L’ospite

I – lui

ad un certo punto andai a letto. la festa organizzata dalle mie due coinquiline era piacevole, anche se non conoscevo nessuno, ma ero stanco.

l’atmosfera della serata era stata molto elettrizzante. c’erano belle ragazze e bei ragazzi e gli argomenti di conversazione scivolavano spesso sul piccante. l’impressione era che fosse una compagnia di amici molto libertina, il che non mi stupì, conoscendo le mie due coinquiline.

mi ero da poco addormentato, quando qualcosa, una sensazione piacevole, mi svegliò.

II – lui

impiegai un po’ di tempo a capire la situazione e a distinguerla da un sogno. qualcuno era entrato nella mia stanza, mi aveva scoperto dal lenzuolo e mi aveva abbassato i boxer, cioè l’unico indumento che usavo quando dormivo. dopo aver fatto tutto ciò, questa persona, ancora a me ignota, aveva cominciato a praticarmi un pompino, trovando il mio sesso subito a disposizione.

era uno dei miei sogni erotici essere svegliato da una ragazza che mi succhiava il cazzo e inizialmente non mi posi tante domande su chi fosse e sul perchè lo stesse facendo. mi godetti la sua maestria nel leccare e vellicare la mia asta. non so se fosse il contesto ma mi sembrò da subito il miglior pompino che avessi mai ricevuto.

la stanza era in penombra, solo un po’ di luce filtrava dalla porta, e non capii subito chi fosse. con le mani andai a prendere la nuca di questa ragazza, per darle il ritmo anche se non ne aveva affatto bisogno, ma era un gesto che mi piaceva sempre fare. aveva i capelli corti ed una testa che mi sembrò strana per una ragazza.

abbassai lo sguardo cercando di vedere meglio. a praticarmi la fellatio non era una ragazzo, ma jason, uno dei ragazzi presenti alla festa.

III – lui

la mia parte razionale cominciò a spingerlo via. non ero omosessuale e non volevo che un maschio mi facesse un pompino. ma lui si oppose e non si spostò, continuando nella sua opera, con grande gioia della mia parte istintiva che stava godendo alla grande di quel trattamento.

“non mi piace perchè è un uomo” mi dissi fra me e me per rassicurarmi. “mi piace perchè è maledettamente bravo. d’altronde un uomo sa meglio di una donna come maneggiare un cazzo.”

cessai il tentativo di farlo smettere e mi abbandonai alla lussuria. mi portava vicinissimo all’orgasmo, ma senza mai farmi giungere al climax. lo ingoiava tutto, lo leccava partendo dalle palle, succhiava e mi segava con le mani. ero in estasi.

non mi posi nessuna domanda. sul perchè lo facesse e dove avrebbe portato tutto ciò.

IV – lui

non mi accorsi di come avesse fatto ma mi aveva tolto del tutto i boxer e aveva spinto verso l’alto le mie gambe. in quel momento ero steso sulla schiena, con le gambe spalancate e i piedi verso l’alto. in quel modo offrivo a lui tutta la mia zona pubica e perineale, senza nessun pudore.

approfittando della mia postura jason aveva cominciato a dedicare le sue attenzioni anche alla zona fra lo scroto e l’ano, con le dita e con la lingua. non passò molto tempo prima che provasse anche a stimolarmi il buchetto del culo.

“cosa stai facendo?” mormorai tra i mugolii di piacere. avevo timore delle sue intenzioni, ma il piacere che stavo provando mi impediva di opporre qualsiasi resistenza.

mi infilò un dito nell’ano. e mi piacque subito molto. dal mio cazzo gocciolavano gocce di sperma.

V – lui

avevo tenuto a lungo gli occhi chiusi e quando li riaprii un attimo percepii maggiore luce nella stanza.

intanto sentii un rumore e vidi che jason aveva aperto un preservativo e se lo stava srotolando attorno ad un membro di discrete dimensioni.

“no.” gli dissi, ma il mio corpo non fece nulla che assecondasse il mio rifiuto. sentii quasi che il mio sfintere si rilassava in automatico. provavo a mentire a me stesso ma in quel momento lo volevo più di ogni altra cosa.

jason, con il suo corpo glabro e muscoloso, lucido di sudore, mi parve desiderabile come se fosse una femmina. ma lo volevo dentro di me. mi sentivo femmina, con mio grande stupore.

VI – lui

sentii la punta del suo membro appoggiata al buco del culo. con la coda dell’occhio vidi anche un movimento alla mia sinistra. qualcun altro era nella stanza.

girai lo sguardo e vidi con mio sgomento che avevamo un piccolo pubblico che stava assistendo al nostro amplesso omosessuale. c’erano le mie coinquiline e altri ospiti, ragazzi e ragazze. sembravano interessati e per nulla sconvolti dalla scena.

l’essere visto in quella situazione umiliante per un eterosessuale mi provocò un orgasmo improvviso. schizzai diverse volte imbrattando il mio petto con la mia stessa sborra.

intanto, senza che quasi me ne accorgessi, jason era penetrato in me e aveva cominciato a fare avanti e indietro con delicatezza.

VII – lui

fu uno stranissimo orgasmo prolungato, quasi continuo. riversai su di me tantissima sborra, parte della quale jason cominciò a leccare via direttamente dal mio petto.

la penetrazione anale fu del tutto indolore e anzi fu piacevolissima. una sensazione insolita ma bellissima.

venni guardando negli occhi i miei spettatori che sembravano compiaciuti della scena e della vergogna che provavo. mi sentivo totalmente umiliato di fronte a loro, soprattutto di fronte alle ragazze, ma questo mi provocava uno stimolo erotico aggiuntivo.

VIII – lui

jason uscì improvvisamente e si sfilò il profilattico, subito prima di venire spruzzando il suo seme sul mio cazzo e sulle mie palle.

allungai la mia mano afferrandomi il sesso impiastricciato da entrambi. era ancora duro e trovai la forza e la voglia di masturbarmi. venni l’ennesima volta ma ormai non avevo più nulla da espellere.

esausto, persi quasi i sensi e mi addormentai sentendo lo sperma asciugarsi sul mio corpo, tirandomi la pelle.

IX  – lui

se non mi fossi risvegliato in quelle condizioni sarei stato convinto che fosse solo un sogno.

con le mie coinquiline non dissi nulla e il discorso su cosa era successo quella sera non uscì mai, anche se notavo che ogni tanto mi guardavano in modo strano.

passarono diverse settimane e quasi mi dimenticai dell’accaduto. per fortuna nessuno dei partecipanti a quella festa ripassò dal nostro appartamento. avrei provato vergogna se mi fossi trovato di fronte a qualcuno di quel pubblico.

X – lui

“abbiamo un ospite stasera, spero non sia un problema.” disse katy mentre apparecchiava. notai uno strano sorriso sul suo volto mentre lo diceva.

“no, nessun problema. perchè?” chiesi intuendo che c’era qualcosa che non mi aveva detto.

“è jason.” disse e osservò la mia reazione.

io tentai di fare finta di niente e riportai il mio sguardo sul libro che stavo leggendo. dentro di me un turbinio di emozioni mi sconvolgeva.

“si sta eccitando, guarda il bozzo nei suoi pantaloni.” disse jessica, l’altra ragazza della casa, ridendo.

XI – lui

“è di là che ti aspetta.” le sentii dire quando arrivò.

aprì la porta della stanza. io ero nudo con il petto sul letto e le ginocchia a terra e il culo aperto e girato verso la porta.

lo sentii spogliarsi, senza dire una parola.

percepii che jessica e katy si erano sedute sul letto, ciascuna ad un lato, mentre jason mi sodomizzava.

fu imbarazzante la cena che seguì il nostro rapporto, con noi quattro seduti a tavola a parlare del più e del meno, nonostante io, etero, fossi diventato il giocattolo sessuale di un ragazzo gay che malapena conoscevo e le mie due amiche si divertivano ad assistere ai nostri amplessi.

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