I – lei
mi ha conosciuta ad una fiera. io ero l’hostess dello stand. lui il figlio del capo dell’azienda, venuto a controllare.
mi ha puntato subito, tra tante belle ragazze che eravamo. ha cominciato a fare il brillante. io rispondevo per le rime, facendo intendere che ce n’era. un bel ragazzo. anche meno stupido dello stereotipo che incarnava. inoltre la ricchezza, da brava puttanella che sono, mi ha sempre stuzzicato.
la prima sera mi ha riaccompagnato a casa, con un macchinone. il secondo giorno non sarebbe neanche dovuto venire, ma è stato allo stand tutto il giorno.
II – lei
ci siamo rivisti, il sabato dopo. io ero tiratissima. scarpette aperte con tacco a spillo e cinghiette di cuoio. vestitino a metà coscia con spalline. orecchini, collana e una borsettina. e basta.
mi ha portato in liguria. durante il viaggio la conversazione è stata piacevole, allusoria, piccante.
ho voluto mettere bene in chiaro una cosa. perchè non si facesse illusioni. per lui c’era spazio solo come amante. niente di più.
mentre glielo dicevo avevo una mano sulla sua coscia. non più in là. stava guidando ed era già fin troppo su di giri a questa notizia.
III – lui
e ti credo. questo qui sta facendo sfoggio di tutte le sue qualità perchè spera di portarsi a letto una strafiga come te e tu gli stai dicendo che non solo ci sono ottime possibilità di finire a fare del sesso, ma anche che potrebbe non essere l’unica volta.
al suo posto, se fossi colto da un barlume di razionalità, avrei paura. che tu sia una truffatrice, una serial killer, per lo meno un semplice scherzo.
IV – lei
ristorantino sul mare. romantico. chissà quante ne ha già portate qui. la brezza marina mi si infila su per la gonna facendomi venire qualche brivido.
la tappa successiva, in un percorso chiaramente già studiato e collaudato, è una sua villa, sempre sulla costa.
chissà in quante ha visto l’espressione di meraviglia quando, aprendo la porta finestra sul parco, ha mostrato loro la splendida piscina illuminata con il panorama del mare alle sue spalle.
forse però in poche hanno fatto ciò che ho fatto io.
V – lei
lui è fermo, bicchiere in mano, sullo stipite della porta, orgoglioso di ciò che mi sta mostrando.
io lo guardo maliziosa e poi mi incammino verso la piscina. a metà strada mi fermo un attimo, mi tirò giù le spalline e lascio cadere l’abito ai miei piedi. lui vede così il mio corpo nudo da dietro, nella penombra. quasi quasi lo invidio per la scena che ha davanti agli occhi.
qualche altro passo e lascio cadere anche le scarpe. poi mi tuffo. il tutto senza mai girarmi.
VI – lei
faccio qualche bracciata, torno indietro e riemergo aggrappandomi al bordo piscina. sta venendo verso di me e si è già denudato anche lui. il fisico non è niente male, d’altro canto mi ha detto tutti gli sport che fa. constato con piacere che il macchinone non serve per colmare nessuna lacuna, come dicono che spesso capita.
mi entra dentro per la prima volta sott’acqua.
VII – lei
lo stiamo facendo sul prato umido e rasato di fresco quando mi chiede:
“ti devo riportare a casa stanotte?”
“no, possiamo rimanere qui”
“lui non ti aspetta?”
“sì, mi aspetta. e vorrà anche sapere tutti i particolari…”
“ma non è geloso?”
“sì, lo è. ma più io faccio la troia e più lui ragiona col cazzo e non capisce più niente.”
VIII – lei
al mattino si sveglia con una splendida visuale. io sono affacciata alla finestra che guardo fuori i colori del cielo e del mare di questa mattina d’estate. con i gomiti sul davanzale e la schiena inarcata protendo verso di lui le mie chiappe tonde.
“sai”, gli dico, “tu non hai dovuto faticare quasi per nulla per portarmi a letto. però ho visto che sai essere un gran seduttore, anche perchè i mezzi non ti mancano. qualcosa te la devo far sudare, altrimenti non c’è gusto. c’è una cosa che non ti ho concesso stanotte e che non ti concederò ancora a lungo.” lo dico sculettando
“ho capito. accetto la sfida. ma ti propongo un rilancio.”
“sentiamo, mi piacciono le sfide.”
“finchè non lo dai a me, non lo darai neanche al tuo uomo.”
“che figlio di puttana”
IX – lui
“già, che figlio di puttana. così io ora dovrei sperare che costui sia così bravo nel sedurti e che voi vi vediate spesso, in modo che l’attesa sia breve”
“dai, in fondo è un modo anche per noi per riattizzare la passione, spezzare la monotonia.”
“di solito le coppie magari optano per il sesso anale proprio per fare qualcosa di nuovo, non il contrario.”
“dai così desidererai il mio culo come non mai. è più bello quando si riesce ad avere ciò che non si può avere.”
“ma quindi anche tu ci rinunci oppure andrai in giro a cercare un terzo senza il divieto di accesso?”
“beh… in fondo io dovrò rimanere in allenamento, altrimenti poi me lo sfondate…”