Una coppia sperimenta la fotografia erotica e poi l’esibizionismo e poi…
Durante un weekend fuori casa, in una bella stanza d’albergo, le scattai una foto mentre ancora dormiva, completamente nuda, con le lenzuola parzialmente attorcigliate intorno al corpo che lasciavano scoperta la schiena, una gamba ed il suo bellissimo culo.
La foto era sensualissima e gliene scattai qualche altra da altre angolazioni. Quando si svegliò gliele feci vedere e, seppur con la solita eccessiva autocritica femminile riguardo al proprio corpo, ammise anche lei che erano belle foto.
La convinsi così a farne delle altre e passammo il pomeriggio in albergo a cercare nuove pose e inquadrature per foto sexy.
Partimmo con pose pudiche e con indosso la lingerie. Poi qualcuna più audace, indossando anche i tacchi oppure solo i tacchi. Ne facemmo qualcuna nella doccia, altre sul bordo della finestra, col brivido che qualcuno da fuori la vedesse. La fotografai spesso da dietro per mettere in evidenza la parte che più adoravo di lei, ma ne feci così tante che ne venne fuori una panoramica completa del suo corpo.
Man mano che andammo avanti le posizioni si fecero sempre più oscene, arrivando ad immortalarla mentre si masturbava.
La sessione fotografica si interruppe dopo le prime foto scattate con lei a pecorina ed io che le infilavo il cazzo da dietro. A quel punto lasciai perdere la macchina fotografica per iniziare una scopata intensa e passionale.
Andammo a cena in un ristorante e lei aveva ancora dipinta sul volto un’espressione beata e maliziosa.
“Che ci vuoi fare adesso con tutte quelle foto?” mi chiese
“Non so, me le riguarderò ogni tanto, sei così bella…”
“Te le riguarderai quando non ci sono? Per masturbarti?”
“Sì… probabile…”
“Se no potremmo anche farci qualcos’altro con quelle foto…”
“Cioè cosa?” chiesi incuriosito.
“Potremmo pubblicarle da qualche parte su internet e farle vedere…”
“Davvero? Ti piacerebbe mostrarti così?”
“Forse… ovviamente col volto coperto, ma non mi dispiacerebbe sapere che altri uomini le guardano, mi trovano bella e… si masturbano con le mie foto.”
“Wow. Non pensavo che ti sarebbe piaciuta l’idea, non osavo proportela.”
“Non pensavo neanche io e invece… Se poi mi piace potremmo continuare a farne.”
“Sarebbe bellissimo e così ti regalerò anche tanti vestitini e lingerie e scarpe sexy per fare foto sempre più eccitanti.”
“Oh, grazie.”
Mettemmo su così un profilo su un social network, inventandoci un nome allusivo di fantasia, e iniziai a pubblicare le sue foto, ritoccandole un po’ per migliorarle e per censurare ogni cosa che potesse farla riconoscere.
All’inizio non ottenemmo molto riscontro. Pochi erano gli utenti che le visualizzavano e non andavano al di là di qualche apprezzamento generico.
Poi successe qualcosa, evidentemente vennero condivise da qualcuno con un grosso seguito e i nostri, anzi dovrei dire suoi, seguaci virtuali crebbero esponenzialmente e tra tutti molti avevano anche il coraggio di commentare e di scriverci.
Lei si divertiva spesso a leggere ciò che le dicevano. Certo, c’erano anche tanti commenti squallidi e banali e persino violenti che lei ignorava annoiata. Ma l’effetto generale di questa sua esposizione al pubblico fu che non si era mai sentita così bella e desiderata e questo si ripercuoteva nel fatto di fare sempre nuove foto sempre più spinte e audaci e nel fatto che avesse sempre voglia di scopare con me.
Durante il sesso molte volte immaginavamo anche situazioni legate a questo nostro nuovo passatempo. Dall’idea di farci delle foto durante gli amplessi e mostrarle, al farlo di fronte ad un pubblico, all’immaginare che io le scattassi delle foto mentre scopava con un altro.
Quest’ultima fantasia, in particolare, ci coinvolgeva ad entrambi aumentando la nostra eccitazione. Spesso ci trovavamo a guardare su internet foto artistiche ma esplicite di donne impegnate in atti sessuali, immaginando di replicarle.
Con le persone più interessanti che scrivevano al suo profilo lei spesso si divertiva ad instaurare un rapporto giocoso e scherzoso di allusioni sessuali, ma in nessun caso sembrava prendere la cosa sul serio o pensare di andare al di là di qualche scambio virtuale.
Riceveva anche numerose foto di uomini nudi, spesso inquadrati soltanto all’altezza del pene. Questo provocava in lei quasi solo ilarità per la bruttezza dei soggetti oppure apprezzamento per foto che però erano palesemente non appartenenti al mittente ma a qualche modello o attore porno per la perfezione e la dotazione fisica.
Ci fu soltanto uno che, ad un certo punto, catturò la sua attenzione e con il quale iniziò una fitta corrispondenza. Si era presentato come un fotografo di nudo e anche lui aveva un profilo nel quale mostrava gli scatti che produceva, sia a modelle professioniste che amatoriali. Quest’uomo la riempì di complimenti per la sensualità che esprimevano le nostre foto e non ci volle molto per arrivare a proporle di posare per lui.
Lei gli aveva spiegato che ero io a farle le foto ma lui ci diede l’impressione di non avere un secondo fine rispetto alla sua proposta, come invece era stato palese in tantissime altre proposte poco serie che avevamo ricevuto.
Parallelamente a questa proposta, però, lui e lei continuavano a scriversi e lei mi teneva al corrente solo di qualche scambio di battute, non di tutta la conversazione. Tra le altre cose stavano prendendo accordi per dare vita alla sessione fotografica nel suo studio e sembrava tutto procedere bene fino a quando lei mi mise al corrente di una idea che le aveva suggerito lui.
“Mi ha proposto che tu non sia presente mentre lui mi fa le foto.”
“E perché?”
“Perché, dice, così proverai il brivido che provano gli altri uomini che vedono le mie foto, quello di scoprirmi, di vedermi come non mi hai visto dal vivo.”
“Uhm, capisco, ma non credo sia una buona idea.”
“Perché?”
“Beh, insomma, tu dovresti stare nuda e in posizioni oscene di fronte ad uno sconosciuto, senza di me…”
“Beh, e quindi?”
“Mah… insomma…”
“Non ti ecciterebbe la cosa?”
“…”
“Dai, a me mi eccita… è un po’ come le fantasie che facciamo mentre scopiamo, no?”
“Sì, ma… quelle sono fantasie.”
“Senti, tu mi accompagni, mi aspetti fuori. Non succederà niente, tranquillo. Lui è un tipo a posto, è un professionista. Ma pensa solo all’emozione di quando ti mostrerò le foto.”
“Uhm, non so…”
E fu così che mi ritrovai un pomeriggio a vagare per un centro commerciale in periferia dopo aver accompagnato la mia donna in un capannone industriale dove il fotografo aveva lo studio di posa. Lo avevo salutato e gli avevo stretto la mano, era uno che ispirava fiducia. Poi li avevo lasciati soli con l’accordo di tornare a prenderla dopo alcune ore.
Sembrava euforica e beata quando risalì in macchina. Ero tornato all’ora prestabilita e lei era già lì fuori ad aspettarmi con a fianco il trolley pieno di scarpe e indumenti sexy che si era portata dietro. Del fotografo non c’era traccia.
Non mi volle raccontare molto. Disse che era andata benissimo, che avevano fatto tantissime foto e quelle che aveva visto in anteprima erano fantastiche. Disse che sarei impazzito di eccitazione quando le avrei viste.
Erano rimasti d’accordo che le avrebbe pubblicate, pian piano nel tempo, il fotografo sul suo profilo, segnalando chi fosse lei in modo che poi gli utenti avrebbero potuto guardare anche le nostre foto.
Passai così i giorni successivi a controllare compulsivamente il social network in attesa di vedere le nuove foto.
La prima che lui pubblicò quasi non la riconobbi se non avesse indicato chi fosse la modella. Un profilo in penombra della sua schiena sinuosa che terminava nella più bella rappresentazione che avessi mai visto del culo che tanto adoravo quotidianamente. Ero in ufficio quando la vidi e dovetti correre in bagno telefonando a lei.
“L’hai vista?” mi chiese lei appena rispose.
“Sì, cazzo, sei stupenda.”
“Ti piace?”
“Sì, è riuscito a mettere in evidenza quanto sei bella, quanto è perfetto il tuo culo.”
“Grazie, ma dove sei adesso?”
“Sono in ufficio, anzi nel bagno dell’ufficio.”
“Perché mi chiami dal bagno?”
“Perché mi sto segando, non potevo resistere.”
“Ahaha, lo prendo come un complimento. Glielo riferirò.”
“A chi?”
“Al fotografo. Credo gli farà piacere sapere che ha causato questa tua reazione, ti dispiace?”
“Un po’ sì… ma mi eccita anche questo.”
Le foto proseguirono, giorno dopo giorno, una più bella dell’altra, una più sexy dell’altra, una più pornografica dell’altra. Il nostro profilo ottenne ancor più successo e lei era subissata di complimenti, avances, proposte, confessioni di fantasie su di lei. I più numerosi erano quelli che le promettevano che le avrebbero sfondato il culo se solo l’avessero avuta fra le mani. Lei li commiserava, non erano certo loro ad accenderle la fantasia con quelle frasi banali e violente.
Una cosa che io avevo notato nelle foto e che lei appariva di fronte all’obiettivo del fotografo ancora più libera e disinibita di quanto apparisse nelle foto da me scattate. Era chiaro che la sua volontà di posare senza la mia presenza era dovuta anche a questo, aveva voluto sentirsi più libera. Nonostante tutto con me qualche pudore ancora lo aveva mentre con uno sconosciuto era stato per lei più facile liberarsene. Questo fatto mi eccitava ma non sapevo ancora quanto.
Una sera a casa vidi l’ultima foto postata dal fotografo e la chiamai.
“Senti, devi dirgli che si è sbagliato, ti ha indicato come modella di una foto ma non sei tu.”
“Ah sì? Fai vedere.”
Le mostrai il telefono con una foto in bianco e nero, in forte penombra, con il dettaglio di un cazzo venoso appoggiato fra due chiappe di profilo. Lei rise.
“No, no. Ha ragione, sono io.”
“Come?”
“Non te l’ho detto. Sono tornata da lui. Ho fatto altre foto.”
“Ma… ma… e lui chi è?” chiesi indicando il cazzo nella foto.
“È un modello, un suo amico, che gli ho detto di chiamare per fare delle foto un po’ diverse…”
“Come diverse? Che foto hai fatto?”
Lei rise di nuovo e con la mano mi tastò il cazzo verificandone la durezza.
“Ehehe, lo scoprirai…”
Nei giorni successivi vidi il corpo sinuoso della mia donna avvinghiato in pose pornografiche a quello muscolo e perfetto di un altro uomo sconosciuto. Tutto ciò mi eccitava in una maniera che mai avrei immaginato.
In particolare mi colpi uno scambio di commenti sotto ad una foto in cui si vedevano schiena e glutei dell’uomo stesso sopra di lei a gambe aperte.
(utente sconosciuto) Finalmente vediamo anche il tuo uomo. Complimenti anche lui, siete bellissimi
(risposta di lei) Grazie, ma non è il mio uomo 😉
(utente sconosciuto) Ah, allora salutami il cornuto 😈
Quell’ultima parola mi fece impazzire.
Se avessi avuto ancora qualche dubbio che le foto rappresentassero una finzione, cioè che lei e quel modello fossero solo stati in posa per degli scatti ma che tra loro non fosse avvenuto niente di reale, quelle dei giorni successivi me lo tolsero.
In più di una foto comparve il rigido membro di lui infilato a fondo dentro alla mia donna, nella figa, in bocca e persino nel culo.
Quella sera la scopai con rabbia, pretendendo che mi raccontasse tutto quello che aveva fatto, quanto le fosse piaciuto e se ci fosse stato altro che le foto non testimoniavano.
Impiegò del tempo per darmi un resoconto completo perché ogni volta che venivo a conoscenza di qualche dettaglio particolarmente eccitante godevo e subito dopo volevo che smettesse di parlare.
Solo dopo alcuni giorni, quindi, mi confessò che ad un certo punto il fotografo aveva smesso di fotografare e si era unito a loro. L’avevano scopata in due, contemporaneamente, come mai prima di allora le era capitato.
Impazzii al sentire questo racconto.
“Devi promettermi una cosa.”
“Vuoi che smetta, che non lo faccia più?”
“No, no. Voglio che lo rifai, ma con un altro. Il fotografo deve riprenderti, deve farti delle foto e anche un filmato. Voglio vederti.”
“E vuoi che mi vedano tutti?” chiese maliziosa.
“Sì…”
Racconto ultraeccitante, sarebbe fantastico essere nei panni del cornuto..
Ci vuole il seguito,ci vuole assolutamente un seguito. Anzi dovrebbe essere una serie con molte puntate..
Bellissimo ma non continua??
chissà…
Caspita. Sapessi da quanto tempo è che a mia moglie propongono di farle un servizio fotografico di nudo.
Ed io che le ho detto che piacerebbe pure.
Ma lei ancora non ha accettato.
Quanto mi piacerebbe vederla fotografata nuda da qualche fotografo.
Ti auguro di riuscire a convincerla
Ci sto sempre provando.
Vorrei davvero tanto che gli uomini che gli scrivono potessero masturbarsi ammirando le sue tette e la sua fica.
Speriamo.