Presa

Continua da qui

Sto per tornare su nella mia camera, questa follia notturna è andata troppo avanti e mi è andata troppo bene finora. Passo a fianco di quello che è uno spogliatoio per il centro benessere dell’hotel e sento di nuovo un rumore, quel rumore e mi fermo in ascolto.

C’è qualcuno. Dovrei scappare, dovrei filarmela prima di essere scoperta e lo farei senza esitare se non fosse che vengo attratta dai suoni che sento perché sono rumori inequivocabili. Gemiti, grugniti, pelle che sbatte contro pelle. C’è qualcuno che sta scopando.

Mi affaccio con molta attenzione nello spogliatoio, anche se è così buio che è difficile che io venga vista. Lo spogliatoio ha delle finestrelle strette e lunghe dalle quali entra un po’ di luce esterna e questo mi permette di osservare la scena. C’è una persona a quattro zampe su una panca e un’altra dietro che affonda con ritmo costante in lei. Guardo meglio. Sono due uomini, due ragazzi, sembrano abbastanza giovani. Non sono sicurissima del sesso della persona che viene scopata ma dai gemiti che emette e dalle forme che intravedo del suo corpo direi proprio che è un ragazzo.

Sono già eccitata per tutta la mia trasgressione notturna e trovare altre due persone che come me stanno facendo qualcosa di erotico mi manda ancora più su di giri. Mi piace spiarli. Mi piace anche il fatto che siano due ragazzi e non una coppia mista, non so perché, ha un qualcosa di ancora più trasgressivo. Resto lì qualche minuto. Intanto mi tocco.

Loro fanno una pausa. Il ragazzo dietro smette di scopare quello davanti che cambia posizione e si inginocchia davanti a lui. Capisco che quello in piedi si sfila il preservativo e poi si mette a segarsi davanti al viso dell’altro.

“Apri la bocca.” sento sussurrare.

È una scena molto erotica per me. È come assistere ad un film porno, a qualcosa di proibito, a qualcosa che non avrei mai pensato di poter vedere. Forse è questo che mi fa fare un sospiro più rumoroso del previsto o comunque perdo il controllo tanto da fare troppo rumore per una che sta spiando senza voler essere scoperta.

Si girano improvvisamente entrambi verso di me. Le loro reazioni sono diverse. Il ragazzo in ginocchio si volta e si rannicchia come a volersi nascondere. Quello in piedi mi fissa, spaventato ma forse anche rabbioso. Io resto qualche secondo impietrita e ricambio lo sguardo nel buio. Non ci vediamo bene, l’una con l’altro, ma è sufficiente per capire la situazione.

Scappo. Mi allontano velocemente. Come se questo potesse cancellare il fatto di averli scoperti ed essere stata scoperta. Però sono agitata, non so bene dove sono e non vedo niente. Sento che dietro di me il ragazzo si sta muovendo, mi sta venendo dietro, mi insegue.

Cambio direzione perché non so dove andare. Scivolo. Sono a terra. Lui mi raggiunge. Mi afferra. Mi spinge giù. Mi opprime col suo corpo. Con una mano mi tappa la bocca. Sono nuda tra il pavimento freddo e il suo corpo caldo e forte.

“Chi cazzo sei? Cosa cazzo ci fai qui? Perché cazzo sei nuda?”

Mi ripete queste domande. È agitato anche lui. Io sento paura, ma non solo. Non so cosa rispondere, non voglio rispondere, non posso neanche, lui continua a tenermi chiusa la bocca. Teme che io urli.

Il suo corpo è sul mio. È magro, è muscoloso, in forma. Mi tiene saldamente e io non ho scampo. Sento il suo cazzo che preme contro una mia chiappa. Ce l’ha ancora durissimo, evidentemente lo spavento non ha diminuito la sua eccitazione o forse il sentire il mio corpo nudo sotto di lui gliel’ha fatta tornare. Anche la mia eccitazione non è diminuita, nonostante la paura.

Si sposta leggermente, per avere ancora più controllo su di me. Sono inerme sotto di lui. La mia condizione potrebbe essere da incubo. È una situazione da violenza sessuale con uno sconosciuto. Eppure… eppure la paura svanisce. Quello che mi pervade è una sensazione di totale sottomissione che mi piace. Questo giovane ragazzo può fare di me quello che vuole, io non riesco a muovermi e liberarmi e lui ha già il cazzo nudo a pochi centimetri dai miei orifizi.

“Che cazzo è?” bofonchia sentendo qualcosa di strano tra le mie chiappe. Ci mette la mano libera. Trova le chiavi della stanza con il portachiavi ancora infilato nel mio culo. Mi vergogno come mai prima d’ora. Lui forse subito non capisce e prova a tirare. Il portachiavi viene sputato fuori in modo così improvviso che mi fa male. Allo stesso tempo lo percepisco come una umiliazione tale da sentirmi ancora più sottomessa. Cioè, penso fra me e me, che con questo abbia capito quanto io sia troia, stanotte.

Forse percepisce un mio rilassarmi e un mio abbandonarmi a lui. O forse lui è talmente infoiato e ha ancora talmente adrenalina in corpo dovuta alla sorpresa di essere scoperto che agisce di istinto, senza pensare, senza curarsi di me o delle possibili conseguenze. Sento che sposta il suo cazzo e lo posiziona tra le mie chiappe. Spinge e io lo lascio spingere.

Mi sta entrando dietro. Il suo cazzo è talmente rigido che non fa fatica. O forse sono io che mi sento talmente troia in quel momento che lo lascio entrare ben volentieri.

“Chi cazzo sei?” continua a chiedermi mentre io non riesco altro che a gemere di piacere attraverso le sue dita che mi tappano la bocca e a causa del suo cazzo che mi sodomizza.

Non lo confesserò con facilità ma raramente ho provato un piacere simile a quello che mi ha dato questa situazione così al limite. Nel buio, con uno sconosciuto, presa di forza e nella maniera più animale.

Lui viene in fretta, ma io sto già godendo. Non si sfila e mi riempie il culo. Subito dopo ha un ripensamento. Si rende conto di cosa ha appena fatto. Si tira indietro, mi lascia finalmente libera.

“Oddio, scusa…” mormora. È tornato in lui. L’orgasmo lo ha svuotato del suo istinto da animale in pericolo che reagisce attaccando. Forse in questo momento ha più paura di me, di quello che ha fatto.

Io invece sto bene. Era quello di cui avevo bisogno in questa notte pazza, in cui tutto poteva andare male e invece tutto è andato bene.

Però non so che dire. Non riesco neanche ad ammetterlo e confessarlo per rassicurarlo. Cerco a tentoni per terra le mie chiavi. Mi alzo e scappo via. Però gli ho sorriso, spero lo abbia visto nel buio, e gli ho fatto una carezza.

In ascensore mi tocco l’ano con un dito. Lo sento un po’ come fosse gonfio. D’altronde è stato usato brutalmente senza preavviso. Ed è anche sporco, ovviamente. Sul dito rimangono delle gocce di sborra. Le annuso. Tutto ciò, unito al fatto che sono ancora nuda in un luogo in cui non dovrei esserlo, è inebriante. Mi cedono le gambe. Quasi fatico ad arrivare in stanza.

Appena entro ho un orgasmo liberatorio. L’adrenalina e la paura di essere scoperta mentre mi aggiravo nuda nell’hotel, la sorpresa di avere scoperto altre due persone che stavano vivendo una trasgressione come me, l’agitazione per essere stata presa da uno sconosciuto in quel modo così improvviso, animale e istintivo. Non sono più la stessa donna che era uscita da questa camera. Mi sento come fossi drogata di piacere e resto lì per terra, neanche riesco ad arrivare al mio letto. Mi addormento qui per terra, per quel poco che resta della notte.

(continua qui)

4 commenti su “Presa”

  1. Pingback: Nuda – analcoholic

  2. Molto bello. Mi è piaciuta la continuazione. Inaspettata e molto eccitante. Complimenti. Non vedo l’ora di leggere il seguito

  3. Pingback: Ripresa – analcoholic

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto