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  • Una storia fra lui, lei e l’altro
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15 – Lui

Stavamo guardando la televisione. Mia moglie era seduta al mio fianco con una gamba piegata sotto di sé ed entrambe lasciate scoperte da una gonna leggera che si era tirata su quasi del tutto. Cominciai distrattamente ad accarezzarle una coscia, poi piano piano la mia mano si spostò sempre più verso la zona del pube. La osservai: aveva lo sguardo fisso sullo schermo, sembrava ignorarmi ma in realtà era un suo modo per dirmi che potevo procedere, se no mi avrebbe già fermato. Dopo poco le mie dita cominciarono a sfiorarle il monte di Venere da sopra le mutande. La sentii aumentare la frequenza del respiro. Le spostai le mutande e le mie dita trovarono una figa già bagnata. La masturbai un po’ e poi mi inginocchiai fra le sue gambe tirandole verso il bordo del divano, in modo da avere la sua figa a portata di bocca.

Dopo diversi minuti di cunnilingus mi interruppi un istante per farle una domanda:

“Hai pensato a quella proposta che ti ho fatto?”

“Quale proposta?”

“Quella dell’amante, se vuoi ricominciare a vederlo.” le risposi dopo averle dato qualche altra leccata.

“Mh.” mi rispose in modo poco chiaro.

“Cosa pensi di fare?”

“Dai, continua a leccare.” mi rispose dopo alcuni istanti di silenzio.

Affondai la lingua tra le sue labbra mentre con un dito spalmavo i suoi succhi tra la vagina e l’ano, titillandoglielo con la falange.

“Non l’hai più sentito? Non l’hai rivisto?” le chiesi.

“…no…” rispose dopo un po’ di esitazione, forse troppa.

Mi tirai su e scivolai col corpo su di lei fin quando i nostri sessi si trovarono a contatto.

Lentamente mi infilai in lei.

“Ti piaceva come ti scopava?” le mormorai in un orecchio mentre dolcemente mi muovevo dentro di lei.

“…sì…” mugolò.

“Dove scopavate?”

“In vari posti… in auto… da lui… nel suo ufficio…”

“Da noi mai?”

Lei si morse un labbro come colta sul fatto e ammise:

“Una volta, sì.”

“Nel nostro letto?”

“No… sul tavolo, in cucina.” ansimò.

“Ti scopava bene?”

“Mh… sì… era bravo.”

“Godevi molto con lui?”

“Sì…”

“Più che con me?”

“In modo diverso…”

“Rispondimi: più che con me?” non so perché insistetti su questo punto, sapevo che la sua risposta mi avrebbe fatto male ma desideravo sentirla.

“Sì, un po sì…”

“Cosa ti faceva?”

“Mi… in.. cioè, mi scopava… nel…”

Mi sfilai da lei, la tirai un po’ verso fuori visto che le mie leggere spinte l’avevano fatta risalire, in modo che il suo culo sporgesse bene dal divano. Appoggiai la punta del cazzo al suo buco del culo.

“Ti scopava nel culo?” le chiesi fissandola negli occhi. Lei annuì, quasi vergognandosene, mentre inizia a spingermi dentro. “Ti piaceva farti inculare?”

“Siiiiì…” mugolò.

“Ah sì? Ti piaceva fartelo mettere nel… aaaah” venni dentro di lei, non riuscendo più a trattenermi.

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