Il disegno

I – lui

erano passati pochi giorni dal momento in cui, secondo la legge, mi era consentito prendere in mano e sfogliare quelle pagine. ero nell’angolo della libreria riservato a fumetti e libri per adulti e avevo preso in mano un volume del disegnatore serpieri. un album sottile, dalla copertina rossa, con una grossa X bianca.

lo consultavo dando la schiena al resto della libreria per non farmi vedere in faccia e per non far notare il bozzo che avevo in mezzo alle gambe.

II – lui

i disegni erano tremendamente eccitanti. corpi perfetti e voluttuosi di donne e di uomini, pieni, sodi e muscolosi, impegnati in scene di sesso di vario tipo, alcune anche sconvolgenti per la mia mente giovane.

su alcuni di essi mi soffermavo più degli altri. mi facevano ribollire qualcosa dentro, più che una semplice visione di corpi nudi. facevano sorgere una eccitazione non solo fisica ma anche mentale, psicologica.

andai avanti a lungo, rapito da quelle pagine, e dimenticandomi del mondo attorno a me.

III – lui

era arrivato qualcuno in quella zona della libreria. con la coda dell’occhio, senza girarmi cercai di vedere chi fosse dato che continuava a soffermarsi davanti a quegli scaffali. vidi due gambe di donna. ai piedi due sandali aperti con la zeppa. più in alto una minigonna o meglio un vestito corto. in mezzo cosce e polpacci torniti e dalla pelle liscia e abbronzata. mi venne istantaneo un paragone con le figure disegnate sul libro. non resistetti ad osservare anche il resto del corpo, stretto in un vestitino aderente, ed effettivamente, con le debite proporzioni, sembrava una donna disegnata da serpieri.

IV – lui

rimasi sopreso nel momento in cui la osservai in viso. avrà avuto circa 40 anni. aveva capelli lunghi, sciolti e neri, e una vaga somiglianza con druuna, l’eroina di serpieri. la sorpresa però fu dovuta a quando incrociai il suo sguardo. mi stava fissando sorridente. io sentii tutto il sangue abbandonare qualsiasi parte del corpo che non fosse il volto, che diventò rossissimo, e il sesso, che diventò ancor più duro.

“ti piace?” mi chiese indicando con lo sguardo il libro. “ho notato che hai osservato a lungo quel disegno.”

V – lui

io ero totalmente bloccato, incapace di dire o di fare qualsiasi gesto. lei continuò:

“sei attirato da quella immagine? ti turba? ti incuriosisce?”

io riguardai la pagina che avevo aperto, pur sapendo benissimo quale era il disegno su cui stavo fantasticando da qualche minuto.

i tratti della matita, con una maestria unica, raffiguravano un uomo in ginocchio, virile e muscoloso, che, in modo spontaneo anche se forse con una punta di imbarazzo, si teneva aperti i glutei per dare possibilità alla donna dietro di lui di puntargli contro un cazzo finto che teneva legato in vita, pronta a penetrarlo analmente. la donna, bellissima e dal corpo perfetto, aveva un atteggiamento amorevole verso l’uomo e non c’era nessuna forzatura in quel rapporto che quindi appariva gradito ad entrambi.

la situazione rappresentata era per me una totale novità che mai era entrata nelle mie fantasie, ma che, con ogni probabilità, avrebbe fatto fatica ad andarsene.

VI – lui

la donna era stata molto esplicita e aveva goduto nell’aumentare il mio imbarazzo in un luogo pubblico. col volto in fiamme, il sesso in erezione e con la testa che mi girava, la seguii, in uno stato di trance.

mi avevo portato a casa sua, lì vicino. io ero totalmente in balia di quella donna e sembravo non essere in grado di fare nessuna azione di mia spontanea volontà.

continuava a parlarmi, a dirmi delle cose, che però faticavano a rimanermi in testa per più di qualche secondo. erano frasi che stimolavano la mia eccitazione. nel tragitto fino a casa ebbi almeno un orgasmo, senza che mi stessi toccando, e inondai le mutande di sperma. il mio cazzo però non cedette nemmeno un istante rimanendo duro tutto il tempo grazie alla situazione e alla giovane età.

VII – lui

la vidi avvicinarsi mentre stringeva in mano un pene di gomma, lucido e unto, che spuntava tra le sue gambe, legato ai fianchi. io, visualizzando mentalmente il disegno che era stato la causa scatenante di tutto, feci come quell’uomo e, impaziente e incuriosito, mi spalancai con le mani le chiappe, protendendo verso di lei il buco del culo, vergine e inviolato.

ho un ricordo maggiore di tutta la preparazione rispetto all’atto conclusivo. venni senza toccarmi e quasi senza accorgermene.

VIII – lui

steso nel letto, sfiancato e sconvolto, la ascoltai mentre era al telefono con una amica.

“è un bel ragazzo, giovanissimo. l’ho appena scopato. è tremendamente sexy con un corpo muscoloso ma ancora non da uomo fatto. l’ho visto in libreria nella zona dei fumetti erotici. mi sono avvicinata per vedere cosa stava sfogliando e ho sbirciato le immagini su cui si soffermava di più. quando ho visto che lo colpiva il disegno di un rapporto anale a ruoli invertiti non ho resistito e me lo sono portato dietro. l’ho sverginato.”

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