L’altra cliente

 

I

Riaprii gli occhi subito prima di venire. Lei mi guardò sorridendo mentre con la mano dava i colpi finali aumentando la velocità. Era esperta, si capiva, e sapeva benissimo che stava facendomi arrivare all’orgasmo. La mia mano si era infilata sotto i pantaloncini aderenti e le stava palpando il culo. Le prime volte non me lo concedeva ma ora che ero diventato un suo cliente abituale mi permetteva certe libertà.

Mi ripulì con il lenzuolo di carta. Poi mi accarezzò il volto e mi disse:

“Fai con calma, ti aspetto all’ingresso.”

“Aspetta.” la fermai. “Pensavo di usare anche la sauna questa volta.”

“Perfetto, non c’è problema. Fai come vuoi.” Mi rispose con il suo leggero accento straniero.

“Corinna!” la fermai nuovamente quando era sulla porta della stanza del massaggio.

“Sì?” si girò e mi sorrise.

“Grazie.” le dissi in modo convinto.

“Di nulla.”

II

Da un po’ di tempo avevo scoperto quel centro massaggi in cui era abitudine che le massaggiatrici, tutte ragazze abbastanza giovani e carine, in cambio di una piccola mancia trasformavano il massaggio in qualcosa di erotico, indugiando ampiamente sul culo e terminandolo con la masturbazione del cliente.

Compreso nel prezzo si poteva usufruire anche della sauna e del bagno turco ma raramente lo facevo, perché spesso ero di corsa. Quel giorno avevo tutto il tempo che volevo e decisi di rilassarmi per bene.

Entrai nell’ambiente dall’aria bollente, sistemai l’asciugamano e mi distesi, nudo, sulla panca.

Poco dopo sentii aprirsi la porta della sauna. Il centro durante il giorno non aveva molti clienti e mi stupii dell’intrusione. Pensavo che sarei stato solo. Mi stupii ancora di più vedendo che la persona che stava entrando era una donna. Non avevo mai incrociati clienti donne e non sapevo che i massaggi erano rivolti anche al sesso femminile.

La donna, sulla quarantina, quindi più vecchia di me, era bionda e molto piacente, dal fisico formoso e tonico.

III

Ci scambiammo un cenno di saluto. Lei si andò a sedere di fronte a me e subito abbassò l’asciugamano, mostrando un seno florido, lasciando che coprisse soltanto la zona delle cosce e del pube.

Io invece mostravo le mie nudità e rimasi un po’ in dubbio su come comportarmi. Non aveva dato segni di scandalizzarsi, ma non mi sembrava neanche il caso di imporle la mia nudità.

“Scusa.” dissi. “Ti dà fastidio la mia nudità? Dimmelo, non è un problema. Non ho fatto in tempo a coprirmi quando sei entrata e sono abituato a restare così in sauna, ma…”

Sembrò squadrarmi prima di rispondere, indugiando lo sguardo sul mio sesso.

“Non ti preoccupare, non mi scandalizzo, anzi, sai che faccio? Seguo il tuo esempio.”

Detto quello si aprì l’asciugamano mettendo in mostra i peli biondi del pube e, dopo aver spalancato le gambe, anche le labbra della vagina.

Ci sorridemmo e ci fissammo a vicenda. Quel sottile gioco di esibizionismo mi provocò una reazione nelle parti basse e la donna se ne accorse subito.

“Hihihi”, rise, “Forse non dovevo farlo.” e richiuse le gambe.

“Scusami.” risposi e mi ricoprii anche io.

“Non c’è problema. L’ho preso come un complimento.”

IV

Restammo un po’ in silenzio. La temperatura nella stanza era altissima, in tutti i sensi.

“Sei venuta qui solo per la sauna o anche per un massaggio?” chiesi perché ero troppo curioso.

“Anche per un massaggio, perché?”

“Mah, non sapevo che ci fosse clientela anche femminile.”

“Perché mai? Non sapevo che i massaggi fossero una cosa solo da uomini.”

“No, beh, diciamo che… cioè… un certo tipo di massaggio…”

“Non capisco, cosa intendi?” da come mi guardò pensai che non era vero che non aveva capito.

“No, niente…”

Mi guardò, con un sorriso sardonico stampato in faccia.

“Forse vuoi dire che voi uomini venite qui perché oltre al massaggio vi fanno anche una sega.”

Rimasi stupito dall’espressione diretta.

“Beh,” continuò, “anche per noi donne un massaggio può essere molto piacevole.”

“Ok, io non ce la faccio più. Mi sa che esco.” dissi con poco stile e uscii dalla sauna. Lei non potè non notare il mio cazzo in completa erezione.

V

Andai a farmi una doccia. Poco dopo sentii qualcuno entrare nella doccia a fianco alla mia.

“Scusami se sono stata diretta, ma voi uomini siete buffi quando siete imbarazzati della vostra sessualità.”

“Sembra che tu conosca bene gli uomini. Non posso dire altrettanto di me riguardo alle donne. Ad esempio non so come comportarmi con una come te.”

“Una come me, come?”

“Lo sai che pensieri susciti in un uomo se ti rivolgi a lui in questo modo?”

“Forse, non so. Dimmelo tu.”

“Noi uomini siamo semplici. Se una donna è così esplicita riguardo al sesso pensiamo che voglia dire che è anche molto disponibile. Non so se mi spiego.”

Sentii spegnersi la doccia al mio fianco.

“Chiedo a Corinna se ci lascia la stanza del futon. Ti aspettò lì.” mi disse senza lasciarmi tempo di replicare.

VI

Mi asciugai e andai all’ingresso del centro con l’asciugamano legato in vita.

“Chi ci fai qui?” mi chiese Corinna.

La guardai con aria interrogativa.

“Ti aspetta nella stanza del futon.” aggiunse.

“Ma… chi è?” mi venne da chiederle.

“Vai, vai.” mi disse facendo un cenno per congedarmi.

Incerto ed eccitato andai verso la stanza in cui quella donna mi attendeva.

VII

“Questo Corinna te lo fa?” mi sussurrò nell’orecchio. Mi aveva fatto stendere ed aveva iniziato un massaggio, molto erotico. In quel momento mi aveva infilato un dito nel culo.

Scossi la testa e lasciai uscire un gemito di chiara approvazione.

“A me lo fa, invece.” mi disse ridacchiando. E aggiungendo un altro dito.

“Ora girati.”

Mi infilò un preservativo e mi salì sopra. Entrai in lei senza nessuna difficoltà. Mi cavalcò mentre io allungavo le mani per impastarle i due grossi seni. La sentii venire, più volte.

“Ora girati.” stavolta glielo dissi io.

Le salii sopra e poggiai il cazzo fra i suoi glutei.

“Questo Corinna non può fartelo.” le dissi e cominciai a spingere. Non sentii opporre resistenza e il mio cazzo scivolò agilmente nelle sue viscere. Lei emise un sospiro di godimento.

“Piano, che sei grosso.”

1 commento su “L’altra cliente”

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