Come tutti gli anni partecipammo al galà di beneficenza nella cui organizzazione era coinvolto anche lo studio dove lavoravo. Come tutti gli anni era pieno di gente dell’alta società, signore e signori eleganti e ben vestiti. A quella serata, anni prima, c’era stato l’incontro tra mio marito e l’allora mio amante segreto.
Ero vicino ad un tavolo sul quale erano esposte una serie di tartine e stuzzichini da mangiare. Nei presi uno per assaggiarlo e poi mi voltai per tornare da mio marito. Mi sentii chiamare da qualcuno al mio fianco.
“Buonasera, cara.” Era lui, il mio amante. Non sapevo che sarebbe venuto.
Rimasi interdetta a fissarlo, senza avere nessuna reazione.
“Sei incantevole.” mi disse accennando un baciamano.
Io guardai terrorizzata verso mio marito che intanto si stava avvicinando fino a giungere al mio fianco. I due si guardarono e poi guardarono me.
“Ehm… “ balbettai, “Lui è mio marito…” dissi indicandolo mentre i due si stringevano la mano. “E lui è…” non sapevo come finire la frase.
“So chi è, ho capito.” mi venne in aiuto mio marito.
Ci furono alcuni istanti di imbarazzo in cui ci guardammo senza che nessuno sapesse cosa dire. Loro due erano uno di fronte all’altro, piuttosto vicini mentre io ero di lato, fra di loro.
Tenevo per mano mio marito e l’altra mano non era stata abbandonata dal mio amante dopo il baciamano. Li stavo dunque toccando entrambi, contemporaneamente. Se c’era qualcuno dietro di me mi avrebbe visto che li tenevo per mano tutti e due. Fu una sensazione strana.
Disagevole ma trasgressiva.
Non mi ero figurata spesso un incontro tra i miei due uomini, avevo sempre cercato di evitarlo, però devo dire che le reazioni che ebbero mi stupirono. Da mio marito mi sarei aspettata maggiore imbarazzo e meno compostezza. Allo stesso tempo pensavo che il mio amante, sempre così sbruffone e sicuro di sé, non sarebbe apparso anche lui così a disagio di fronte a mio marito.
Ci guardammo, scambiammo qualche battuta sulla riuscita della serata e poi ci separammo.
Poco dopo, mentre stavamo bevendo un paio di flûte di spumante, mio marito mi parlò nell’orecchio.
“Vai un po’ da lui, se vuoi.”
Lo guardai stupita.
“Sei sicuro?”
Annuì.
Un quarto d’ora dopo ritrovai mio marito nel punto in cui l’avevo lasciato. Mi passò in mano un altro bicchiere per brindare di nuovo, ma prima di farlo io mi alzai sulle punte per dargli un bacio in bocca. Dopo qualche secondo mi staccai e mi voltai guardando dall’altra parte della sala, dove il mio amante, che ci stava guardando, fece il gesto di alzare il bicchiere. Rispondemmo anche noi a quel brindisi a distanza.
Non disse niente mio marito, non commentò l’avvenimento. Non so se nel baciarmi avesse sentito qualche gusto strano nella mia bocca. Io credo di sì, così come credo che si immaginasse benissimo cosa avevo fatto in quei pochi minuti in cui mi ero allontanata da lui e avevo lasciato la sala. Giusto i dettagli non poteva sapere, ma che avessi appena fatto un pompino facendomi venire in bocca e ingoiando tutto per non rischiare di sporcare il vestito credo se lo figurasse nella sua mente da porco.
Verso fine serata, quando eravamo ai saluti, mi arrivò un messaggio sul telefono. Tirai un attimo mio marito da parte e lo informai.
“Mi ha chiesto se vado via con lui.”
Ci pensò un istante e poi mi chiese: “E come facciamo? Non puoi far vedere che non vieni via con me.”
Scambiai un paio di messaggi e organizzai la cosa.
“Eri molto bella stasera, non vedevo l’ora di tornare a casa e scoparti.” mi disse mio marito mentre camminavo a braccetto con lui verso l’auto.
“Grazie amore.”
“E invece sarà lui a scoparti.” commentò.
“Ti dispiace molto? Vuoi che gli dica che non vado?”
Si fermò. Mi guardò. Sembrò pensarci su.
“Tu con chi hai più voglia di scopare stasera?” mi domandò in tono perentorio.
Io lo fissai, mordendomi le labbra.
“Io…”
“Hai più voglia di fare l’amore con me o di… farti scopare nel culo da lui?”
Mi guardai attorno. Vidi l’altro che era già salito in macchina, pronto a partire.
“Se me lo chiedi così…” abbozzai.
“Sì?” mi chiese speranzoso, non so in realtà di cosa, non so cosa preferisse.
“Mi fai aumentare la voglia di essere scopata come si deve…”
Salimmo in auto e partimmo. In mezzo al parcheggio ci fermammo, affiancati dall’auto di lui.
Si scambiarono una occhiata. Io diedi un bacio sulla guancia a mio marito e lo sfiorai con la mano in mezzo alle gambe, sentendolo duro. Poi scesi dalla macchina e sculettando sui tacchi girai attorno alle due vetture per salire sull’altra.
Evitai di baciarlo appena salita sull’auto. Sentivo gli occhi indagatori di mio marito addosso.
“Parti.” dissi seccamente.
Ero nervosa, agitata, a disagio. Avere entrambi i miei uomini così vicino mi creava un turbamento che non sapevo affrontare. Non ero più me stessa, né una me stessa né l’altra me stessa.