Ogni suo desiderio è un ordine a cui sottomettersi con piacere e perversione.
Mia moglie mi chiama dal bagno, vado a vedere di cosa ha bisogno. Entro e la trovo accovacciata nella doccia che si sta facendo un clistere con una peretta infilata nel sedere. Mi guarda con aria divertita come per dire: guarda te cosa mi tocca fare…
“Amore, c’è il mio telefono che ha vibrato diverse volte.” mi dice indicando con la testa il cellulare appoggiato sul ripiano del lavandino. “Puoi guardare chi era? Non vorrei fosse già lui, io sono un po’ in ritardo.”
Prendo il telefono in mano e vedo che ci sono tre chiamate non risposte, tutte di Amante Due.
“Sì, era lui.” le dico e proprio in quel momento il telefono vibra di nuovo. “Eccolo, è di nuovo lui.”
“Rispondi e passamelo.” mi fa cenno di avvicinarmi. Attivo la chiamata e le pongo il telefono vicino all’orecchio mentre lei rimane accovacciata con le mani impegnate nell’insolita attività di pulire bene il proprio retto.
“Ciao, caro!” risponde con voce squillante, “Sì, scusami, mi stavo ancora preparando, sono un po’ in ritardo. Tu dove sei? Ah, sei già qui?”
Non sento cosa le risponde lui anche se sono molto vicino al telefono.
“Sì, scusami se non ti ho risposto ma mi stavo… ehm… ripulendo bene il culo… so che apprezzerai, eheheh.” mia moglie mi guarda maliziosa subito dopo aver detto questa frase.
Lui dice qualcosa. Lei si morde vogliosa le labbra.
“Dai, io ci impiego ancora un po’ prima di essere pronta. Tu vieni su, intanto, ti apre mio marito.”
Io la guardo stupito. Non abbiamo mai incontrato i suoi bull a casa nostra e soprattutto non mi sono mai trovato da solo con uno di loro. E inoltre con ‘Amante Due’ non ho neanche tutta questa confidenza, lo incontra quasi sempre lei da sola. Di solito escono come è previsto che escano questa sera.
“Dai, aprigli e fallo accomodare, offrigli da bere.” mi dice mia moglie mentre lascia fuoriuscire dal culo dell’acqua già del tutto trasparente. “Dai, su, sarà divertente accogliere l’uomo che mi scoperà al posto tuo stasera, no?” aggiunge con aria maliziosa notando la mia esitazione.
“Prego, accomodati.” gli dico mentre gli apro la porta e lui mi allunga la mano per stringermela. Sfodera un sorriso a trentadue denti e dimostra una stretta salda e sicura. E’ un bell’uomo di qualche anno più di noi. Capisco bene perché a mia moglie piaccia così tanto e ultimamente lo stia preferendo spesso ad altri suoi amanti.
“Vuoi una birra?” gli chiedo mentre lui si siede sul divano con aria tronfia.
“Con piacere, grazie.” mi risponde tranquillo.
Vado un attimo in cucina e sono felice di rompere per un attimo l’imbarazzo del non sapermi come comportare davanti al bull di mia moglie. Quando torno in salotto lui è seduto a gambe larghe e con le braccia appoggiate allo schienale. Si guarda attorno contento. Gli apro la birra, ne apro una anche a me e poi gliela passo. Facciamo il gesto del brindisi con le nostre due bottiglie e poi ne beviamo un sorso.
Lui non dice niente, si limita a guardarmi con aria beffarda. Sembra che tocchi a me rompere il ghiaccio.
“Ehm… allora… cosa fate stasera?” gli chiedo distogliendo lo sguardo. Il suo viso sembra illuminarsi.
“Mah… pensavo di portarla un po’ a ballare in un locale. Sai, le piace stare in mezzo alla gente con uomini diversi da te.”
Io annuisco. In realtà non sapevo questa sua predilezione.
“Però prima faremo qualcosa. Magari mi faccio fare un pompino mentre andiamo in là.”
“Ah, ok.” commento cercando di restare impassibile.
“Poi dopo vedo. Dipende anche da quanta voglia le viene mentre balla. Di solito non la si tiene e vuole essere scopata in macchina. Ma io spero di portarla in un motel, così me la scopo per bene…”
Do un sorso alla birra e mi giro un po’, sperando che lui non noti il rigonfiamento che ho nei pantaloni. Non so perché me ne vergogno, in fondo lui sa benissimo quanto mi piace che mia moglie si faccia scopare da altri, ma parlarne direttamente mi imbarazza. Invece lui sembra esserne particolarmente divertito.
“Poi stasera sembra che abbia particolarmente voglia di essere inculata…” aggiunge con un tono di superiorità nei miei confronti.
“Eh, lo so…” mi affretto a confermare. “Sì, ero lì mentre te lo diceva al telefono.” aggiungo come per giustificarmi.
La nostra imbarazzante conversazione viene interrotta dall’urlo “Amoooore” di mia moglie dal bagno. Mi scuso con lui e vado a vedere di cosa ha bisogno. La trovo completamente nuda che si sta asciugando dopo la doccia. Noto come abbia rifinito con cura il cespuglietto di peli sul monte di venere.
“Tutto bene di là?” mi chiede premurosa.
“Sì, sì, ci stiamo bevendo una birra e facciamo discorsi da… uomini.” rispondo imbarazzato. Lei mi guarda come di chi ha capito benissimo.
“Senti, amore, posso chiederti un favore?” mi domanda mentre si infila uno striminzito perizoma.
“Tutto quello che vuoi.” rispondo ossequioso.
“Ecco, bravo. Allora adesso quando torni di là da lui, potresti fargli un pompino?”
Strabuzzo gli occhi e scuoto la testa convinto di non aver capito.
“Come?”
“Gli dici che te l’ho chiesto io, ma lui non farà problemi. Gli fai un pompino, fatto bene, in modo da farlo sborrare. Dai, per favore.” mi guarda con occhi imploranti. “Non lo voglio troppo carico fin da subito, voglio divertirmi un po’ con lui senza che abbia voglia di scoparmi appena salgo sulla sua macchina. Fallo per me.”
La richiesta di mia moglie è decisamente insolita, ma fino ad un certo punto. E’ già capitato che io abbia avuto contatti di quel tipo con alcuni suoi amanti ma le altre volte mi ero unito a lei nel praticare una fellatio o cose del genere.
“E… e tu?” le chiedo balbettando.
“Io finisco di prepararmi. Voglio che tu lo faccia da solo. Tu e lui. So che ce la puoi fare.”
Mia moglie sa bene un’altra cosa: che lei è in grado di farmi fare quello che vuole quando il mio cazzo è duro a causa delle maialate che lei fa.
Imbambolato torno di là e trovando in qualche modo la forza annuncio a lui le mie intenzioni.
“Ehm… mia moglie mi ha chiesto di… di farti… un pompino.”
Lui, divertito, alza un sopracciglio e sorride.
“Ah. E come mai?”
“Perché… per farti piacere… e perché le piace umiliarmi… e perché non ti vuole troppo carico a inizio serata.”
Lui ride di gusto.
“Che gran troia che è? Ma dove l’hai trovata una moglie così? E anche tu non scherzi, però.” si alza in piedi e mi viene vicino.
Io mi inginocchio e gli guardo il rigonfiamento del pacco. Gli slaccio la cintura e lentamente abbasso la cerniera dei suoi pantaloni. Poi gli abbasso i boxer. Un cazzo lungo e largo ballonzola fuori. Non è ancora duro ma le sue dimensioni sono già interessanti. Ce l’ha molto bello. Capisco perché piaccia così tanto a mia moglie. Glielo avevo già visto, ma non da così vicino.
Prima di prenderglielo in bocca per farlo indurire alzo un attimo lo sguardo e incrocio il suo. Mi sorride in modo diabolico. Penso a tutte le volte che mia moglie mi ha guardato in quel modo prima di succhiarmelo. Sembrava sempre una gran troia quando faceva così e dunque quella deve essere l’impressione che sto dando io stesso al bull di mia moglie.
Pian piano si indurisce e si ingrandisce. Diventa difficile da gestire, grosso e rigido.
“Cazzo, non sei male. Hai imparato da quella troia di tua moglie?” mi provoca lui mentre mi appoggia una mano sulla nuca per scoparmi la bocca.
Vado avanti cercando di succhiarglielo meglio che riesco. Non posso dire che mi piaccia in assoluto quello che sto facendo, ma mi piace la situazione per cui lo sto facendo. Un pompino all’amante di mia moglie mentre lei si sta finendo di preparare per uscire con lui e per farsi scopare da lui tutta la sera. Mi sento un cornuto e un sottomesso. Il mio cazzo è durissimo, quasi più di quello che sto leccando.
Lui emette dei grugniti. Capisco che sta per venire. Non mi sposto. So che mia moglie non vorrebbe.
Mentre sento il primo schizzo in gola sento anche una voce squillante dal corridoio.
“Eccomi. Sono pronta.” si annuncia trionfante mia moglie sulla porta del salotto.
Sia io che lui ci facciamo istintivamente un po’ indietro e ci giriamo a guardarla. Questo implica che i suoi ultimi schizzi mi colpiscano in faccia. Nello stesso istante io, con il cazzo compresso nelle mutande sotto i pantaloni, comincio ad eiaculare.
Lei è uno schianto. Bellissima. Estremamente sexy. Vestita da porca. Ci guarda e ride.
Lui va verso di lei. Le fa un complimento mentre si ricompone. Io li guardo da inginocchiato sul tappeto in mezzo alla sala, con la faccia sporca di sborra. Lei si avvicina a me. Si china verso di me, senza piegare le gambe appoggiandosi con le mani sulle mie spalle e parlandomi a pochi centrimetri dal viso.
“Allora, amore io vado. Grazie per avermelo svuotato un po’. Sei stato bravissimo. Ti adoro. Non ti bacio perché mi si rovina il rossetto però…”
Tira fuori la lingua. Mi gira leggermente la testa con le mani e mi dà una lunga leccata sulla guancia prendendo su un bel po’ della sua sborra gocciolante.
“Ti piaccio così troia, vero?” mi chiede stringendomi la testa con le mani e appoggiando la sua fronte alla mia.
Sto per rispondere quando vedo le sue pupille andare verso l’alto e sparire sotto alle palpebre. La sento emettere dei gemiti. Lui si è avvicinato da dietro e la sta toccando fra le gambe. Lei era già così eccitata che sta già godendo.
“A te invece ti voglio bella carica.” afferma lui quasi per vendicarsi, ben sapendo che lei quando comincia a godere ne vuole sempre di più.
Deglutisco la sborra mentre li guardo che escono di casa. Lei aggrappata a lui che invece la tiene con una mano sulle chiappe. Mi passo un dito sulla guancia e poi me lo lecco. Il mio cazzo è ancora duro.