragazzi che intanto avevano entrambi il cazzo duro in mano.

Poi lui si avvicinò a lei. Le corresse la postura come fosse il suo personal trainer. Ma era una scusa. Una scusa per metterle la mano tra le gambe. Lei mugolò di piacere, approvando la sua mossa. Io sentii un brivido. Lo invidiavo, ero geloso, volevo allontanarlo da lei ma ero anche tremendamente eccitato.

“Scendi.” disse lui e lei piegò le gambe aprendo le chiappe nella posizione squat. “Sì, resta così.”

Lui si abbassò e le guardò da vicino il culo aperto. Poi la toccò col dito in mezzo. Lei urlò di piacere.

“Io voglio sfondartelo questo culo perfetto e sodo.” le disse palpandola.

“Ah, vai subito diretto.” commentò lei.

“Sì. So che ti piace.”

“Ah sì? E come lo sai?”

“Me lo ha detto lui.”

Entrambi si girarono verso di me che rivolsi a loro i palmi delle mani come per discolparmi. Lo sguardo della mia ragazza sembrava un po’ arrabbiato e un po’ con aria di sfida.

“Ah. Ti ha detto così?”

“Sì. Mi ha detto che ti piace prenderlo in culo. Che lo fate spesso. Voglio farlo anche io. Sono qui per questo. Se posso fare una sola cosa con te stasera vorrei che fosse quella.”

“Non avrebbe dovuto dirtelo. Voi maschi negli spogliatoi chissà che altre porcate che vi dite.”

Provai un altro brivido. Temevo lui aggiungesse “E che facciamo…”. Lui aveva quell’arma per zittirmi. Poteva rivelare a lei quello che avevamo fatto sotto la doccia. Per questo aveva il controllo della situazione, io non potevo oppormi a nulla.

Però tanto lei avrebbe detto di no. Figuriamoci. Me lo aveva detto che col cazzo che si ritrovava lui… col cazzo che glielo dava, appunto. Ma mai sottovalutare una donna eccitata che si vuole vendicare.

“Va bene. Facciamolo. Non vedo l’ora. D’altronde mi piace farlo.”

Disse l’ultima frase guardandomi. Il sottotesto era: “Così impari a raccontare bugie agli altri, ora la tua ragazza si farà inculare, quello che tu tanto desideri lo farà un altro al posto tuo. Uno col cazzo più grosso del tuo, tra l’altro.”

C’era tutto questo in un solo sguardo. Io chinai il capo, sconfitto. Il mio cazzo invece, si ergeva come fosse vincitore.

“Come vuoi farlo?” chiese lei a lui.

“Posso decidere? Davvero?” era proprio contento.

“Vediamo. Prova a dirlo. Come lo hai sognato questo momento?”

“Allora. Io steso sulla schiena. Tu mi cavalchi. Sempre in posizione squat. Girata verso i miei piedi. Cioè io ti guardo il culo. Ti siedi sul mio cazzo. Voglio vedere il tuo culo che si apre.”

“Sei proprio un porco!” questa risposta non sembrava un rifiuto. Era divertita e continuava a lanciarmi sguardi che dicevano che era colpa mia e mi toccava assistere per punizione.

L’azione avvenne esattamente come l’aveva descritta lui. Nonostante le dimensioni andò liscia e sembrò facile. Usarono molto lubrificante, ma lei si vedeva che era eccitata. Tutto avvenne mentre i nostri sguardi non si staccavano quasi mai. La guardai ricevere un cazzo in culo mentre mi fissava negli occhi. Come dire: “Hai visto? Così si fa. Se sono eccitata riesco a prenderne anche uno più grosso del tuo.”

Io e lui durammo poco. Lui per l’avverarsi di una scena che chissà quante volte si era immaginato mentre la guardava in palestra o mentre ripensava a lei a casa col cazzo in mano. Io per la perversione del provare piacere di fronte a un momento in cui sostanzialmente uscivo umiliato. Ma vedere la mia ragazza inculata da lui era una cosa troppo bella per resistere.

Finì poi lì. Non ci fu il vero rapporto a tre che ci aspettavamo. Lui era a posto così e non aveva forze, dopo anche l’allenamento, per continuare. Io avevo bisogno di riprendermi e lei seppur forse lontana da un vero orgasmo si poteva ritenere soddisfatta. Le era piaciuto farsi inculare ma forse ancor di più farlo davanti a me.

Non sapevo come saremmo tornati in palestra riuscendo a far finta di niente, che non fosse successo. Non sapevo lei come avrebbe potuto fare degli squat davanti a lui, senza ripensare a quel rapporto. E non sapevo cosa ci saremmo detti io e lui, la prima volta che ci saremmo trovati insieme nelle docce della palestra.

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