Due donne in vacanza fanno incontri che le stimolano ad osare qualcosa che fino ad allora avevano solo sognato…
Io e la mia amica Anna avevamo organizzato alcuni giorni di vacanza tra donne, lontane dai rispettivi compagni. Avevamo scelto come metà le montagne, con l’intenzione di rilassarci e di frequentare una grande spa con piscine e saune che c’era nella località in cui alloggiavamo. Uno di quei centri in cui era prevista come norma e prassi la nudità completa nell’area delle saune.
Il secondo giorno in quel luogo capitarono un paio di incontri che diedero una svolta imprevista a quella mini vacanza.
Eravamo distese su un paio di lettini e chiacchieravamo sotto voce sorseggiando un succo di frutta quando la attenzione di entrambe fu rapita dal passaggio di un ragazzo. Lo vedemmo con la coda dell’occhio e istintivamente girammo la testa in sincrono per guardarlo meglio. Il suo fisico in effetti rapiva lo sguardo ed era messo ancora più in evidenza dal fatto che indossava soltanto un asciugamano legato in vita. Aveva due spalle da nuotatore, con muscoli definiti ma non eccessivi. Sembrava più giovane di noi ed era bello anche di viso.
Appena sparì dalla nostra vista ci guardammo tra noi, entrambe con gli occhi sgranati ed un sorriso beato stampato in faccia. Scoppiamo a ridere.
“Ah, però! Niente male.” commentò Anna.
“Che bono!” risposi io.
Dopo qualche istante lei fece un cenno con la testa e le spalle indicando verso la direzione delle saune verso cui era sparito il ragazzo.
“Andiamo a vedere?”
Io ridacchiai con aria colpevole.
“Perché no?”
Ci alzammo e cercando di mantenere un contegno ci dirigemmo verso le saune. Ci guardammo attorno in cerca del ragazzo. Poco dopo Anna mi fece un cenno con la mano. Lo aveva visto, era sotto le docce che si facevano prima di entrare in una sauna. Ci affacciammo nella zona docce e lo guardammo. Era nudo e di spalle. Aveva anche un gran bel culo. Subito dopo spense il getto di acqua e si girò per prendere il telo con cui asciugarsi. Il nostro sguardo scese istintivamente tra le sue gambe.
Con la coda dell’occhio vidi che Anna ebbe più o meno la mia stessa reazione e si portò una mano alla bocca, per trattenere un misto di stupore e disappunto. Ci facemmo indietro tornando nel corridoio delle saune. Le nostre espressioni passarono dal deluso al divertito, dal rassegnato al sorpreso. Il ragazzo dal bel fisico, infatti, aveva una mini dotazione fra le gambe.
“Beh, dai, però nel complesso è un bel vedere comunque.” commentai io.
“È come una statua greca… hai presente? Corpi perfetti e cazzi piccoli.”
“Ahah, hai ragione.”
“Oh, poverino, non è mica colpa sua. E poi dai, diciamolo, se uno è bravo ci sa far godere anche senza una gran dotazione.”
“Già… però…”
“Sì, è vero alla vista una rimane un po’ delusa. Soprattutto su un corpo del genere l’effetto è un po’ spiazzante.”
“Che cattive che siamo…”
“Dai, è che non ce l’aspettavamo… io già mi ero fatta dei film mentali… sono rimasta un po’ delusa, ecco tutto. Rimane comunque la vista più gradevole che abbiamo avuto finora.”
“Tra tutti quelli che abbiamo visto qua dentro tu andresti comunque con uno come lui?”
“Beh… sì, forse sì. Il fisico meriterebbe…”
“Certo che se ci esci e lo vedi nudo solo al momento di scopare sarebbe difficile dissimulare la delusione.”
“Che stronze che siamo… poveri uomini.”
La giornata nella spa proseguì. Incrociammo più volte quel ragazzo e ci fece piacere ammirarne il fisico. E ammetto che aveva un fascino particolare anche con un sesso di dimensioni inferiori alla media. Era proprio come una statua greca, aveva ragione Anna.
Il pomeriggio prese poi una piega surreale mentre eravamo dentro alla sauna finlandese secca. Avevo gli occhi chiusi e stavo sudando copiosamente. Avevo sentito che era entrato qualcun altro nel caldo ambiente ma non avevo guardato chi fosse. Poco dopo mi sentii toccare sulla spalla da Anna. Mi stava facendo cenno con gli occhi di guardare di fronte a noi. Girai lentamente la testa e poi tornai subito a guardare Anna con due occhi sgranati. Lei alzò le spalle e trattenne una risata. Io controllai di aver visto bene, poi le feci di cenno di uscire. Ci appartammo per confabulare fra noi.
“Ma l’hai visto?”
Io annuii. Davanti a noi nella sauna si era seduto un uomo, più vecchio e piuttosto brutto e con un fisico che neanche lontanamente poteva essere paragonato a quello del ragazzo. Solo che neanche il sesso poteva essere paragonato. Quest’uomo infatti, sedutosi a gambe larghe, aveva messo ben in mostra un pene di dimensioni notevoli.
“Non era solo enorme…” riflettei io ad alta voce, “Cioè, non so come dire…”
“Era bello.”
“Vero?”
“Sì, cioè, era un cazzo perfetto. La forma. Le proporzioni. Sembrava non appartenere neanche a quel corpo.”
“Sì, sembrava finto. Non sembrava il suo.”
“Ahaha, se lo sono scambiati quando sono entrati!”
“Chi?”
“Lui e quel ragazzo… ahaha, dai dimmi che non sarebbero perfetti con i cazzi scambiati?”
“Hai ragione… Va beh ma quel ragazzo con questo uccello sarebbe… non so cosa sarebbe.”
“Ma poi così bello da moscio, chissà come è duro?”
“Ma secondo te da duro gli cresce ancora di più?”
“Mmh, spero di no…”
Ci spostammo nella zona relax. Trovammo una saletta con dei letti e delle sedute su cui riposarsi e rilassarsi. Non c’era nessuno. Soltanto una leggera musica di sottofondo. Dopo diversi minuti di silenzio Anna riaprì il discorso che avevamo interrotto.
“Ma tu fra quei due con chi andresti?”
“Beh, con il ragazzo…” risposi di getto, anche se mentre lo dicevo mi accorsi che ero più dubbiosa di quel che credevo. “Tu no?” chiesi per avere conferma dei miei dubbi.
“Io… ci stavo pensando. Sai che forse andrei col vecchio?”
“Ma davvero? Con uno così? Solo per il suo cazzo?”
“Mmh. Non è solo per quello. O meglio, sicuramente senza quello non lo prenderei in considerazione, però è tutto nel complesso che lo rende più interessante.”
“Che vuoi dire?”
Anna si tirò su seduta. Il suo asciugamano si aprì lasciandola scoperta. Si portò la mano fra le gambe e si accarezzò dolcemente restando in silenzio per un po’.
“Ci stavo pensando…” sussurrò palesemente eccitata, “Andare con uno così, più vecchio di me, con un corpo brutto ma con un cazzo fantastico, che mi dà l’idea di essere un gran porco, mi farebbe sentire come una puttana, una escort… mi farebbe sentire tanto troia. Mi capisci?”
Io la guardai. Mi stavo eccitando anche io, ma non ebbi il coraggio di toccarmi davanti alla mia amica che invece pian piano stava sempre più rendendo evidente la masturbazione.
“Sarebbe così… degradante… capisci?”
“Sì… lo capisco.” mi portai una mano al seno e mi strizzai un po’ un capezzolo.
“Poi certo non nego una certa curiosità per il suo cazzo. Così grosso non l’ho mai provato, ma non è tanto quello. Non credo sarebbe molto diverso, anzi magari mi farebbe un po’ male. È di nuovo che mi sentirei tanto troia… come non riesco più a sentirmi con il mio compagno.”
“Beh, io su questo non mi lamento…”
“Ti senti ancora troia con il tuo?”
“Un po’… no, ma adesso mi riferivo alle dimensioni.”
“Ah, davvero?”
“Sì, non ce l’ha come quello ma non mi lamento. È piuttosto largo soprattutto.”
Anna mi guardò con aria maliziosa e direi quasi golosa. Continuava a toccarsi dolcemente. Poi allungò una mano e la mise tra le mie gambe.
“Che fai?” reagii sorpresa, ma lei ignorò la mia domanda.
“Rispondi a questo: se dovessimo farlo in tre, noi due e uno tra quel ragazzo, quell’uomo superdotato e… il tuo compagno. Con chi lo faresti?”
Intanto Anna aveva iniziato a toccarmi e, dio, se sapeva toccarmi. Tra quello e l’eccitazione dei discorsi mi accorsi che sarei potuta venire in un istante.
“Dai, prova ad immaginarlo.”
Stavo per risponderle qualcosa quando improvvisamente chiusi le gambe e le afferrai il polso bloccandole la mano. Ebbi un orgasmo. Anna mi seguì a ruota toccandosi.
“Non c’è bisogno che me lo dici. So cosa stavi per rispondere. Credo che quando la risposta è emersa nel tuo cervello ti abbia fatto godere, è così?”
Mi lasciai andare sul lettino. Sconvolta dalle sensazioni. Anna invece si alzò. Poi si piegò su di me e mi diede un leggero bacio sulle labbra, che poi si trasformò in qualcosa di più sensuale.
Avevamo una camera d’albergo ed eravamo lontane dai nostri partner. Eravamo rilassate ed eccitate. E Anna la vedevo molto convinta e determinata. Non ci dicemmo niente, fu sufficiente guardarci negli occhi. Lei si alzò ed uscì dalla stanza per tornare alle saune, con l’obiettivo di trovarlo e fare conoscenza. Io potevo fermarla, mi diede il tempo e il modo di farlo, ma non lo feci. Restai distesa e ripresi a masturbarmi.
è uno dei racconti erotici meglio scritti! Sembra siano situazioni realmente vissute. Non hai idea di come mi sia eccitato. Complimenti
grazie