Costretto

Quando la tentazione è troppo forte si è costretti a cedervi.

“Fanculo, stronza…” bofonchiai mentre ansimavo e sudavo sopra la sua schiena inarcata, decorata da un tatuaggio sul coccige, tenendola per i capelli e spingendo con rabbia il mio cazzo nel suo culo.

“Aaah.” mugolò lei di piacere. “Bastardo… a fare in culo ci sto andando in questo momento, ma perché mi dai della stronza?”

“Perché mi stai facendo tradire mia moglie… che è pure la tua amica… se questo non è essere stronzi…”

“Allora saremo stronzi in due, al massimo…”

“Sei tu che mi hai costretto a farlo.” dissi e affondai di nuovo il cazzo dentro di lei.

“Costretto? Mi sembra che tu abbia un ruolo attivo… molto attivo… aaaah!”

“Io non avrei voluto farlo…” dissi in modo poco credibile.

“E perché lo stai facendo allora? Mi sembra che mi stai inculando molto volentieri… non mi pare di averti risucchiato il cazzo nel culo… sei tu che l’hai infilato, bello duro…”

“Che cazzo dovrei fare? Come potevo non farlo?”

“Bastava dire di no… dire sono sposato, sono fedele… e non venire a casa mia per scoparmi. Era semplice.”

“Era semplice un cazzo! Come potevo resistere al tuo provocarmi, al tuo flirtare in modo esplicito, al tuo proporti senza giri di parole, al tuo promettermi certe cose…”

“Quali cose?” disse girandosi un po’ verso di me con aria finta ingenua.

“Sai benissimo quali cose. Anzi forse avrai proprio saputo da mia moglie, dalla tua amica, che sono cose che lei non mi concede… e allora me le hai promesse, sapendo che non avrei mai potuto rifiutare.”

“Quindi basta prometterti il culo e perdi ogni libero arbitrio?” ridacchiò e spinse il suo culo all’indietro ancheggiando sensuale.

“Vaf.. fan.. culo…” mugolai mentre la tiravo a me per i fianchi, per entrarle dentro più che potevo mentre sborravo.


“Poverino, anche questa volta ti ho costretto a venire qua… ti ho costretto a farti venire il cazzo duro… e ti ho costretto a infilarmelo in bocca?” mi disse con tono di scherno interrompendo il pompino che mi stava facendo.

“Smettila, stronza.” ribattei freddamente.

“Di farti il pompino? Vuoi scoparmi? Vuoi incularmi?”

“No, di dire quelle cose. Mi sento già abbastanza in colpa. Non aggiungere il carico. Ma tu non ti senti in colpa? È tua amica, cazzo. Ti piace scopare i mariti delle tue amiche?”

“Non mi scopo i mariti delle mie amiche, mi scopo te. E comunque no, non mi sento in colpa.”

“Sei stronza, lo ribadisco…”

“Una stronza che ti piace scopare, però…”

“Fanculo…”

“Dai, porco, girati che ti faccio un’altra cosina che la tua mogliettina sono sicura che non ti fa…”

“Smettila di parlare di lei… girarmi? In che senso?”

“A pancia in giù. E culo in alto.” La guardai interdetto. Di solito era lei a mettersi in quella posizione. “Fidati.”

Pochi istanti dopo mi ritrovai con la lingua di lei che leccava e titillava le pieghe attorno al mio ano. Una sensazione, unita alla carica psicologica di una pratica trasgressiva, che mi fece impazzire. Con la mano, poi, mi segava il cazzo da dietro e accarezzava le palle dure. In quel momento dimenticai ogni senso di colpa e mi abbandonai a quella donna perversa.

“Vuoi sapere perché ti ho provocato, perché ti ho costretto, come dici tu, a scoparmi?”

“Sì…” risposi in automatico senza considerare veramente cosa mi era stato chiesto. Ero in uno stato che avrei detto sì a qualunque cosa.

“E perché nel fare tutto ciò non mi sento in colpa con tua moglie?”

“Perché sei una troia stronza…”

“Una troia, forse. Una stronza, no dai. E solo che mi piace scoparmi entrambi i componenti di una coppia.”

Detto quello riprese a leccarmi il culo e segarmi il cazzo. Io impiegai un po’ di tempo per elaborare quello che aveva detto e per comprenderne il significato. Quando lo feci tornai in me, nel me razionale e mi staccai da lei, girandomi per guardarla in faccia.

“Cosa cazzo vuol dire quello che hai appena detto?” domandai incredulo.

“Vuol dire quello che ho detto. Cosa non è chiaro?” lei sorrideva sorniona.

“Vuol dire che tu vorresti scoparti… anche lei?” chiesi conferma.

“No. Vuol dire che io già scopo con lei.”

Sgranai gli occhi. Non ci potevo credere. Lei scoppio a ridere, ma non era una risata del tipo “ti ho fatto uno scherzo”, era una risata del tipo “che faccia che hai fatto quando hai scoperto che tua moglie ha rapporti lesbo con una sua amica”.

Non ci credevo ma allo stesso tempo ero sconvolto dalla rivelazione. Mi sentii ferito. Non ero l’unico infedele della coppia. Però era anche eccitante l’idea. Due donne che fanno sesso fra loro ci eccitano sempre. Figurarsi se si tratta di moglie e amante. Da impazzire.

“Cosa cazzo vuol dire che scopi con mia moglie? Non è mica bisessuale.”

“Uhm, forse è vero, non lo è, ma credo abbia dubbi anche lei ormai. Di sicuro le piace quello che facciamo.”

“E cosa fate?”

“Sesso.”

“Sesso sesso? Cioè vi toccate? … vi baciate? … vi leccate?” deglutii prima di dirle l’ultima opzione. Era incredibile pensare a mia moglie, una donna normale e anche un po’ pudica nel sesso, che si abbandonava a piaceri saffici con l’amica disibinita.

“Tutto quello che hai detto… e anche di più.” rispose soddisfatta.

“Di più? E come…?”

“Così.” disse mentre scendeva dal letto e andava verso la cassettiera, la aprì, rovistò un poco e poi tirò fuori una cosa e me la mostrò. “Con questo.”

In mano aveva un cazzo finto legato a delle cinghie. Lo guardai con occhi sgranati.

“Vuoi provarlo?” disse lei ridendo.

“Eh?”

“Prima ti piaceva la lingua nel culo. Lasciami fare con questo, ti piacerà.”

“Non sono mica gay.”

“Ti sembro un uomo io?”

“Beh, con quel cazzo…” mentre dicevo così lei lo stava proprio indossando. “Un po’ lo sembri.”

“Ah, davvero? Conosci uomini con queste tette?” disse strizzandosele. “E con questo culo?” disse mostrandomelo.

“No, ma…” mi sentivo sopraffatto dalla convinzione e decisione che mostrava lei e questo scavava in quella curiosità che comunque avevo, amplificata dalle piacevolissime sensazioni provocate poco prima dalla sua lingua in quella zona.

“Dai, quando prima ho detto che mi piace scopare entrambi i componenti di una coppia intendevo questo: mi piace inculare sia lei che lui.”

“Eh? Cosa? Aspetta. Pensavo ti piacesse essere passiva. Cioè mi sei sembrata proprio di quelle donne molto passive e che si fanno dominare, in quei momenti.”

“Mi piace cambiare. Mi piace tutto. Con tua moglie sono molto attiva. Sono brava, sai. Lasciami fare e non te ne pentirai. Non sentirai male, solo piacere.”

“Aspetta, però hai detto che ti piace inculare entrambi e invece… cioè, mia moglie non l’hai inculata.”

“Come no?”

“Ma lei non dà… cioè, il culo no…”

“Ci sono tante cose che lei può fare e non te lo immagini. Avresti pensato potesse lesbicare? No, quindi… il culo me lo dà, le piace molto… anzi il cazzo finto lo vuole solo lì…”

“Ma… ma… perché?” fu l’unica vaga domanda che mi uscì di fronte a quella serie di rivelazioni.

“Si sente più sicura a farselo fare da una donna, da una che sa cosa vuol dire prenderlo. Quindi vedi, potrebbe farti anche bene imparare a prenderlo…”

“Ma lei non lo saprebbe… cioè, tu non hai intenzione di dirle niente di noi due, vero? Non glielo hai già detto, vero? Tu hai detto a me di lei e io tutto sommato la sto prendendo bene, ma lei non credo reagirebbe allo stesso modo…”

“No, tranquillo, la conosco bene anche io e non le dirò niente. Non sarebbe contenta di sapere che l’hai tradita con una donna, con una sua amica. Ma magari potresti dirle che sei stato con un uomo, tu mi sembra che hai accettato bene il suo tradimento omosessuale. Il tuo cazzo non si è ammosciato neanche un momento da quando te l’ho detto.”

“Non credo proprio…”

“Cosa?”

“Io con un uomo… che lei lo accetterebbe… insomma… ma di che cazzo stiamo parlando?”

“Esatto, basta parlare. Girati di nuovo.” disse mentre si stringeva sui fianchi le cinghie che sorreggevano il cazzo di gomma che le penzolava al posto del suo monte di Venere.

La fissai a lungo negli occhi. Sorrideva soddisfatta. Io ero confuso dalle mie stesse voglie. Volevo farlo ma non volevo accettare che volessi farlo.

“Dai, se ti ho costretto a scoparmi, a incularmi, riuscirò anche a costringerti a farti inculare. Pensi di riuscire a dirmi di no? Ne hai voglia, te lo leggo negli occhi e te lo leggo nel cazzo duro.”

Non dissi niente, ma tornai nella posizione in cui ero prima.

Lei si rimise a leccarmelo per un po’. Poi cominciò a massaggiarlo con le dita. E poi ne infilò dentro una, ben lubrificata. Poi due. Tre. Poi mi sentii toccare da qualcosa di più freddo che scivolò dentro e non si arrestò.

“Ti piace?”

Mugolai come risposta.

“L’hai preso quasi più facilmente di tua moglie. Ma voi uomini siete così. Dovete solo superare una soglia psicologica, poi lo prendete meglio.”

“A quanti l’hai fatto?”

“Più o meno a tutti quelli con cui ho scopato.”

“A quante coppie?”

“A qualcuna ma era sesso di gruppo. Voi siete i primi a cui l’ho fatto separatemente e che ho sverginato entrambi.”

Stavo per farle un’altra domanda ma lei aumentò il ritmo del movimento pelvico e contemporaneamente mi afferrò il cazzo abbassandosi con la mano. In pochi istanti mi fece venire. Percepii chiaramente i tentativi del mio sfintere anale di richiudersi ad ogni impulso di eiaculazione. Tentativi chiaramente falliti a causa della presenza del pene finto.

In seguito all’orgasmo crollai steso sul letto a pancia in giù. Lei mi venne dietro, cadendo sopra di me e lasciando così il suo cazzo di gomma dentro di me.

“Ti piacerebbe vederci mentre lo facciamo?” mi chiese dopo un po’, mentre era ancora stesa sopra di me.

“Sì.” risposi senza esitazione.

“Ti piacerebbe che lei ci vedesse? Magari mentre ti inculo.”

“Ehm… sì.” risposi con più incertezza. “Ma se piacesse anche a lei la situazione.”

“Sei contento di essere cornuto in questo modo? Con tua moglie che si fa scopare dalla tua stessa amante?”

“Sì.” risponsi con solo un attimo di esitazione.

“Vorresti farlo in tre?”

“Cazzo, sì.”

“E in quattro? Se portassi un amico lo lasceresti scopare tua moglie?”

“S… credo di sì…”

“E se questo amico fosse bisex…”

“Basta!”

Mi divincolai da sotto di lei. Il mio cazzo era già di nuovo duro. La presi per i fianchi e la posizionai a pecora. Senza troppi preamboli spinsi il cazzo contro il suo buco del culo. Mi accolse con un grido di dolore misto a piacere per la sorpresa.

“Smettila, troia. Smettila di propormi cose che poi non riesco a dirti no. Smettila di costringermi a fare delle porcate che non dovrei neanche pensare. Succederà un casino se non la smetti.”

“Però non devo smettere di darti il culo, vero?” chiese ridacchiando e gemendo.

“Stronza…” mormorai.

“Ah, giusto, scusa… non devo smettere di costringerti a incularmi…” rise con una risata mista a godimento.

Venne da ridere anche a me, subito dopo aver eiaculato dentro di lei. Era una porca pericolosa che forse mi avrebbe creato casini, ma cazzo quanto mi piaceva avere a che fare con lei. E probabilmente piaceva allo stesso modo a mia moglie e che facesse la porca con lei mi eccitava e basta. Era un tradimento ma non me ne fregava niente. Anche io la tradivo. Ci divertivamo entrambi e tra noi non cambiava niente.

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