Il racconto di un tradimento ai danni dell’ex può dare lo spunto per ripeterlo.
Da alcuni mesi stavo insieme a una nuova fidanzata molto più giovane di me. Io infatti ero a metà strada tra i trenta e i quarant’anni mentre lei ne aveva dieci meno di me. Mi faceva impazzire, tra noi il sesso era meraviglioso, e stava iniziando anche a conoscere tutte le mie piccole perversioni e fantasie sessuali che non sempre avevo confidato alle mie fidanzate oppure non sempre erano state accettate di buon grado.
Ad esempio lei ormai sapeva che avevo tendenze cuckold, cioè mi piaceva l’idea di lei che faceva sesso con altri, ma la cosa era ancora solo a livello di fantasia. Ne avevamo parlato qualche volta ma ancora non come una ipotesi di possibile realizzazione.
Una sera, dopo aver scopato, le chiesi se aveva mai tradito il suo ragazzo precedente, quello con cui stava fino a pochi mesi prima.
Lei mi guardò e fece la faccia pensierosa.
“No… cioè, diciamo quasi.”
“Cosa intendi con quasi?”
“Non ho scopato un altro, però ci ho quasi scopato. Ho fatto qualcosa di molto simile.”
“Ah sì? Dai, raccontami. Chi era?”
“È successo la scorsa estate. Eravamo in vacanza ad Ibiza.”
“Ah, cos’hai fatto? Un pompino ad uno in discoteca?”
“No, no. Alloggiavamo in una casa fuori dal paese, una casa con varie stanze in affitto. A gestirla c’era un uomo, avrà avuto più di quarant’anni, forse quasi cinquanta. Era un bel tipo, uno molto… maschio, non so come dire. Mi piaceva e quando ci accolse notai subito che mi lanciava degli sguardi interessati, o almeno così mi sembrava. Il mio ragazzo non credo si accorse di nulla. Tra l’altro era un italiano trasferitosi sull’isola.”
“Vai avanti, sembra molto interessante.” dissi allungando la mano verso il mio cazzo che si stava risvegliando.
“Nei giorni successivi ci capitò di incrociarlo e ogni volta i suoi sguardi mi facevano sciogliere. Temo di aver ricambiato anche io con qualche sguardo da cui si capiva che ne ero affascinata. Poi un pomeriggio il mio ragazzo si era messo a dormire, io invece ero sveglia e volevo prendere un po’ di sole, possibilmente integrale visto che in molte spiagge avevamo fatto nudismo e non volevo che mi venisse il segno del costume. Così uscii e pensai che potevo stendermi nel giardino davanti alla casa. Non ero però sicura di poterlo fare. Per fortuna vidi che c’era il padrone di casa. Mi avvicinai a lui e glielo chiesi.”
“Cosa gli hai chiesto?”
“Gli ho chiesto se potevo prendere il sole nuda in giardino. Lui mi ha guardato e ha sorriso. Mi ha detto che lui non aveva nulla in contrario, anzi, però non sapeva se a qualche ospite della casa avrebbe potuto dare fastidio. Io lo guardai delusa ma lui mi rassicurò, mi disse che sapeva dove potevo farlo e mi disse di seguirlo.”
“E tu l’hai seguito così, senza problemi?”
“Sì. Mi ha condotto sul retro della casa e mi indicato delle scale che salivano lungo il muro fino al tetto piatto dell’edificio. Mi ha fatto cenno di precederlo, io ho capito subito il perché. Mentre salivo si è messo dietro di me. Conta che io indossavo un pareo semitrasparente con sotto un tanga. Nel salire credo di aver sculettato parecchio e guardando con la coda dell’occhio vedevo che lui aveva il suo viso proprio all’altezza del mio culo.”
“Ti piaceva questa cosa?”
“Sì, mi stava piacendo.”
“Non eri preoccupata di andare sul tetto insieme a lui?”
“No, era pieno giorno, c’era comunque gente lì intorno, c’era il mio ragazzo che mi avrebbe potuto sentire se urlavo e poi… in realtà pensavo che certe cose sarei stata anche disposta a farle con quell’uomo.”
“Ok, vai avanti, cosa è successo poi?”
“Siamo arrivati sul tetto che era in realtà una grande terrazza assolata. C’erano anche un paio di lettini. Mi sono spogliata completamente nuda mentre lui si era fermato lì a guardarmi in modo sfrontato. Mi sono stesa sul lettino ed ho iniziato ad spalmarmi la crema solare su tutto il davanti del corpo. Lui continuava a fissarmi, io mentre mi incremavo lo fissavo a mia volta. Mi stavo eccitando, forse si notava anche dai miei capezzoli, soprattutto mentre me li toccavo passandoci sopra la crema. Poi quando ho finito mi sono stesa a pancia in giù. Mi sono spostata i capelli da una parte e ho ruotato la testa per guardare verso di lui. Ho indicato la crema e la mia schiena e gli ho detto: ‘Ti dispiace?'”
“Cazzo, che scena da film… cioè da film porno, direi.” ridemmo entrambi.
“Lui si è avvicinato, si è seduto sul bordo del lettino, ha preso il tubetto di crema e ha cominciato a spalmarmela con decisione delicata su tutta la schiena. Poi è passato alle gambe. Tutto con molta calma. Ha impiegato alcuni minuti. E poi si è fermato. Allora mi sono girata e l’ho guardato. ‘Vuoi che mi scotti proprio lì?’ gli ho chiesto, quasi seccata. Lui senza dire niente ha spruzzato la crema sulle mie chiappe e poi con le mani ha cominciato a massaggiarle, un po’ intensamente e un po’ delicatamente. Era molto piacevole. Ci sapeva fare. Poi ad un certo punto le dita unte scivolando sono passate, apparentemente per caso, sopra al mio buchetto posteriore, indugiando leggermente. Io mi sono lasciata scappare un gemito in parte di sorpresa in parte di piacere. Lui ha capito e nei successivi passaggi a continuato a toccarmi lì. Io, forse non tanto impercettibilmente, ho inarcato un po’ la schiena e ho allargato un po’ le gambe, lasciandogli così pieno accesso a quella zona. Poco dopo aveva una mano sulla mia figa e ha iniziato a masturbarmi.”
“Cazzo!” nell’ascoltarla anche io mi stavo masturbando.
“Io ho iniziato a gemere un po’ più forte, ho anche fatto un urletto quando, mentre con le quattro dita mi stropicciava la figa, con il pollice è entrato nel mio culetto. È andato avanti a masturbarmi per non so quanto tempo, mi sembra sia durata tantissimo, io sono venuta tante volte, ho perso il conto. Ero bagnatissima, mi è sembrato quasi di squirtare da quanti liquidi ho emesso.”
“Ti diceva qualcosa mentre lo faceva?”
“No, in completo silenzio. Io a fatica contenevo i gemiti, avevo paura che qualcuno mi sentisse. Sono rimasta sempre a faccia in giù, non l’ho mai guardato mentre lui mi masturbava. Ad un certo punto mi sono tirata su appoggiandomi sulle ginocchia, col culo per aria e le spalle sul lettino. Ero completamente esposta e questo mi eccitava ancora di più. Lui giocava con le mani nella mia figa e nel mio culo. Non so bene quante dita mi abbia infilato.”
“Che porca che sei! Ti adoro!”
“Poi mentre ero in quella posizione ho sentito che il mio piede toccava la sua coscia, allora l’ho fatto scivolare fino ad appoggiarglielo sul cazzo. Era coperto dai boxer ma lo sentivo durissimo e anche, oserei dire, bello grosso. Ho insinuato il piede sotto l’elastico dei pantaloncini e sono così entrata in contatto con il suo cazzo nudo. Mi ha masturbato e fatto venire ancora altre volte, poi io sono crollata stesa ed esausta.”
“Ed è finita così? Lui non ha voluto niente?”
“No, no. A quel punto anche lui si è denudato e si è seduto a cavalcioni dell’estremità del lettino. Ha afferrato le mie caviglie e ha portato i miei due piedi a contatto con il suo cazzo. Io ho capito e ho cominciato a fargli una sega con i piedi. Mi è piaciuto molto, era caldissimo e durissimo. Ho fatto su e giù fin quando l’ho sentito grugnire ed una lunga serie di schizzi abbondanti hanno raggiunto la mia schiena, il mio culo e le mie gambe. Lui si è alzato e ha depositato le ultime gocce di quella copiosa sborrata sul mio culo. Poi mi ha dato un bacio sulla nuca e se ne è andato. Io sono rimasta lì inerme a prendere il sole con la sua sborra che pian piano si seccava sul mio corpo.”
Mentre mi diceva queste ultime frasi anche io stavo sborrando sul mio petto.
“Allora? Cosa dici? Vale come tradimento questo o no?”
“Cazzo, se vale. Vorrei essere stato il tuo ragazzo già all’epoca. Mi sarebbe piaciuto venire a cercarti, salire sul terrazzo sul tetto e trovarti nuda e ricoperta di sborra.”
“Che porco che sei… beh, si potrebbe rifare…”
“E come?”
“Non abbiamo ancora deciso cosa fare questa estate… e se andassimo a Ibiza? Tu ci sei mai stato?”
“No io no… tu ci vuoi tornare?”
“Stessa spiaggia, stesso mare… non mi dispiacerebbe. Posso scrivergli e sentire se ha posto…”
“Secondo me per te lo trova subito…”
“E una volta lì poi cosa facciamo?”
“Vedremo. Secondo me si può ripartire da dove eravate arrivati.”
“E tu?”
“Ed io faccio il fidanzato inconsapevole e cornuto. Non vedo l’ora.”
Bel racconto, ma.. avrei preferito qualcosa di ben più “impegnativo” di una semplice sega fatta coi piedi.. le premesse c’erano tutte.. peccato, attendo il prossimo !!
Grazie, ma volevo giocare su un tradimento non ancora compiuto del tutto… magari per avere un seguito