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8 – Lui

Ci fu un momento in cui qualcosa cambiò dentro di me. Oppure era qualcosa che c’era sempre stata e semplicemente venne fuori. Fino ad allora avevo affrontato quel prolungato tradimento di mia moglie con un misto di rassegnazione, paura per conseguenze peggiori e certamente anche gelosia e un po’ di rabbia. Ma questi ultimi sentimenti erano sempre passeggeri, venivano sopraffatti dagli altri.

La mia non era stata sicuramente la reazione tipica del cornuto, non avevo fatto scenate, non avevo minacciato o colpevolizzato mia moglie. Le volevo troppo bene e la mia maggiore preoccupazione era stata quella di capire. Capire i motivi, capire le responsabilità, capire come andare avanti.

Anche lei era rimasta sorpresa dal mio modo di reagire ma, in fondo, ne fu sollevata. Il suo senso di colpa aumentò molto dopo la confessione e forse anche per questo il rapporto tra noi ebbe dei problemi. Lei diventò fredda nei miei confronti e, oserei dire, fredda nei confronti di se stessa.

Poi arrivò una sera in cui io ero lontano da casa per lavoro. Ero in albergo. Vidi una scena di un film in tv, non sapevo neanche che film fosse, ci ero capitato per caso girando per i canali. Non so come fosse la vicenda ma si vedeva un marito che telefonava a casa alla moglie e quando l’inquadratura era sulla moglie si vedeva che con lei c’era un altro uomo.

Pensai a quante volte negli ultimi due anni mi era capitato di dormire fuori casa. Mi domandai quante di quelle notti lei le avesse passate con il suo amante. Magari addirittura ospitandolo a casa nostra, come si vedeva nel film.

E così iniziai a considerare che lei, se avesse voluto, avrebbe avuto modo di continuare a tradirmi. Magari non lo sapevo ma lei, proprio in quel momento, era ancora in sua compagnia.

Nella mia testa si formarono le immagini che in quei mesi avevo sempre cercato di cacciare via dalla mente. Le immagini di lei scopata da un altro. Le immagini di lei che godeva insieme ad un altro, in modo appassionato, in modo diverso rispetto a come era con me.

Quello che veniva prodotto dalla mia fantasia era forse più simile ad un film porno che alla realtà, solo che la protagonista era mia moglie.

Non so se facevo bene a fare quei pensieri. Non so se fosse giusto né se fosse salutare.

Sapevo solo una cosa: la reazione che avevo fra le gambe era inequivocabile. Entrai in una specie di circolo vizioso. La fantasia accendeva la mia eccitazione e il rendermi conto di quanto la cosa mi eccitasse rinforzava e alimentava la fantasia.

Un po’ turbato da queste sensazioni evitai di trasformare l’eccitazione in masturbazione, ma questo non bastò. Ci fu un preciso istante in cui, non so per quale motivo, il mio cervello si convinse per un attimo che lei sicuramente, proprio in quel momento, si stava facendo scopare. Cominciai ed eiaculare in modo incontrollato.

Quella notte passai molte ore a masturbarmi. Le fonti di eccitazione nella mia mente non mancavano.

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