Ero sul lettino dei massaggi con il culo verso l’alto, appoggiata con spalle e ginocchia. Tommaso aveva tre dita infilate nella mia fica e altrettante nel culo. Le muoveva molto lentamente mandandomi scariche di piacere dalla pancia alla testa.
“Ma tuo marito è quel tipo un po’ brizzolato, in forma, abbastanza alto?”
Come cazzo gli veniva da chiedermi di mio marito mentre giocava col mio culo, a questo ragazzo perverso?
“Eh… sì.” farfugliai senza pensarci troppo, ero concentrata su altro.
“Ieri pomeriggio ha fatto anche lui un massaggio?”
“Sì. Defaticante, dopo lo sport.”
“Sì. Gliel’ho fatto io.”
“Immaginavo.”
Ci avevo pensato in effetti quando mi aveva detto di aver prenotato un massaggio per riprendersi dalle fatiche. L’idea che si vedesse con il ragazzo con cui l’avevo tradito aveva un che di perverso che mi intrigava.
“Ne ha fissato uno anche per oggi pomeriggio.”
“Ah, ok, non lo sapevo.”
Tommy continuò a stantuffare con le dita nei miei orifizi. Poi smise, lasciandomi una sensazione di vuoto. Venne vicino al mio viso e mi parlò nell’orecchio, in modo cospiratorio, anche se ovviamente eravamo soli.
“Vuoi che provo a fare un massaggio erotico anche a lui?”
“In che senso?” chiesi io girandomi a guardarlo.
“Con gli uomini è più facile, li sfiori un po’ e capisci subito se si fanno problemi a farsi toccare.”
“Ma mio marito non è bisex? Tu sei bisex?”
“Io sì. Ma non serve essere bisex per apprezzare una sega fatta da un altro… o qualcosa in più.”
“Sì, ma non credo che…” mentre parlavo stavo provando a figurarmi la scena. Non avevo veramente idea di come avrebbe potuto reagire mio marito e sinceramente non avevo ben chiaro neanche cosa avrei provato a sapere che una scena del genere era capitata. Non ci avevo veramente mai pensato ad una eventualità simile e… non so… non la respingevo a priori.
“Tu infili mai le dita nel culo a tuo marito?” mi chiese Tommaso con la naturalezza di chi chiede a qualcuno se gli piace un certo piatto.
“Sì, qualche volta, durante un pompino.”
“Te l’ha chiesto lui? Lo apprezza?”
“Sì, me l’ha chiesto lui e sì, direi che apprezza.”
“Allora ci sono buone possibilità che non si faccia troppi problemi, anche se le dita o la bocca non sono femminili.”
“No, ma non credo…”
“Se vuoi provo, poi ti dico.”
Non gli risposi subito. Sia perché non sapevo cosa rispondere, sia perché Tommaso mi porse il suo cazzo sulle labbra e io glielo succhiai per un po’.
Poi passò a scoparmi e a quel punto insistette nuovamente nella sua richiesta.
“Allora? Ti eccita un po’ l’idea che io faccio godere anche tuo marito giocando col suo cazzo e col suo culo? Eh? Dimmelo…”
“Sì… sì… sì…” ad ogni affondo del suo cazzo dentro di me urlavo un sì. Erano forse anche le risposte alle sue sollecitazioni?