Do ut des

I – lui

durante la cena ci godiamo il tramonto sul mare. è la prima sera di una settimana di vacanza in un lussuoso hotel sardo che dà direttamente sulla spiaggia, in una zona priva di altre costruzioni.

vicino al nostro tavolo abbiamo una coppia che osserviamo con curiosità. lui è oltre i 40 anni, con i capelli già brizzolati. non si può dire che sia un bell’uomo ma denota una certa eleganza e un certo fascino. l’abbigliamento è estroso ma apparentemente molto costoso. con lui c’è una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi. dimostra una età tale da poter essere sua figlia ma le effusioni che si scambiano tolgono qualsiasi dubbio a riguardo. per il resto non si scambiano molte parole.

il giorno dopo li vediamo anche in spiaggia e abbiamo modo di ammirare il fisico statuario della ragazza che si mostra senza problemi in topless e con un tanga microscopico.

II – lui

la sera dopo scambia alcune parole con noi, che ci dimostriamo disponibili. lui coglie al volo l’occasione e si dimostra estremamente loquace. fa discorsi da intellettuale, appare felice di trovare in noi una qualche sponda, anche se non seguiamo tutte le sue elucubrazioni su letteratura e arte. con le parole sa essere molto affascinante. è un affabulatore e un seduttore. conduce la conversazione verso ambiti pruriginosi. l’eros, l’amore, il proibito, la bellezza. si rivolge molto più a te e io intanto mi perdo negli occhi azzurri della ragazza che lo accompagna, che ricambia seducente.

ci ritroviamo, rapiti dai suoi discorsi, nella sala ormai vuota, con i camerieri che sparecchiano. ci dirigiamo, di comune accordo, verso il mare per una passeggiata al chiaro di luna. lui, senza esitazioni, ti prende sotto braccio. tu appari molto colpita dal personaggio, gli dai corda. io di contro ne approfitto per fare lo stesso con la donna di lui. in un attimo ci avete distanziato. colgo a malapena le vostre sagome, più avanti, nell’ombra.

III – lui

“hai capito cosa sta succedendo?” mi chiede lei, finora piuttosto silenziosa.

“no” dico io, capendo che mi sta sfuggendo qualcosa.

“lui fa sempre così, gli piace sedurre, gli piacciono le donne degli altri. gli piacciono soprattutto se sanno stare al suo livello, come tua moglie ha dimostrato di saper fare. con me al fianco poi gli è più facile tenere buoni gli eventuali mariti o fidanzati.”

fa una pausa. io non so cosa dire.

“te lo dico perchè spesso non capite il suo gioco e non tutti sono consenzienti.”

“cioè, vuoi dire che…”

“in questo momento le starà citando qualche poeta, le starà facendo discorsi sull’estetica del tradimento, la starà riempiendo di complimenti. non che possa fare tanta differenza, tanto a decidere è poi sempre la donna, ma, senza offesa, la tua donna mi è parsa tutt’altro che ritrosa.”

devo ammettere, non la facevo così intelligente.

IV – lui

nudo sul letto, accarezzato da una piacevole brezza che entra dalla finestra, ti chiedo di cosa avete parlato sulla spiaggia. tu, impegnata in bagno a struccarti, mi guardi di riflesso nello specchio.

“nulla di particolare, sai, discorsi da intellettuali.”

esci dal bagno, e vieni verso di me, illuminata solo dal chiarore delle luci che vengono da fuori. ai piedi del letto lasci cadere a terra la vestaglia e sali sul letto, muovendoti come una gatta.

“e tu, con quella sgualdrinella, di cosa hai parlato? eh? “

mi afferri il cazzo e gli dai alcune leccate.

“dimmi la verità hai pensato tutta la sera a come scopartela?”

a questa domanda ti prendo per i capelli e ti zittisco, infilandoti il pene in bocca.

V – lui

rientro da una lunga nuotata, e non ti trovo sotto al nostro ombrellone. mentre mi asciugo ti scorgo. sei di nuovo insieme a lui, sotto al loro ombrellone. state parlando, tu ogni tanto fai una risata. una di quelle risate da donne fintamente imbarazzate. lui ha in mano un libro, sembra ti faccia leggere dei pezzi. subito non vedo la donna di lui, poi mi accorgo che è stesa dietro di voi a prendere il sole. a vederla da qui sembra nuda. ne approfitto per venire lì, così intanto me la guardo più da vicino e così impari a fare la smorfiosa con un vecchio intellettuale.

quando arrivo lì rimango spiazzato dalla prima frase che lui mi dice, senza neanche salutarmi:

“bene, eccoti qui, sai stavo proprio ora proponendo alla tua donna uno scambio di coppia, che cosa ne pensi?”

strabuzzo gli occhi. vedo la sua donna che si gira e mi guarda, abbassandosi gli occhiali da sole, con una espressione del tipo: “che cosa ti avevo detto?”

VI – lui

mentre ci prepariamo per la cena ripenso alla battuta con la quale mi sono cavato di impaccio. sono riuscito a chiudere il discorso in quell’istante, ma lo ho lasciato ancora completamente spalancato.

tu canticchi sotto la doccia. mi chiami e mi chiedi di passarti il rasoio. per chi ti stai depilando?

guardo fuori dalla finestra. vedo la donna di lui nel giardino dell’hotel. è appoggiata ad una ringhiera e guarda verso il mare, mentre parla al telefonino. è piegata in avanti e mette in bella mostra le lunghe gambe e il culo fasciato da una gonna aderente. il mio cazzo in erezione mi sta dicendo qualcosa.

VII – lui

poche ore dopo mi trovo nello stesso punto in cui era mentre la osservavo dalla stanza. è buio e sono in sua compagnia. voi due siete spariti di nuovo, verso il mare. nessuno ha detto niente di chiaro. non ci sono stati accordi o richieste di assenso. eppure tutti e quattro abbiamo capito.

“cosa ti ha convinto? sono stata io?” mi chiede lei. sembra divertita. chissà quante altre volte si è trovata in questa situazione.

“devo ammettere che tu sei un argomento al quale è difficile opporsi, anche per la spigliatezza e naturalezza che dimostri. poi devo dirlo. mentirei se dicessi che non sono tremendamente eccitato all’idea della mia donna che si comporta da troia.”

lei fa una risatina.

VIII – lui

“bene, vedo che sei sportivo. allora adesso forse ti ecciterai ancora di più: tua moglie si fa dei problemi a concedere la sua entrata posteriore? perchè lui è ossessionato da quello. di solito lo fa anche capire e non procede se non è sicuro di averlo. se si accorge che una non è solita concederlo le promette sensazioni mai provate. è il caso di tua moglie?”

“a me non lo ha ancora concesso” sussurro. “perchè mi dici questo? vuoi farmi fermare tutto?”

“lui è un appassionato della sodomia. e io sono la sua donna. e stasera sono tua. tutta tua.”

dopo aver detto così si è incamminata verso l’hotel ed io sono rimasto a fissarle il culo fin quando si è girata e con il dito mi ha fatto segno di seguirla.

IX – lui

“tu perchè stai con lui?” sono in piedi alla finestra, mentre soffio fuori il fumo di una sigaretta. la mia amante per una notte è ancora nel letto, con le lenzuola stropicciate da tutte le nostre evoluzioni

“conosce gente importante. spero che mi aiuti ad entrare nel mondo dello spettacolo. finora ho fatto tanti pompini sotto le scrivanie e solo qualche particina in qualche film.” sembra quasi divertita nel dirlo.

“e lui perchè sta con te?”

“sono bella. mi può sfoggiare. gli do una mano quando si vuole scopare qualche signora. ho un bel culo e glielo concedo tutte le volte che vuole. poi non mi metto in competizione con lui sul piano culturale, anche se non credo di essere meno intelligente di lui.”

“sono d’accordo. riguardo all’intelligenza, intendo. …. e anche riguardo al culo.”

X – lui

mi hai raggiunto a colazione. mi hai dato un bacio sulla guancia, da mogliettina amorevole. peccato che abbiamo passato la notte in stanze diverse. ci sono alcuni momenti di imbarazzo. parliamo della bella giornata. poi ti avvicini e mi parli nell’orecchio.

“sai, ho deciso che stasera ti concederò qualcosa che da tempo mi chiedevi di fare.”

“cioè?” fingo di non avere capito.

“stasera voglio che me lo metti nel culo. voglio essere sodomizzata, inculata. voglio sentire il tuo cazzone su per l’intest…”

“ok, ho capito.” l’interrompo. “come mai questa voglia?”

“lo sai benissimo.” fa una pausa. “e poi hai fatto pratica. ora sarai diventato bravo.”

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