I – lei
“perchè mi guardi così?”
stavo studiando per preparare l’ultimo esame estivo. in casa si muore di caldo ed io indosso soltanto un reggiseno sportivo e dei pantalocini aderenti molto corti, quasi delle culotte.
sul divano c’è la mia compagna di casa, in canottierina e perizoma. sta leggendo un libro ma si è fermata e mi sta osservando.
“scusa. in questo libro c’è descritta una scena molto erotica e mi è venuto spontaneo guardarti dopo averla letta.”
“e perchè mai?”
“beh…. perchè… è una descrizione di un rapporto fra due donne. io non ho mai avuto di questi pensieri, ma la lettura mi ha eccitato parecchio. e non so perchè ma mi è venuto da guardarti.”
non mi aspettavo certo un discorso simile dalla mia amica. rimango un po’ turbata.
“me la fai leggere?” dico alla fine, incuriosita.
II – lei
appena finito il capitolo alzo gli occhi e mi ritrovo a pochi centimetri dal viso della mia amica, che si era affiancata a me per rileggere anche lei le pagine incriminate. effettivamente il rapporto saffico è descritto con un trasporto ed un coinvolgimento che si trasmette al lettore, o meglio alla lettrice.
rimaniamo a fissarci negli occhi per qualche istante, fino a quando lei avvicina ulteriormente il volto al mio. io chiudo gli occhi, non so lei. le nostre bocche si trovano. ci baciamo prima timidamente poi avidamente. sento le sue mani che mi toccano. mi sfilano il reggiseno. non ci vuole molto perchè siamo entrambe nude.
ci stacchiamo per un istante e ci guardiamo negli occhi.
“cosa stiamo facendo?” chiedo io.
“non lo so.” risponde lei.
“andiamo di là?”
“ok”
mano nella mano ci incamminiamo verso la camera da letto, ma non ci arriviamo. riprendiamo subito a baciarci e ci stendiamo sul divano. io sotto e lei sopra. lei comincia a scendere, dandomi dei baci e delle leccatine lungo il collo, poi sui seni, sulla pancia. infine affonda la lingua nel mio sesso, mai così aperto e bagnato. con le mani sulla nuca le dò il ritmo, come di solito faccio con il mio ragazzo.
III – lei
è ormai sera quando mi risveglio. non so come ma alla fine nella camera da letto ci siamo finite. nella penombra guardo la mia amica, nuda e stesa a pancia in giù, che respira profondamente nel sonno.
le ammiro il fondoschiena, tondo e sodo. ripenso a prima, quando con le mani le tenevo spalancate le chiappe e con la lingua le davo dei colpetti sul buchino.
“facciamo come nel libro.” mi aveva detto ed avevo preso dal comodino una delle mie creme.
IV – lei
“siamo lesbiche?” le chiesi alla sera, mentre mangiavamo.
“non credo. tu hai voglia del tuo ragazzo?”
“sì. forse anche più di prima.”
“quindi cosa facciamo? forse è meglio che non ne parliamo più e non lo facciamo più.”
ci guardammo e scoppiammo a ridere.