Patti oscuri

Il marito è titubante ma è impossibile dire di no ad una moglie eccitata. Vada per un incontro a tre con un altro uomo, l’importante è che i patti siano chiari…

I

Io, lei, me la trombavo da qualche mese all’insaputa del marito. Lavoravamo in società diverse nello stesso complesso di uffici. Ci eravamo conosciuti nel bar vicino. Il primo contatto, un bacio, era avvenuto nell’ascensore mentre tornavamo alle rispettive scrivanie. Il giorno dopo eravamo scesi negli scantinati del palazzo dove mi aveva fatto un pompino. La settimana dopo avevamo entrambi preso un giorno di ferie e lo avevamo passato in una stanza di albergo.

Era una donna piena di iniziativa e di fantasie. E quando una di queste le si fissava in testa faceva di tutto per realizzarla, anche a costo di architettare diabolici piani alle spalle del marito.

II

Il luogo di incontro era il bar di un hotel di lusso di un’altra città. La trafila per arrivarci era stata lunga. Lei aveva convinto il marito, tendenzialmente meno audace e meno aperto a nuove esperienze, a provare un incontro a tre con un altro uomo. Aveva vinto le sue resistenze, ma questo le aveva anche fatto gioco perché ciò che era riuscita ad ottenere rientrava perfettamente nei suoi piani. Il terzo uomo, infatti, sarebbe stato presente, avrebbe potuto guardarli, anche masturbarsi se voleva, ma non sarebbe potuto intervenire in alcun modo. Almeno per quella prima volta.

A quel punto ero intervenuto io, rispondendo all’annuncio che avevano pubblicato su internet, senza chiaramente svelare al marito che era tutto concordato e che io già la conoscevo. Un po’ di tira e molla, un po’ di tempo fatto passare per fingere di capire se ero la persona adatta (in questo il marito si convinse subito, fu lei a fingere di non fidarsi, per non farlo insospettire).

III

Prendemmo un aperitivo per rompere il ghiaccio. Lei si finse timida e un po’ intimorita dalla situazione e lasciò parlare me con il marito che era, come effettivamente ben descritto, un gran bel ragazzo. Erano proprio una bella coppia, sulla trentina.

“Allora siamo d’accordo? Patti chiari?” mi chiese lui tendendomi la mano, dopo che mi ebbe ripetuto le regole della serata che prevedevano che io fossi solo spettatore e che al massimo potessi donare piacere solo a me stesso.

Gli strinsi la mano, una stretta forte, mentre lottai per non sorridere troppo vedendo la moglie che, dietro le sue spalle, mi faceva l’occhiolino.

IV

Salimmo verso la camera con l’ascensore e lei cominciò ad essere languida e a flirtare col marito:

“Sai, amore, sono molto eccitata. Penso che ci divertiremo molto a farci guardare mentre lo facciamo. Forse stasera sarà la volta buona per fare quella cosa che ti piace tanto?”

“Cioè?” chiese lui stringendola a sé.

“Il sesso anale, no?” rispose lei con voce sensuale, baciandolo e guardandomi con la coda dell’occhio.

Io rimasi impassibile pur pensando a quante volte lo aveva fatto con me senza che mi avesse detto che era una mia prerogativa, sempre negata al marito.

V

Mi ero messo su una poltroncina ai bordi del letto. All’inizio erano un po’ impacciati, poi si sciolsero e forse smisero (soprattutto lui) di pensare che c’era un estraneo con loro. Nel frattempo io pian piano mi spogliai completamente. Mi menavo il cazzo mentre mi godevo lo spettacolo. Avevano entrambi due corpi bellissimi. Quello di lei lo conoscevo bene e mi soffermai su quello di lui, muscoloso, totalmente depilato e con alcuni tatuaggi.

Lui voleva scoparla, ma lei prolungava i preliminari volendolo tenere a lungo sulla corda. Arrivarono al momento che lei aveva pianificato. Erano in posizione 69, con lei sotto e lui sopra. Io, dalla mia visuale, vedevo il culo di lui e la testa di lei che ne ingoiava il cazzo.

VI

Dopo poco le mani di lei cominciarono ad esplorare la zona anale del marito. Prima con tocchi lievi, poi con carezze più decise e infine, dopo essersele abbondantemente bagnate con la saliva, cominciò ad inserire le dita attraverso lo sfintere. Lui sobbalzò, sorpreso ed evidentemente non avvezzo a tali pratiche.

“No, cosa fai?” disse lui alzando la testa.

“Non ti preoccupare, amore, lasciami fare. Sono eccitata. Ti piacerà.”

“No, ma non credo sia il caso…” girò la testa, dandomi una occhiata veloce, piena di imbarazzo. Lei non rispose e si limitò ad intensificare la stimolazione.

Io sorrisi ben conoscendo l’abilità di lei.

VII

Dopo alcuni istanti lui era completamente andato. Aveva smesso di praticare il cunnilingus alla moglie, così come lei aveva smesso di succhiarglielo. Ma mentre per lei era stata una scelta fatta per non farlo venire all’istante, per lui era dovuto al fatto che non stava più capendo nulla, inebriato dalle insolite sensazioni che provava grazie alle abili dita che gli massaggiavano l’ano e la prostata.

“Amore?” chiese lei dopo avermi lanciato uno sguardo di intesa.

“Mmmmmm…”

“Ti va se facciamo una piccola trasgressione alle regole?”

“Eeeeeh?”

“Non sai quanto mi piace vederti così, totalmente abbandonato al piacere. Fidati di me…”

“Mmmm…”

Salii sul letto appoggiandomi sulle ginocchia e mettendole ai lati della testa di lei, esattamente dietro di lui.

“Noooo” mormorò lui. “Lui no.” disse con poca convinzione.

“Sì, amore, lascialo fare.”

“Nooo… mmmm”

Lei tirò fuori le dita, che erano ormai diventate quattro, dall’ano del marito e, prendendomi in mano il cazzo, glielo puntò contro. Io, che ero già d’accordo con lei, me lo ero abbondantemente lubrificato, e, grazie anche alla sua preparazione, mi bastò premere leggermente per essere quasi risucchiato dentro.

“Sì, amore, sei bellissimo. Ti piace? Aaahh… sì…. direi di sì visto quanto mi stai sborrando in faccia.”

Lui stava effettivamente eiaculando mentre io stantuffavo nel suo culo. Stava urlando di piacere, in uno stato di semi-incoscienza. Anche lei urlava e godeva masturbandosi. Io venni pochissimo dopo, eccitatissimo dalla situazione. Spruzzai la mia sborra sull’ano e sulle palle di lui. Sborra che colò subito verso il volto, già impiastricciato, di lei.

IX

Mi ritirai subito in bagno per poi rivestirmi e uscire dalla stanza, come da accordi, lasciandoli soli a gestire il post-inculata. Mi raccontò poi che effettivamente era stato opportuno visto che il marito, sconvolto dalla situazione, aveva pianto. Lei lo aveva tranquillizzato dicendogli che le era piaciuto tantissimo e che lui non aveva perso in virilità nei suoi confronti. Avevano poi fatto l’amore come mai prima e lei gli aveva concesso la tanto agognata entrata posteriore.

“E’ stata una cosa indescrivibile vedere il tuo cazzo enorme che entrava nel culo di mio marito e poi ricevere la vostra sborra sul viso.”

“E lui come l’ha presa?”

“Non ne ha più parlato, penso l’abbia vissuta come un sogno. Credo sia sconvolto da quanto gli è piaciuto e nello stesso tempo si chiede cosa sia successo veramente perché deve aver quasi perso la conoscenza. Ma ha paura a chiedermi conferma dei suoi ricordi. Ma penso che a breve mi chiederà di rifarlo e, se lo conosco bene, penso che vorrà la… rivincita… nei tuoi confronti intendo…”

 

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