La direttrice (la deviazione)

I – lui

in viaggio verso casa di lei. sono quasi a venezia. esco dall’autostrada. ma torno indietro.

una telefonata. faccio tardi. sì, sono fermo in coda. ti richiamo dopo.

arrivo al cancello della villa. chiamo. “sono qui, mi fai entrare?”

II – lui

mi accoglie sulla porta. è elegante, ma ostile.

“vorrei rifarlo” le dico.

sorride e mi guarda dai piedi fino alla testa.

“sono venuto qui da solo. lei non lo sa. non ho resistito. ci ho pensato un sacco dall’altra volta. mi sono fatto molte seghe”

III – la direttrice

nessuno a cui l’ho fatto si è mai lamentato, ma pochi si sono dimostrati così impazienti di rifarlo. voi uomini siete molto più troie di noi donne.

comunque no, non lo faremo. se venivi con lei era un altro discorso. il mio cazzo finto non è a tua disposizione. mi dovrai implorare, ma sarò io a decidere quando scoparti.

se vuoi c’è mio marito. se vuoi ti può sodomizzare lui. l’hai mai fatto con un uomo?

IV – la direttrice

dallo sguardo capisco di no. non hai mai avuto esperienze omosessuali. ma capisco che sei sconvolto, perchè quando te l’ho proposto dentro di te avresti voluto rispondere di sì. stasera non succederà, ma hai capito di essere già pronto. non sarebbe stato solo un ripiego. è qualcosa che ti intriga.

ti dico tutto ciò. e te ne vai. non mi vuoi dire che ti ho letto dentro.

staserai scoperai con la tua ragazza. magari chiederai a lei di essere penetrato. so che tra voi ancora non l’avete fatto. e penserai a come deve essere un cazzo vero.

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