Senza nulla e senza far nulla può esserci erotismo.
“Ti ho turbato, prima? Scusami.”
“Eh? Cosa?”
Ero ad una festa in compagnia di mia moglie Clara e di alcune sue amiche. Eravamo su un terrazzo all’ultimo piano di un palazzo del centro di Roma. A dirmi quella frase era stata Federica, un’amica di mia moglie. Pochi minuti prima eravamo con lei e altre a chiacchierare con bicchieri in mano davanti ad un tavolino con salatini e altre stuzzicherie.
“Prima, ti ho visto un po’ turbato da quello che ho detto.”
“Chi? Io? Turbato? E perché?” ostentai indifferenza ma ero nervoso. Aveva ragione.
“Sembravi interessato, ma un po’ sconvolto. Ti ho osservato.”
Nelle conversazioni che c’erano state poco prima, tutte molto frivole e goliardiche, ad un certo punto Federica se ne era uscita con una piccola rivelazione che aveva fatto sghignazzare le amiche, nonostante quasi tutte la conoscessero già. Io essendo un po’ estraneo al quel gruppo di conoscenze di mia moglie ero invece rimasto un po’ spiazzato, incuriosito e interessato.
“No, ero solo un po’ sorpreso, ecco tutto…”
“Sorpreso… in senso positivo o negativo?”
Federica aveva candidamente confessato davanti a tutti, senza alcun pudore, che spesso usciva senza niente sotto, soprattutto per le serate di svago. Era più comoda e poi così era “sempre pronta”, aveva aggiunto ridendo.
“Beh… positivo… cioè, non c’è niente di male a fare quello che fai… se per te non è un problema.”
“Da come lo dici sembri essere rimasto abbastanza indifferente dopo averlo scoperto… invece secondo me non è così…”
“Cosa vuoi dire?”
“Che secondo me ti ha intrigato molto… secondo me ti sei eccitato.”
“Per così poco?” dissi girandomi per non far vedere che stavo arrossendo. Mi vergognavo per quanto mi avesse letto dentro, pur non conoscendomi quasi.
“Forse mi sbaglio… o forse no… ma secondo me sei uno di quelli che impazzisce per queste piccole cose trasgressive… e tua moglie non le fa… e sentire che una sua amica le fa…”
“No, non è vero…” ribattei con poca convinzione.
“Ok, non sarà vero… quindi non ti starai facendo la domanda che io penso tu ti stia facendo dal momento in cui mi hai sentito dire che spesso esco senza mutandine?”
“Che domanda?”
Federica rise e mi appoggiò una mano su un braccio. Eravamo isolati dal resto dei partecipanti alla festa in quel momento, e se qualcuno ci stava osservando probabilmente avrebbe pensato che io avessi fatto una bella battuta per farla ridere. Forse potevamo sembrare anche due che stavano flirtando. Cercai con timore mia moglie con lo sguardo, sperando che non ci stesse a sua volta osservando.
“Dai, non vuoi ammettere che te lo stai chiedendo fin da quando mi hai sentito?”
“Ma cosa?” sapevo benissimo a cosa si riferiva.
“Ti stai domandando se stasera sono uscita senza o con. Giurami che non è così e ti lascio stare.”
“No, non è così.” mentii con poca credibilità.
“Lo puoi giurare?”
“…”
“Quindi se io adessi ti sfiorassi accidentalmente la patta dei pantaloni non sentirei sotto qualcosa di rigido perché queste mie provocazioni e i pensieri che ti suscitano ti… turbano…?”
“N… no…” indietreggiai istintivamente cercando di nascondere la mia zona pubica.
“Tranquillo, non ti toccherò. Non ho bisogno di farlo. Vi conosco a voi uomini. Ti ho inquadrato. So come sei fatto. Ma non ce l’ho con te. Anzi mi diverte. Sei di quelli perversi mentalmente. I miei preferiti. E ti meriti un premio.”
“Un premio?” chiesi stupito non capendo dove volesse andare a parare.
“Sì, un premio da guadagnarti, però. Una autorizzazione. Ti autorizzo a cercare di scoprire la risposta alla tua domanda. Nel modo che ritieni più opportuno. Provaci.”
Dopo avermi detto queste frasi scoppiò in una risata e poi fece per allontanarsi da me. Nel farlo mi sfiorò con la mano sul davanti e percepì sicuramente il mio cazzo in erezione sotto ai pantaloni.
Rimasi imbabolato e sconvolto. Sapevo che tra le amiche di mia moglie c’erano donne sicuramente più spregiudicate e disinibite di lei, ma non mi aspettavo che arrivassero a giocare e stuzzicare i compagni delle amiche.
Guardai il culo di Federica, inguainato nel vestito aderente che portava, mentre lei si allontanavo. Non vidi nessun segno di biancheria sotto, ma non era certo una prova della sua assenza.
Passai il resto della serata distratto e avulso dalle conversazioni con gli altri partecipanti alla festa. Con lo sguardo cercavo ovunque Federica, soprattutto quando la vedevo seduta da qualche parte. Aveva un vestito con lo spacco laterale e ogni volta che si sedeva, che si alzava o che accavallava sensualmente le gambe speravo di cogliere qualcosa di impossibile. Era distante, eravamo in penombra. Avesse avuto le mutande, magari bianche, potevo sperare di togliermi il dubbio. Ma in realtà non era quella la speranza e anzi la quasi certezza. Da come mi aveva provocato ero sicuro: non le indossava neanche quella sera.
Più tardi mi ritrovai di nuovo in un angolo del terrazzo appartato con lei.
“Sei riuscito a vedere qualcosa?” mi schernì.
“No.” dissi io affranto.
“Magari non hai visto perché… non c’è niente da vedere…”
“Con la vista è impossibile capirlo.”
“Quindi cosa vorresti usare?” mi provocò.
“Il… tatto…?”
Sorrise e si girò appoggiandosi al parapetto del terrazzo che dava su una piazza. Io cercando di non farmi vedere mi avvicinai e iniziai a sfiorarle il vestito sul fianco, andando su e giù nella zona dove presumibilmente ci sarebbe dovuto essere l’elastico della mutanda o perizoma che fosse. Non sentii niente.
“Ti pensavo più audace.” commentò lei con un tono tra lo scherno e lo scocciato.
“Cioè?”
“Credevo che avresti cercato di toccare più… a fondo.”
“Po… posso?”
“Ti ho autorizzato ad usare ogni metodo per scoprirlo.”
Controllai attorno per capire se la mia mossa poteva essere vista. Mi appoggiai con la schiena al parapetto, guardandomi attorno con aria fintamente distratta. Nel frattempo allungai il braccio davanti a Federica, più in basso che potevo senza assumere una posizione troppo innaturale. Trovai l’apertura dello spacco. Insinuai le dita sotto e mi spostai lentamente verso il centro, tra le sue gambe.
Umido. I miei polpastrelli percepirono caldo e umido. Un po’ di peluria. Niente stoffa.
Federica gemette lievemente. Le piacque il mio tocco, forse anche l’essere scoperta definitivamente. Era comunque già eccitata nel momento in cui le punte del mio indice e del mio medio le massaggiarono il clitoride ed entrarono brevemente tra le sue labbra.
Improvvisamente si girò, sfilandosi da me e appoggiandosi anche lei con la schiena al parapetto. Mi sorrise con aria diabolica.
Io portai con nonchalance le due dita sotto al mio naso ed aspirai compiaciuto. Un buon odore di femmina.
“Raggiungimi in bagno.” mi disse con voce roca prima di incamminarsi spedita verso l’interno della casa che ospitava la festa.
Io rimasi un po’ lì incredulo. Mi annusai nuovamente le dita. Non ci potevo credere. A quello che era successo e a quello che si prospettava.
Stavo per muovermi per seguire Federica, incurante delle possibili conseguenze, quando venni bloccato da mia moglie che mi voleva far parlare con alcune persone. Provai a dirle che dovevo andare in bagno ma lei mi disse di aspettare un attimo, che quelle persone stavano per andare via. Non potei insistere troppo. Non sarebbe stato credibile e poi avrei dovuto fare con molta fretta e poi… ma che avevo in testa? Davvero la stavo per tradire in quel modo con lei presente? Davvero perdevo ogni raziocinio appena avevo il cazzo duro?
Rividi Federica dopo qualche minuto. Avevo smesso di aspettarmi in bagno. Incrociammo lo sguardo. Io alzai le spalle e feci cenno con la testa verso mia moglie e le altre persone intorno a me. Lei sorrise, capendomi. Poi si portò le dita sotto al naso e fece il gesto di annusare compiaciuta, per poi alzare le spalle, come a dire: “non sei venuto e mi sono arrangiata da sola.”
“Mi arrangerò pure io dopo, ripensando alla serata.” pensai fra me e me, ma forse questo pensiero venne colto anche da Federica, interpretando il mio mezzo sorriso.