Animazione

I – lui

“Posso aiutare?” ci chiese in inglese Mark, uno degli animatori del villaggio turistico vicino a Cancun nel quale eravamo appena arrivati io e Francesca per il nostro viaggio di nozze.

Provai a rifiutare, ma mia moglie gli cedette ben volentieri la sua pesante valigia, che lui sollevò senza problemi visto anche il fisico imponente che sfoggiava. Ci accompagnò fino al nostro bungalow chiacchierando amabilmente e illustrandoci le qualità del villaggio. Parlò soprattutto con Francesca, io arrancavo dietro con il resto dei bagagli.

Era simpatico e notai subito che mia moglie lo guardava rapita, affabulata non solo dai discorsi ma sicuramente anche dal gradevole aspetto di Mark. Io provai una punta di gelosia.

Ci salutò invitandoci a partecipare alle animazioni serali.

“Magari possiamo anche farne a meno.” Dissi io, un po’ acido, dopo che se ne era andato.

“Perché? Sembrava simpatico, magari fanno qualcosa di divertente.” Rispose Francesca, in modo apparentemente innocente.

II – lui

Passammo la giornata in spiaggia. Io per quasi tutto il tempo rimasi in stato di semi-eccitazione, ammirando il bellissimo corpo seminudo della mia mogliettina e pregustando una serata di sesso.

Rientrati nel bungalow, Francesca propose di fare la doccia insieme trovando la mia entusiasta adesione, evidentemente anche lei aveva voglia. Fu una doccia molto lunga, non ci limitammo a lavarci.

Mentre la insaponavo sul fondoschiena osai e portai un dito contro il suo ano cominciando a insinuarne dentro la punta, lubrificata dal sapone. Nel mentre le sussurrai all’orecchio:

“Ti ricordi che cosa mi avevi promesso, per il viaggio di nozze?”

Francesca sussultò, sia per l’intrusione che per le mie parole. Si morse le labbra.

“Sì,” mugugnò “ma non ora. Adesso vai solo col dito.”

“Ti piace?”

“Mmmm”

III – lui

Ancora su di giri per la doccia non potei rifiutarmi quando mia moglie volle andare dopo cena nella zona degli animatori.

C’erano tanti turisti, in gran parte americani, ma gli animatori coinvolgevano un po’ tutti tentando di esprimersi in modo più o meno buffo nelle varie lingue.

Noi e qualche altro italiano subimmo dell’ironia sui classici luoghi comuni collegati al nostro paese. Nel complesso fu una serata piacevole anche se io continuavo ad essere un po’ geloso per il modo in cui mia moglie fissava Mark.

IV – lui

“Scusami, ma non ero abbastanza eccitata.” Mi disse Francesca, mentre riprendevo fiato steso sul letto nell’afa pomeridiana, fissando il ventilatore che si muoveva lento.

Ci avevamo provato. Avevo lubrificato il più possibile la zona e avevo cercato di prepararla con calma alla penetrazione, ma sul più bello non se l’era sentita. A quel punto avevamo comunque chiuso con una scopata a pecorina memorabile.

V – lui

Alla sera mia moglie aveva preso un po’ più confidenza con l’ambiente e si lasciò coinvolgere molto di più nelle animazioni serali. Avevano organizzato un concorso di bellezza fra le ospiti del resort. Non mi chiese neanche se ero d’accordo che partecipasse, si lanciò sul palco pronta a mostrarsi in bikini.

Vinse per acclamazione, battendo una bionda texana. Mark ne approfittò sia per fare un po’ di ironia sulle qualità delle donne latine, sia per abbracciare e baciare più volte mia moglie che non si tirò indietro e anzi parve divertirsi molto a fare la civetta davanti al pubblico.

Venne dedicato un applauso anche a me, in quanto neo marito della più bella del resort. Ero orgoglioso, ma anche molto geloso.

Francesca passò tutto il resto della serata sul palco, in bikini ad aiutare gli animatori, e non potemmo quindi andarcene prima che finisse tutto. Era tardi quando, finito lo spettacolo, andai a reclamarla. Lei stava chiacchierando con Mark, anzi a giudicare da come rideva sembrava più che stesse flirtando.

Non feci in tempo a dirle qualcosa, con un tono che sarebbe stato piuttosto seccato, che lei mi interruppe:

“Andiamo a festeggiare! Mark ci vuole offrire da bere! D’altronde sono o non sono la più bella del villaggio?”

VI – lui

Io ero tappezzeria. Francesca, un po’ brilla, era tutta per Mark che ricambiava le attenzioni. Dentro di me ero infuriato e geloso, ma col passare del tempo sentivo una sensazione strana crescere in me. E non era l’unica cosa che cresceva. Mi ritrovai con una erezione paurosa e rabbrividii rendendomi conto di quale pensiero l’aveva generata.

Mi ero figurato una scena. Il piccolo e perfetto corpo di mia moglie avvinghiato al corpo altrettanto perfetto ma molto più grosso e muscoloso di Mark.

Lui ogni tanto mi guardava e sorrideva, come se mi leggesse nel pensiero. Forse aveva già capito come sarebbe andata la serata. Probabilmente non eravamo la prima coppia di turisti nella quale si intrometteva. Sicuramente ci aveva addocchiato fin da subito e la sua esperienza gli aveva fatto intuire le potenzialità di una neo sposa e di un neo sposo che di fronte a certe trasgressioni non riescono a tirarsi indietro.

VII – lui

Non fu detto niente di esplicito ma ad un certo punto fu chiaro che Mark ci avrebbe accompagnato al bungalow e che sarebbe stato nostro ospite per la notte. Non feci opposizione, non dissi nulla, non ci riuscii, non volli rinunciare ad un sogno erotico che stava prendendo forma davanti a me. Un sogno che nemmeno io sapevo di avere.

La cosa pazzesca, a ripensarci, fu che tra me e mia moglie non ci fu bisogno di dire niente. Lasciammo che le cose prendessero il loro corso e non ci scambiammo altro che sguardi. Nessuno dei due volle rompere l’incantesimo. Eravamo entrati in una terra di nessuno ed eravamo entrambi spettatori, come se fosse per ognuno di noi una fantasia solitaria.

Mia moglie andò in bagno e in quel momento Mark cercò in me un segno di intesa. Mi chiese se era tutto ok e se mi sarei unito a loro. Da come lo disse capii che considerava anche l’ipotesi che io facessi qualcosa con lui.

Dissi di no e, anzi, volli uscire dal bungalow prima che mia moglie uscisse dal bagno. Mi sedetti in veranda e mi accesi un sigaretta. Dopo poco cominciai a sentire provenire da dentro dei suoni inequivocabili. Stavano scopando. Io, incurante che qualcuno nella notte potesse vedermi, iniziai a masturbarmi, combattuto se entrare a guardare o meno.

VIII – lui

Mi risvegliai al sorgere del sole sulla sdraio in veranda. Avevo ancora i pantaloni calati.

Entrai e trovai mia moglie che dormiva nuda nel letto. Mark se ne era andato. Mi sentì entrare e si svegliò. Mi fece cenno di andare da lei. Ci abbracciammo.

“Ti amo” mi disse.

“Ti amo” le dissi.

Facemmo subito l’amore, in modo molto dolce.

Ad un certo punto si girò e puntò le natiche verso il mio cazzo.

“Prova, dai.”

“Ma… così… senza niente?”

“Sì, non ti preoccupare.”

Mi accolse in lei e capii di non essere più il primo. Questa constatazione contribuì a farmi venire all’istante.

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