Caribe

I – lui

fino a prima di partire era apparsa triste e sconsolata, dalla lacrima facile. ero su di un volo air france per l’isola di san maarten dove mi stavo recando in vacanza insieme ad una collega. lei questo viaggio avrebbe dovuto farlo con il fidanzato ma era stata mollata poche settimane prima. voleva rinunciarvi ma l’avevo convinta a non farlo e mi ero proposto per accompagnarla. ritenevo che le avrebbe fatto bene per dimenticarlo.

tecnicamente era stata lei a lasciare il suo fidanzato, dopo averlo colto nei garage del loro palazzo con il cazzo in bocca ad una biondina. ma lui non aveva fatto nulla per cercare di ricucire e il sospetto era che si fosse fatto scoprire apposta.

sull’aereo finalmente si ridestò e promise a me e a se stessa che si sarebbe goduta la vacanza, alla faccia del suo ex.

“sono una donna single che sta andando in vacanza ai caraibi. e voglio proprio godermela.”

il mio proposito, seppure non fossi reduce da recenti traumi sentimentali, era lo stesso.

II – lui

al lavoro eravamo quasi degli sconosciuti, appartenevamo a settori raramente in contatto fra loro. tutto era nato perchè l’avevo incontrata nel parcheggio, chiusa dentro la macchina che piangeva artigliando con le mani il volante. da quel momento ero diventato un suo confidente.

ora, in vacanza, l’atmosfera fra noi era molto amichevole, e molto complice. eravamo entrambi alla ricerca di avventure. forse entrambi avevamo fatto un pensiero sull’altro, ma non volevamo rischiare di compromettere il rapporto di amicizia.

in giro lei faceva commenti sui ragazzi che vedeva e mi segnalava le tipe che mi potevano interessare. questo ci portò anche, la prima sera a cena, ad affrontare il discorso sui nostri gusti in materia dell’altro sesso. da lì a passare a parlare delle fantasie e delle esperienze passate il passo fu breve.

III – lui

io le raccontai della mia passione per i fondoschiena femminili e descrissi come doveva essere quello perfetto. lei volle sapere come ritenevo essere il suo. avendolo potuto ammirare, coperto solo da un esile perizoma, le espressi il mio apprezzamento.

“ma i sederi ti piace solo guardarli o ti piace anche…” con la mano fece un gesto volgare, per evitare di dirlo a parole.

“devo ammettere che la sodomia è la mia fantasia principale.”

“solo fantasia?”

“be’, diciamo di sì. le ragazze che ho avuto si sono sempre rifiutate.”

“oh, poverino.” mi sfottè. “vedrai che qui troverai qualche turista più disinibita.”

“e per te? che cosa è? fantasia o esperienza vissuta?” ribattei per difendermi dalla presa in giro.

“per me? è sicuramente una fantasia ma… ci sono state delle esperienze… con qualche amante occasionale però, mai col fidanzato ufficiale.”

“allora siete tutte uguali…”

IV – lui

su sua proposta ci recammo in una spiaggia in cui era concesso il nudismo. non che mi mancasse molto da vedere del suo corpo dai giorni precedenti, ma non fu male osservarne la figa, totalmente depilata, e scorgere anche il buchetto posteriore. scherzò con me, facendosi spalmare di crema e cercando così di provocarmi una erezione.

“minchia, guarda quello.” mi disse indicando un ragazzo di colore che si era messo poco lontano da noi. tra le gambe gli penzolava un arnese che già a riposo faceva la sua bella figura, insieme ad un corpo perfetto.

“probabilmente viene qui apposta per sedurre le turiste.”

“e direi che ci è riuscito.”

non aspetto molto tempo prima di alzarsi ed andare a fare la sua conoscenza.

V – lui

rimasi in giro fino a sera tardi, non sapendo quando sarei potuto tornare in camera senza disturbarli. nella discoteca del complesso turistico in cui alloggiavamo feci la conoscenza con una ragazza olandese bionda, con le lentiggini, un visino tipo brigitte bardot e un corpicino niente male. l’alcool che le girava in corpo facilitò il mio approccio.

le chiesi se aveva un posto in cui andare ma disse di no, perchè alloggiava insieme ai suoi genitori. ci appartammo in un angolo buio, dove mi praticò un veloce pompino, ma nessuno di noi due era ancora appagato. decisi di non farmi scrupoli. sarei andato in camera e al massimo avrei preteso che uscisse la mia collega.

arrivai ed origliai alla porta. sentii delle voci, ma sembravano ridere e parlare normalmente. ebbi per un attimo l’impressione di sentire due voci maschili oltre a quella della mia compagna di viaggio. bussai e mi venne ad aprire aprendo la porta solo di una fessura.

“senti, potrei avere la camera per un po’? sono qui con una.”

“chi è?” sbirciò allungandosi fuori dalla porta, era nuda. “carina, ma è maggiorenne?” chiese in tono un po’ canzonatorio.

“sì, ha 20 anni.” risposi un po’ scocciato.

“e pensi che ti darà il suo bel culetto stasera?” mi chiese ridendo. era evidente che era un po’ su di giri. percepii in quel momento l’odore di erba fumata che usciva dalla stanza.

VI – lui

“guarda,” mi disse uscendo nuda dalla porta, accostandola alle sue spalle e salutando con un cenno la mia conquista che non apparve troppo turbata, ma divertita dalla situazione. “qui dentro siamo in tre. ha portato un amico. un amico come lui. ora ci stavamo un po’ rilassando ma presto avremmo ripreso a scopare. mi stanno facendo godere come non mai. hai presente la mia fantasia? quella dei due uomini contemporaneamente.”

fece una pausa.

“per cui, quello che ti posso proporre è… unitevi a noi…. a meno che tu non abbia paura del confronto…”

il cazzo mi si era già indurito. provai a parlarne con l’olandese, cercando di usare le parole giuste. sembrò titubante. la mia amica si intromise per convincerla. le disse qualcosa all’orecchio.

subito dopo le guardai entrare nella stanza, mano nella mano e vidi i suoi occhi brillare di gioia alla vista dei due uomini dentro la stanza.

V – lui

“allora? te l’ho preparata bene?” mi chiese la mia collega, il giorno dopo, in spiaggia, riferendosi al momento in cui aveva unto per bene il culo della olandese e vi aveva poi guidato dentro il mio cazzo.

“sì, certo. e io l’ho preparata poi per i tuoi amici. è stato impressionante vedere come l’hanno sbattuta. comunque ieri sera mi è mancata solo una cosa.”

“cosa?”

“eravate in due donne, no? quindi sei buchi. solo in uno non sono entrato.”

“quindi io sarei solo tre buchi in cui entrare? devi migliorare in galanteria se vuoi conquistarti il terzo che non hai visitato.” mi rispose ridendo.

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