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  • Una storia fra lui, lei e l’altro
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18 – L’altro

Adoravo il momento in cui io restavo nudo nel letto, appoggiato allo schienale e la osservavo mentre si affannava a raccogliere per terra i suoi vestiti, ad indossarli e a risistemarsi. In lei c’era sempre quell’aria agitata e colpevole di moglie adultera che si prepara a tornare a casa dal marito, e il cercare i vestiti per rivestirsi le faceva ripercorrere con la mente tutto ciò che avevamo appena fatto. Mi piaceva anche stuzzicarla in quei frangenti: le facevo qualche complimento per come aveva scopato, le promettevo cosa le avrei fatto in incontri successivi. Le ricordavo, insomma, che lei era la mia troia. Non voleva sentirselo dire, ma le piaceva sentirselo dire. Volevo che se lo ricordasse mentre tornava a casa.

Quel giorno, invece, era diversa. Era più calma.

“Quando ci vediamo?” le chiesi.

Lei si girò verso di me sedendosi sul letto. Aveva un sorriso beffardo.

“Mio marito lo sa.” mi disse.

“Cosa?” domandai io preoccupato ma interdetto dal suo atteggiamento che contrastava con quello che mi aveva appena detto.

“Sa di noi.”

“Quindi? Non puoi più vedermi?”

“No. Tutt’altro. Sa di noi e lo accetta.”

“Cioè sa che lo fai cornuto e gli va bene?”

“Sì.”

“Vuoi dirmi che tuo marito è un cuckold?”

“Cos’è?”

“Un cuckold. Un cornuto consenziente.”

“Ah. Sì, forse sì.”

“E quindi?”

“Quindi cosa?”

“Quindi cambia qualcosa?”

“Cambia che sarò più libera perché non devo più nascondermi, ma per il resto non cambia nulla. Per questo ho voluto dirtelo. Non voglio che tu ti faccia strane idee.”

“Va bene. Vuol dire che ci vedremo più spesso?”

“No. Non ho detto questo. Non più spesso ma magari con meno problemi. Con più tempo per noi.”

“Ho capito. Vuoi dire che finalmente potremo fare qualche weekend insieme come ti proponevo tempo fa?”

“Ecco, sì, forse, vedremo.”

“Ok… certo che tuo marito è proprio uno sfigato.”

“Ehi, non ti permettere!” mi puntò il dito contro la faccia, arrabbiata. “Tu di lui non parli.

Solo perché sai scoparmi bene non vuol dire che tu valga più di lui. E abbine rispetto visto che ti concede sua moglie.”

“Ok, ok, scusami.” cercai di rimediare alzando le mani.

“Non deve cambiare niente.” ribadì lei. “Comportiamoci esattamente come prima.”

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