Rientravamo a casa in auto dopo una serata a mangiare fuori con amici. Lei era allegra, un po’ su di giri, a causa anche all’alcool, come nell’ultimo periodo raramente era stata. Aveva un’aria strana, sembrava stesse meditando qualcosa.
“Perché non giri per una di queste stradine di campagna e ti fermi? Dai, come quando eravamo giovani.”
La guardai stupito.
“Dici sul serio? Guarda che lo faccio.”
“Fallo.”
La guardai per capire se stesse scherzando, poi decisi di cogliere la palla al balzo e svoltai alla prima deviazione che trovai. Guidai per alcuni chilometri cercando di trovare strade sempre più strette ma che non portassero a delle case. Infine mi fermai davanti ad un cancello di una casa abbandonata, in mezzo a della vegetazione.
“Lasciami fare.” disse lei avvicinandosi sinuosamente a me.
Succhiarmi il cazzo non era mai stata la sua passione. Quasi sempre lo faceva su mia richiesta o comunque per fare contento me. Le rare volte che mostrava un vero desiderio di farlo erano però sempre le migliori e quella sera sembrava una di quelle. Tutto ciò e gli stimoli delle sue labbra e della sua lingua mi portarono ben presto vicino all’orgasmo.
“Sto per venire…” farfugliai, ma lei non sollevò la testa.
“Sto per venire.” dissi in modo più chiaro, pensando che non mi avesse sentito, ma l’esito non cambiò.
“Sto per…” e venni, copiosamente.
Le schizzai tutto il mio piacere in gola perché lei non si mosse e continuò a tenerlo in bocca.
Esaurite le mie spinte lei lasciò scivolare fuori il mio cazzo che cominciava a perdere consistenza e gli diede qualche altra leccata per ripulirlo meglio. Mentre sollevò la testa fu evidente il gesto di deglutizione. Aveva ingoiato tutto.
“Che c’è?” mi chiese quasi spaventata mentre con le dita asportava dal contorno delle labbra gli ultimi miei residui.
Io infatti la stavo guardando con occhi sgranati, come si guarda qualcosa che non si è mai visto prima.
“Hai… hai bevuto tutto.” dissi sconvolto.
“Sì.” rispose lei con naturalezza.
“Non… non l’avevi mai fatto.” le spiegai per motivare la mia sorpresa.
“Ah.” fece lei alzando le spalle. “Pensavo ti facesse piacere. Scusa.”
Io la guardai ancora più stupito.
“Mah… certo che mi fa piacere… cosa ti scusi? Da quando una donna chiede scusa per un pompino… un pompino con ingoio?”
“Che volgare che sei. Dai rimettiti dentro quel coso e riparti. Hai fatto andare via tutta l’atmosfera.”
Un po’ contrariato ubbidii e ripartimmo verso casa.
“Con lui lo facevi, vero?” le chiesi senza neanche guardarla mentre eravamo tornati sulla strada principale.
Non mi rispose. Mi girai un attimo e anche lei mi guardò, anzi mi fulminò con lo sguardo, come si dice in questi casi. In qualche modo la risposta pensavo di averla avuta.