L’attesa

Una donna in attesa dell’arrivo dell’amante.

Sono seduta sul letto di questa camera d’albergo col telefono in mano aspettando di ricevere un messaggio da parte sua. Indosso un paio di scarpe décolleté col tacco a spillo, delle calze fino a meta coscia sorrette da un reggicalze, un perizoma trasparente davanti, un corpetto che mi strizza il seno e un paio di guanti senza dita che coprono tutto l’avambraccio.

Quando lui arriverà non lo accoglierò così, penso che indosserò sopra il cappotto e poi lo aprirò davanti a lui per fare un po’ di scena. So che apprezzerà, sia l’abbigliamento che il modo in cui glielo presenterò.

Probabilmente mi bacerà appena entrato, forse mi sbatterà subito contro il muro o mi butterà sul letto. Nel primo caso mi farà sentire l’erezione che cresce premendola contro il mio corpo ed io nervosamente mi affretterò per slacciare la cintura e i pantaloni e prenderglielo in mano. Poi forse mi abbasserò e gli farò un pompino. Se invece mi spinge sul letto può darsi che sarà lui a tuffare la faccia fra le mie gambe per leccarmela. Chissà se mi sfilerà il perizoma, se lo strapperà via o se lo sposterà soltanto.

Stringo le gambe nell’attesa, mi sto eccitando. Sono in questa camera da circa un’ora. Ho avuto il tempo di farmi una bella doccia e un bel clistere per pulire bene dove so che vorrà affondare. Poi mi sono truccata e pettinata, per quanto non lo noterà neanche e il suo impeto farà durare poco entrambe le cose. E infine, davanti al grande specchio della camera, mi sono vestita scegliendo con cura la lingerie tra tutta quella che mi ero portata.

Ah, sì, ho anche dato una bella pulita a tutti i giochini erotici e li ho disposti in bell’ordine sul ripiano a fianco del lavandino. Ho portato un po’ di tutto, vedremo quali avremo voglia di usare. Ho un nuovo vibratore che spero lui vorrà usare su di me, ho il lungo dildo a due teste che l’ultima volta abbiamo usato insieme, ciascuno con un estremo infilato nel proprio ano, e ho anche lo strap-on che ha dimostrato di apprezzare molto quelle volte che si sente meno dominante del solito.

Controllo nervosamente il telefono, ormai dovrebbe arrivare.

Prima quando sono passata alla reception ho provato il solito brivido che sento in queste occasioni. Una donna distinta ed elegante della mia età che chiede una camera per qualche ora farà sicuramente un po’ di scalpore. Immagino il personale della reception che fa qualche commento mentre mi dirigo verso gli ascensori. Penseranno che sono una escort e in fondo non ci vanno molto lontani.

Mi immagino quando entrerà lui nella hall. Me lo vedo, un po’ nervoso e impacciato, con l’aria colpevole di chi sta compiendo un adulterio, mentre cerca con lo sguardo gli ascensori sperando di non dare troppo nell’occhio. Poi mentre sale si rilasserà, forse gli si comincerà già a indurire pensando a me che lo aspetto. In fondo lui è ancora giovane, molto più di me.

Arriva un messaggio, ma è quell’inopportuno di mio marito che mi informa che il suo volo è in ritardo. Sarebbe anche una buona notizia perché mi permetterebbe di passare un po’ più di tempo con il mio amante, se solo lui non dovesse tornare in fretta a casa come fa sempre, dalla sua mogliettina frigida.

Non resisto e cominciò a masturbarmi. Sto inzuppando il perizoma. Forse tanto vale toglierlo e farmi trovare senza. Magari gli piace anche di più. Mi viene un’altra idea. Vado in bagno e prendo il plug anale con brillante. Lo ungo un po’ e me lo infilo. Chissà la sua faccia quando troverà il suo ingresso preferito ostruito dal sextoy. Si divertirà ad estrarlo e si divertirà a sostituirlo con il suo cazzo.

Ha un cazzo incredibile il mio amante. Ho l’acquolina solo a pensarci e non solo in bocca. È grosso pur non essendo lunghissimo. E poi è duro. Dice che la moglie fa fatica a prenderlo, figurarsi nel culo come faccio io. Mi sento una pornostar quando elogia le mie capacità di farmi scopare dal suo cazzo.

Lui si lamenta della moglie che certe cose non le vuole fare. Lui però non ha mai provato a chiedergliele. Io gli ho spiegato che neanche io con mio marito ho mai fatto certe cose anche perché lui non me le ha mai proposte. Mi dice che noi due ci siamo trovati. Mi ha fatto diventare una troia e io ho risvegliato il porco che era in lui.

Finalmente arriva il messaggio. Mi dice di aver parcheggiato. Gli scrivo il numero della stanza. Mi risponde che arriva subito. Mi alzo, emozionata come una ragazzina al primo appuntamento. Indosso il cappotto e mi metto vicino alla porta socchiusa, aspettando di sentire i passi di qualcuno in corridoio. Sento l’ascensore arrivare al piano. Mi affaccio. Lo vedo in fondo al corridoio che guarda i numeri delle camera. Esco. Mi metto in mezzo al corridoio. Mi vede, mi saluta e si affretta verso di me. Apro il cappotto e lo lascio cadere a terra. Sono seminuda con lingerie sensuale dove chiunque potrebbe vedermi. Lui sgrana gli occhi e sorride contento correndo verso di me.

“Sei una troia.” mi dice abbracciandomi.

“Finalmente sei arrivato.” gli rispondo.

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