Cartella nascosta

ASDFGHJKL è il nome della trasgressione

“Amore, potresti sistemarmi questo vecchio computer?”

“Cioè?”

“È il computer che usavo all’università, ora vorrei usarlo di nuovo ma ho provato ad accenderlo e va lentissimo, non riesco a fare niente. Magari tu sai come sistemare.”

“Forse è troppo vecchio per essere recuperabile. Non so se so farci qualcosa.”

“Dai, provaci, mi tornerebbe utile ma non tanto da comprarmi un nuovo computer, se riuscissi a recuperare questo sarebbe ottimo.”

“Ok, ci provo.”

E così presi il computer della mia fidanzata. Lo dimenticai lì qualche giorno poi finalmente provai ad accenderlo. Effettivamente era molto lento. Inusabile. Provai a capire cosa fosse poi mi accorsi che il disco era quasi completamente pieno.

Guardai tra i documenti. Cancellai un po’ di cose inutili, ma erano molto poche. Chiesi alla mia ragazza se potevo cancellare tutto il resto. Mi disse di sì. Lo feci. Si liberò un po’ di spazio, ma poco. La situazione non era migliorata molto. Non capii che cosa lo occupasse. Tolsi anche qualche programma ma c’era già installata pochissima roba.

Cercai un programma per ripulire il disco fisso da file inutili. Quando lo lanciai mi mostrò quali erano le cartelle che occupavano più spazio. Su tutte spiccava una con un nome strano “ASDFGHJKL” e che era infilata tra le cartelle del sistema operativo. La aprii. C’erano tanti file, sembravano dei video ma il computer non riusciva a caricare l’anteprima. Provai a farne partire uno. Il computer cominciò a macinare, a surriscaldarsi mentre la finestra del programma per vedere i video si era aperta dopo qualche minuto ma non c’era verso che facesse vedere qualcosa.

Non c’era niente da fare. Resettai il computer che si era completamente bloccato. Non restava che cancellare quella cartella e vedere se il problema si risolveva. Però volevo capire cosa fossero prima di cancellarli. Presi una chiavetta usb trovata andando a rovistare in un cassetto. Ne copiai uno, faticosamente, per poi aprirlo col mio portatile.

Ambiente buio, immagine sgranata. Il volto della mia ragazza in primo piano con lo sguardo rivolto verso l’alto. Dietro di lei un letto. Sembrava inginocchiata.

“Lo vuoi?” disse una voce maschile.

“Sì.” rispose lei con tono ubbidiente.

“Cosa vuoi?” insistette lui.

“Il tuo cazzo.” disse lei sorridendo.

Nell’inquadratura comparve un cazzo. Un bel cazzone venoso e duro, con la cappella grossa e lucida. Lei lo prese subito in bocca ed iniziò un lento ed appassionato pompino.

“Cazzo…” questa era la mia di voce, per la sopresa.

Diventai duro all’istante. Anzì più che diventai duro. Duro e già sull’orlo di un orgasmo. Portai entrambe le mani sul cazzo, per stringerlo e comprimerlo, per evitare l’inevitabile. Mi sborrai nelle mutande. La visione della mia ragazza impegnata in un pompino, di fronte ad una telecamera, con una golosità che raramente le avevo visto nei miei confronti era troppo sconvolgente ma anche eccitante.

Passata l’eccitazione dell’orgasmo cominciò a salirmi un po’ di gelosia. Il video stava andando avanti ma lo stoppai perché non riuscivo più a guardarlo con lo stesso stato d’animo.

Cosa cazzo erano allora tutti quei video? Erano tutti della mia ragazza che faceva pompini o forse anche che scopava? E chi era il proprietario del cazzo? Il suo ex? Lei era in effetti più giovane in quel video. Erano del periodo dell’università probabilmente, quando stava con quello prima di me. Ma perché si era fatta filmare? Non era certo un video rubato di nascosto. E poi erano tanti e ce li aveva lei, quindi era più che consenziente. Con me non aveva mai voluto fare cose del genere. E quel pompino. Quanto era troia in quelle immagini, quanto era brava a succhiarlo.

Mi stava tornando duro e la gelosia stava scemando. Ora volevo vederli tutti.

Mentre la gelosia era alta stavo per scriverle incazzato e chiederle spiegazioni. Ma per fortuna mi ero fermato. Volevo capire prima di fare qualsiasi mossa. O meglio, più che capire, volevo vederli tutti.

Mi organizzai per riuscire a copiarmeli sul mio portatile. Erano tanti ed erano anche lunghi, per quello occupavano praticamente tutto lo spazio sul disco.

Dopo averli copiati sul mio portatile li cancellai dal suo. In quel modo, col disco praticamente vuoto, il computer diventò un po’ più usabile. Non certo rapidissimo ma almeno si riusciva a far partire in tempi accettabili.

“Così ti va bene il computer? È sufficientemente veloce?”

“Ma sì, dai, per quello che devo farci va bene. Grazie molte! Sei un tesoro. Cosa hai fatto? Cos’era?”

“C’era il disco pieno… l’ho svuotato.”

“Ah, ok.”

Rimanemmo un po’ in silenzio. Ero in dubbio se dire qualcosa o no. Io nel frattempo avevo cominciato a guardarmi quei video. Ne avevo visto ancora pochi e non tutti fino in fondo. Semplicemente perché non resistevo e sborravo dopo pochi minuti. Ero un po’ incazzato con lei, lo percepivo un po’ come un tradimento anche se erano evidentemente girati prima che ci mettessimo insieme. Però ero geloso del fatto che con quel suo ex avesse fatto cose più da porca rispetto a quelle fatte con me. C’erano anche video in cui scopava e sembrava proprio una pornostar, con lui scopava in modo diverso. Eccitante e doloroso per me.

Quindi per certi versi volevo smascherarla, farla confessare, metterla di fronte al fatto. Dall’altro lato avevo un po’ paura della sua reazione.

“Ti dice niente il nome ASDFGHJKL.” le chiesi ad un certo punto a bruciapelo. Lei aggrottò la fronte, mi guardò in modo strano, non sembrò capire.

“Cosa vuol dire?” chiese.

“Era il nome di una cartella, quella che ho tolto per liberare spazio.”

La vidi pensierosa. Probabilmente quelle lettere le dicevano qualcosa ma non si ricordava cosa. Poi la vidi illuminarsi e subito rabbuiarsi. Le era venuto in mente.

“Tranquilla. È tutto a posto.” mi preoccupai di rassicurarla.

“…” rimase senza parole. Percepivo il suo senso di colpa e la sua vergogna.

“No, veramente. Ho visto qualcuno di quei video. Sì, mi hanno sconvolto, non pensavo che tu… però mi hanno eccitato… cioè mi è piaciuto vederli… mi fanno… li guardo e non riesco a non venire…”

“Davvero?” chiese lei riemergendo dall’imbarazzo.

“Sì, cioè… mi fa un po’ male vederli… perché sei tu con… un altro…”

“Sì, il mio ex…” confermò.

“E con lui sei… sei incredibile… cioè sei super eccitante… sembri una pornostar… e questo è bellissimo ma mi fa anche male… perché penso che con lui facevi certe cose e con me no…”

“Sì, ma non è che con te… cioè non è che amassi più lui… voglio dire… è che lui mi spingeva a fare certe cose… non dico contro la mia volontà… ma riusciva a farmi vincere l’imbarazzo…”

“Sì, tranquilla capisco.”

“Davvero ti sei eccitato a guardarli?” mi chiese lei cambiando espressione.

“Sì…”

“E cosa fai?”

“Cioè?”

“Ti seghi mentre li guardi?”

“Sì, cioè no, cioè quasi non ne ho bisogno…”

“In che senso?”

“Che quasi vengo senza neanche toccarmi.”

“Oh… mi sembra un bel complimento… vorrei vederti.”

“Cioè?”

“Vorrei vederti mentre guardi un mio video. Vorrei vedere le tue reazioni.”

“O… ok…” stavo quasi diventando io quello imbarazzato, lei sembrava liberata e contenta che fosse venuta fuori quella storia.

Organizzamo la proiezione. A letto col mio portatile, entrambi nudi. Feci partire il primo. Quello del pompino che avevo visto per primo. Tra le immagini e la presenza della mia ragazza a fianco che mi guardava incuriosita ed eccitata il mio cazzo si eresse in un attimo e poi cominciò a pulsare e a sputare fuori qualche goccia di sborra.

“Wow, ti faccio proprio un bell’effetto. Non sei mai venuto così in fretta con me. Ti eccita più guardarmi che fare sesso con me?”

“No, non è quello… è tutta la situazione, la perversione della situazione, poi la tua presenza… non ero venuto così in fretta quando l’ho guardato da solo…”

“Dimmi, perché ti piace tanto quello che vedi?”

“Perché… perché si vede che sei vogliosa… sei eccitata… ti piace farlo… sei troia… e ti piace esserlo… non lo so… sei incredibile… la mia ragazza così porca come non sapevo potessi essere…”

“Anche se quello è il cazzo di un altro?”

“Beh… sì… tanto era quello del tuo ex… cioè era prima che stessi con me…”

“Sì.” rispose laconica.

“E a te piace rivederti? Perché avevi conservato questi video? Te li riguardavi ogni tanto?” provai ad indagare, volevo capire di più.

“Sì… è strano ma mi piace… mi fa tornare in mente mentre li giravamo… era molto eccitante… non li ho mai riguardati molto ma ogni tanto sì, mi piaceva, mi masturbavo…”

“Li hai mai riguardati quando stavi già con me?” le chiesi pentendomi subito di aver fatto la domanda, forse troppo indiscreta.

Lei si morse il labbro.

“Forse sì, qualche volta. Quando non c’eri.” rispose, forse non del tutto sincera.

“Perché non mi hai mai proposto di farli anche con me?”

“Perché la richiesta doveva venire da te.” rispose seccamente quasi infastidita. “Quello che mi piaceva nel farli era che fosse lui a volermi così troia… se fossi stata io a proporlo non sarebbe stato eccitante… sono fatta così.”

“Ah…” rimasi senza parole, ripensando alle occasioni sprecate, alle cose che avrei potuto avere e non avevo colto per scarsa iniziativa, per timore di apparire troppo pervertito.

Da quel momento in poi ogni nostro incontro sessuale cominciava con la visione di qualcuno di quei video.

Una volta ad esempio le chiesi di farmi un pompino uguale a come lo faceva in video. La mia ragazza passò così qualche minuto a studiarsi la sua “interpretazione”. Poi io mi stesi sulla schiena appoggiandomi il portatile sulla pancia, con il video in esecuzione, mentre lei aveva iniziato a farmi il pompino. Vedevo il pompino sul monitor e sentivo il pompino sul cazzo. Ogni tanto alzavo il computer per osservare il pompino dal vivo. Era un effetto straniante. Lei era uguale tra le due visioni, erano passati solo alcuni anni, e le cose che faceva era quasi uguali. Ad essere diversi erano i due cazzi. Quello in video faceva molta più scena ed era anche quello che rendeva l’immagine molto più “pornografica” di quella reale. Me ne resi conto, il suo ex aveva un cazzo decisamente “fotogenico”, gli stessi video girati con me non avrebbero dato la stessa impressione. Questa consapevolezza venne accompagnata dalla mia sborrata nella bocca della mia ragazza, molto antecedente a quella che sarebbe avvenuta nel video qualche minuto dopo.

“Ti piaceva più il suo cazzo di quanto ti piaccia il mio?” le chiesi mentre, come avrebbe fatto poi anche nel video, si leccava le labbra sporche di sborra.

Non mi rispose subito, finì l’operazione di pulitura mentre sembrava rifletterci su.

“Lui aveva un bel cazzo, sì, ma mi piace anche il tuo.”

“Quindi sì, ti piaceva di più il suo.” commentai con amara rassegnazione.

“Mettiamola così. Di lui mi piaceva solo il cazzo e quello che mi ci faceva fare, alla fine, ripensandoci. Di te mi piace tutto.”

Distolsi lo sguardo, non pienamente soddisfatto di questa risposta. Nel video la mia ragazza stava deglutendo la sborra, con apparente gran piacere.

I primi video erano quasi tutti di pompini, poi man mano che si andava avanti aumentavano quelli con scopate complete. Questi ultimi erano ancora più disturbanti ma anche più eccitanti, almeno per me. Lei invece preferiva quelli in cui era inquadrata in primo piano mentre succhiava il cazzo.

Vederla scopata era sconvolgente. Invidiavo lui per come la scopava. Osservavo lei per come si lasciava scopare, con una arrendevolezza complice che con me non aveva. Lo lasciava fare, si lasciava scopare, ma partecipando in modo “passivo”. Tra loro c’era molta intesa sessuale, una intesa che io con lei avrei acquisito solo dopo anni. Anzi forse non l’avevo ancora raggiunta.

Un giorno avevamo fatto partire uno degli ultimi video, uno che non avevamo ancora guardato. Nel frattempo avevamo iniziato a scopare, provando ogni tanto a replicare le posizioni che vedevamo.

Ad un certo punto nel video lui prendeva in mano la telecamera (avevano usato ancora una piccola telecamera, i telefoni non erano ancora adatti a fare filmati lunghi e di qualità) e l’inquadratura ottenuta era quella della schiena di lei, messa a pecorina, con lui che la scopava da dietro. Eravamo già in quella posizione, dato che prima era inquadrata di lato, ma a quel punto i miei occhi avevano lo stesso punto di vista del video. Il culo della mia ragazza era ancora spettacolare come era sul monitor, così come la schiena inarcata e la forma a clessidra che assumeva.

Cercai le differenze, tra quello che vedevo io e quello che aveva filmato l’ex. C’era qualcosa di diverso, forse una questione di prospettiva data dall’obiettivo della fotocamera. O forse no, c’era qualcosa di strano.

“Aspetta.” dissi fermandomi e guardando meglio il monitor del portatile.

“Che c’è?” chiese lei un po’ scocciata dell’interruzione.

“Ma lui qui… lui ti sta… te lo sta mettendo… in culo?” dissi con tono accusatorio.

“Eh? No, ma che dici?” scattò sulla difensiva.

“Mi sembra… molto in alto il punto in cui il cazzo sparisce fra le tue chiappe…”

“Ma no, non è così… sembra… ma non è così…”

“Mah…” dissi non convinto.

“E se anche fosse? Che problema ci sarebbe?” provò a chiedere lei. “Cioè tutto il resto va bene, ma se mi stesse inculando non andrebbe bene?”

“No, è che… tu mi avevi detto…”

“Cosa?”

“Che ero stato il primo… che eri vergine… dietro…”

“Sì. Infatti sei stato il primo. Lo confermo. Quindi nel video deve essere una impressione sbagliata…”

“Eh no, guarda…” dissi poco dopo puntando il dito sullo schermo. Lei si era inarcata di più e le chiappe si erano alzate aprendosi nel mostrare il punto in cui il cazzo di lui entrava in lei. Era inequivocabilmente infilato nel suo ano.

“Ah.” esclamò lei con l’aria di chi era stata colta con le mani nella marmellata. “È così grave? Se ti ho mentito su questo punto?” chiese subito dopo con aria contrita.

“Beh… ci rimango un po’ male… perché mentirmi… cioè non lo so… mi eccita che hai fatto quelle cose con lui… mi eccita anche molto vedere che ti incula… anzi mi eccita proprio tanto… però… mi dispiace che tu mi abbia ingannato…”

“Io…” lei sembrava incerta su cosa dire, sembrava dispiaciuta ma anche con qualche altra emozione che non riuscivo a cogliere.

Continuai a guardare la scena. La pratica sodomitica era ormai rappresentata senza nessun dubbio. Lui stava proprio filmando il cazzo che entrava e usciva dal suo culo. In sottofondo i gemiti di lei lo avrebbero fatto capire anche senza immagini così chiare. Era proprio il suo modo di godere dal sesso anale. Era una delle cose più eccitanti che potessi vedere e nonostante questo ero ancora un po’ deluso dall’essere stato ingannato su un primato che pensavo di avere.

Quanto era bella la sua schiena e il suo culo mentre veniva inculata a pecorina. Che fosse video o realtà. Non c’erano differenze. Non ce n’erano in effetti. Era tutto uguale. Tatuaggi compresi.

“Ehi, aspetta un attimo.” dissi improvvisamente mentre nella mia testa si collegavano varie congetture.

Lei aveva uno sguardo intimorito ma per certi versi sollevato. Aveva già capito cosa io stavo per ricostruire.

“Quel tatuaggio.” dissi indicano il cuoricino che le adornava il fianco appena sopra alla chiappa sinistra. “Quello tu lo hai fatto… quando eravamo in vacanza in Puglia… quindi questo video…”

“Amore, non ti ho mentito quando ti ho detto che eri il primo ad avermi scopato nel culo…” mi confermò lei rassicurandomi su quel punto ma ammettendo quindi che quel video era stato girato quando noi stavamo già insieme da tanto. E chissà quanti altri di quei video.

In teoria quella rivelazione doveva essere molto più grave di quella che andava a sanare. Eppure quando mi resi conto che quello che stavo guardando era la prova di corna che avevo subito, di un tradimento ripetuto a miei danni e favore del suo ex, di un adulterio condito con ripresa video e sodomia, la mia unica reazione fu data dal mio cazzo che si eresse più che poteva e dalle mie palle che iniziarono a spingere in su schizzi di sborra incontrollati.

“Quello che ti ho detto è tutto vero…” mormorò lei mentre se ne stava appoggiata al mio petto mentre io mi riprendevo dall’orgasmo. “Di lui mi piaceva solo il cazzo e tu sei stato il primo a cui ho dato il culo… Semplicemente c’è qualcosa che non ti ho detto…”

“Cosa non mi hai detto?”

“Che sì, mi piaceva solo il suo cazzo, ma mi piaceva tanto tanto… da non riuscire a rinunciarci del tutto… e che tu sei stato il primo nel culo… ma non l’unico.”

Non dissi altro. A reagire ci pensò il mio cazzo che nonostante la sborrata avvenuta da poco cominciò subito a riacquistare vigore, spinto da rivelazioni che la mia parte razionale avrebbe dovuto condannare ma che quella perversa adorava inaspettatamente.

1 commento su “Cartella nascosta”

  1. …è come se avesse fatto apposta a farsi scoprire…manifestare la sua voglia di trasgressione coinvolgendo il marito…

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