Per curiosità

Una coppia di colleghi è curiosa di visitare un posto trasgressivo dal quale usciranno cambiati…

Ero in trasferta con Laura, una collega, una bella donna intorno ai cinquanta, cioè circa una decina di anni più vecchia di me. A cena parlavamo del più e del meno fin quando io me ne uscii con una informazione, apparentemente innocua.

“Sai, quel posto che abbiamo visto ieri sera, qui vicino all’hotel non è una discoteca. Ho scoperto che è un club per scambisti.”

“Ah, davvero?” rispose lei alzando un sopracciglio.

Io annuii ed entrambi mangiammo un altro boccone del nostro pasto. L’argomento per me era concluso lì, l’avevo detto soltanto così, per dire qualcosa perché mi sembrava una cosa insolita. Invece lei dopo qualche attimo di riflessione continuò.

“Ci sei mai stato in un posto del genere?”

“Eh? Ah, no, no.”

“Neanche io.” aggiunse e poi sposto del cibo nel piatto, con aria pensierosa. “Un po’ mi incuriosiscono quei posti, però, devo dire la verità.”

“Beh, un po’ di curiosità è normale.” commentai io.

“Dici?”

Alzai le spalle e allargai le mani.

“Io sarei curiosa di andarci almeno una volta.” continuò, “Ma mio marito sicuramente non è il tipo.”

“Beh, sì, ti capisco. Neanche mia moglie ci andrebbe mai in un posto così.”

Finimmo il pesce che avevamo nel piatto. Io dissi una cosa su un argomento totalmente diverso, una questione di lavoro, ma Laura, sembrava pensare ad altro e non mi rispose.

“E se ci andassimo noi due insieme?” disse invece.

“Dove?” chiesi io un po’ spiazzato.

“A quel club privé. Così solo per curiosità. Solo per dare una occhiata e vedere com’è. Non per far qualcosa, ma per scoprire una cosa nuova.”

“Mah… non saprei.” non mi aspettavo una proposta simile.

“Dai, hai detto anche tu che con tua moglie non ci andrai mai. Idem per me con mio marito. Invece se andiamo noi due ci togliamo questo sfizio. Sarà divertente.”

“In effetti…” l’idea mi intrigava.

“Ripeto: andiamo lì solo per guardare. Per scoprire come è fatto un posto del genere, com’è la gente che lo frequenta, cosa viene fatto.”

“Quasi quasi…”

“Poi, oh, se tu li dentro trovi qualcuna con cui ti vuoi divertire sono affari tuoi. A me non interessa se tradisci tua moglie. Questa cosa sarà un nostro segreto che non diremo a nessuno.”

“Ahaha. No, beh, credo che mi limiterò a guardare, ma grazie per la libertà concessami. Ovviamente idem per te.”

“Eh, no, anche io non ho intenzione di tradire mio marito. Gli sono fedele. È solo per curiosità.”

Dopo cena aspettammo che diventasse tardi a sufficienza perché il club aprisse e fosse presumibilmente popolato di gente. Laura si cambiò per cercare comunque di apparire elegante e un po’ sexy. Indossò un tailleur che si era portata per gli incontri di lavoro e commentò di essere fortunata che almeno si era portata dietro un bel paio di scarpe con il tacco a spillo.

“Possono sempre servire un paio di tacchi.” commentò maliziosa mentre se li metteva.

“Beh, complimenti. Sei molto bella.” le dissi ed era veramente quello che pensavo.

“Grazie.” rispose lei compiaciuta.

Ci fu un attimo di imbarazzo mentre entravamo nel club e non sapevamo bene come muoverci. La ragazza alla reception fu carina e simpatica nello spiegarci come funzionava, mettendoci a nostro agio.

Le sale al piano terra sembravano quelle di una discoteca normale. Una zona con il bar e una pista da ballo. L’unica cosa che identificava quel posto come club privé era principalmente l’abbigliamento di alcune donne, decisamente troppo osé per un locale normale.

“Ti piacciono?” mi chiese Laura indicandone alcune.

“Beh, devo dire che sono un bel vedere. Meglio dei rispettivi uomini, direi.”

“Hai ragione.” commentò lei quasi delusa.

In effetti c’erano alcune coppie con lei bellissima e giovane e lui molto meno attraente e neanche tanto ben vestito. Poi ce n’erano anche altre più equilibrate e meno esplicite nel mostrarsi. Anche alcune coppie impacciate e forse alla loro prima esperienza nel club.

Andammo un po’ a ballare, per scioglierci un po’. Per noi la cosa strana era anche che non eravamo una coppia e non eravamo lì per trovare altri con cui scopare.

“Che dici? Un po’ troppo volgare quella, eh?” mi disse nell’orecchio Laura indicandomi una donna non giovane che in mezzo alla pista da ballo si era tirata su la gonna e ballava mezza nuda.

Io feci una smorfia. Effettivamente non era un bel vedere, non perché non fosse bella, ma perché non aveva molto stile nel mostrarsi.

“Dai, andiamo a vedere cosa succede di sopra.” mi disse Laura tirandomi per un braccio.

Girammo per ambienti semi bui sbirciando dentro le varie stanze. In alcune c’erano coppie che già scopavano, in altre dei gruppetti, alcuni già in azione altri che stavano parlando. Ci fermammo ad osservare diverse situazioni, quelle più interessanti.

“Beh, è eccitante, non trovi?” mi disse Laura dopo diversi minuti di silenzio fra noi, mentre ci spostavamo in una zona apparentemente meno frequentata.

“Sì, è un posto pazzesco. Ma devo dire che è molto eccitante vedere gente che fa sesso davanti a te, incurante della tua presenza oppure proprio eccitata per essa.”

Arrivammo in una stanza con un grosso lettone tondo al centro, illuminata da una fioca luce rossa. Sembrava una delle stanze principi del locale ma non c’era nessuno e rimanemmo un po’ delusi. Stavo per andarmene quando Laura mi prese tirandomi per la giacca.

“Aspetta.” mi disse con impazienza.

“Che c’è?”

Mi venne vicino per parlarmi anche se in quella stanza non c’era tanto rumore. Aderì al mio corpo e mi mise una mano dietro al collo allungandosi verso il mio orecchio. Con l’altra mano mi abbracciò la schiena.

“Non ce la faccio più. Mi è venuta una voglia incredibile di scopare.”

“Ah… e hai visto qualcuno con cui…” stavo stupidamente rispondendo quando lei mi stampò un bacio in bocca.

“Resterà il nostro segreto, abbiamo detto.” mi disse spingendomi sul letto e lanciandosi su di me per sbottonarmi i pantaloni.

Iniziò un pompino mentre io mi spogliavo e lei faceva altrettanto. Forse stavamo facendo una cosa sbagliata ma nessuno dei due era nella condizione di giudicare. A me, come a lei, era cresciuta una voglia pazzesca di fare sesso.

In breve eravamo nudi e lei era salita su di me.

“Mmh, non ti facevo così… grosso.” commentò mentre manipolava il mio cazzo per infilarselo dentro.

Nel frattempo era arrivato qualche spettatore. Non mi era mai capitato di scopare davanti ad un pubblico ma la cosa mi stava piacendo molto. Laura mi cavalcò per diversi minuti mentre intorno a noi altre coppie salivano sul letto per scopare a loro volta o si avvicinavano per guardare da più vicino.

“Aaaah.” urlò ad un certo punto con tono più alto di quanto aveva urlato durante il suo primo orgasmo e poi crollò su di me. “C’è un altro che mi sta toccando il culo.” mi rivelò nell’orecchio.

“Ehi, amico.” sentii la voce di un uomo che era salito sul materasso al nostro fianco. “Posso scopare tua moglie insieme a te?”

“Mah… veramente…” stavo stupidamente puntualizzando che non eravamo una coppia, non sapendo come rispondere quando Laura mi interruppe parlandomi nell’orecchio.

“Digli di sì. Digli di sì.”

Percepii la presenza del cazzo di quest’uomo a contatto con il mio, separato solo da alcune membrane di carne. Io sborrai nella fica di Laura mentre lui la scopava vigorosamente nel culo. Anche lui dopo un po’ venne, ma dentro al preservativo. A causa della situazione il mio cazzo non perse consistenza e dimensioni, rimanendo placido dentro di lei. Appena l’uomo se ne uscì da lei la sentii sobbalzare. Altre due mani avevano afferrato le sue chiappe e un altro cazzo stava cercando di farsi largo attraverso il suo sfintere anale.

Andammo avanti così a lungo. Io steso sulla schiena con le gambe a penzoloni dal letto. Laura accovacciata su di me con il mio cazzo dentro la sua figa e una serie di uomini che si davano il cambio per incularla. Lei urlò tutti i suoi orgasmi e un sacco di porcate nelle mie orecchie.

Restammo in silenzio per tutto il tragitto, seppur breve, tra il club e l’hotel fino a quando stavo per darle la buonanotte di fronte alla porta della sua stanza. Laura invece mi tirò dentro con lei.

“Non mi è bastato.” commentò quasi più con se stessa che con me. “Credo non mi basterà più, dopo stanotte.”

Scopammo in modo più tradizionale, quasi come una vera coppia. Ci praticammo anche molto sesso orale.

La mattina dopo a colazione eravamo entrambi distrutti. Il sonno così scarso e gli avvenimenti della sera precedente donavano ad entrambi un aria sognante.

“Resterà il nostro segreto, allora.” disse lei.

“Decisamente.”

“Ci siamo tolti la curiosità?”

“Direi di sì.”

“Ma non la voglia. Io tornerei in stanza con te, ora.”

“Sei sicura, Laura, che non stiamo commettendo un errore?”

“Se è un errore lo abbiamo già commesso. Non si torna indietro. Io ho vissuto con te un momento di intimità che non ho vissuto neanche con mio marito. Non siamo più due semplici colleghi. Ora abbiamo una connessione.”

“Abbiamo semplicemente scopato in una camera di hotel.” cercai di smorzare. Non che non mi facesse piacere avere una storia di sesso con Laura, ma non volevo che la cosa degenerasse.

“Non intendo quello, ovviamente. Intendo nel club.”

“Hai detto momento di intimità, pensavo…”

“Perché non è stato un momento di intimità nel club, secondo te?”

“Beh, non eravamo proprio soli soli…”

“Non capisci. Cosa c’è di più intimo di tutti quegli orgasmi che ho provato mentre eri dentro di me e tutti quegli uomini mi facevano il culo?”

“Se lo dici tu…”

“Tutte le cose che ti ho urlato nelle orecchie. Te le ricordi? Credi che sia mai stata così esplicita e sincera con qualche altro uomo? Dimmi le cose che ti ho detto.”

“Beh, dicevi che eri una troia, che eri una cagna, che volevi altri cazzi, che ti piaceva il cazzo, che non sapevi farne a meno, che volevi che ti sfondassero il culo…”

“Esatto, credi che io abbia mai detto quelle cose a qualcuno in quel modo?”

“In effetti forse no… Ma mi hai detto anche un’altra cosa, che non penso fosse vera.”

“Cosa? Cosa ho detto, sai ero talmente sconvolta che le cose mi uscivano senza pensare.”

“Mi hai detto ‘Ti amo’, più volte.”

“Hai ragione. Beh, era vero anche quello. In quel momento era vero. In quel momento tu eri tutto per me. Mi stavi facendo vivere una esperienza incredibile. Ti stavo amando, ero sincera.”

“Non vorrei che questo diventasse pericoloso però. Siamo entrambi sposati.”

“Ci sono diversi tipi di amore. Non intendo lasciare mio marito. Non ti voglio come marito. Ma quello che abbiamo vissuto insieme non può non cambiare qualcosa fra di noi. In una sera abbiamo raggiunto una intesa sessuale che io non ho raggiunto in una vita con mio marito. E forse neanche tu con tua moglie.”

“È vero… Quindi?” sussurrai.

“Quindi… siamo amanti. Io voglio fare altro sesso con te. Io voglio fare cose che non ho mai fatto prima.”

Sentii qualcosa toccare il mio cazzo che nel frattempo si era indurito. Era un piede di Laura. Si era tolta la scarpa e l’aveva allungato sotto al tavolo.

“Una volta ho fatto questo a mio marito, in un ristorante. Lui disse che non stava bene, che potevano vederci.”

“Aveva ragione.” dissi.

“E quindi mi fermò subito.”

“Ebbe torto.” conclusi mentre mi godevo la pressione del piedino di Laura contro il mio pacco.

Prima di tornare in stanza Laura mi fece un pompino nel corridoio dell’hotel. Io ricambiai più tardi con un ditalino nel taxi che ci portava dal cliente. Poi scopammo nel bagno della sede del cliente, durante una pausa della nostra presentazione, che tra l’altro si concluse bene con un acquisto da parte sua. Nel viaggio di ritorno, in treno, lei si divertì a provocare un uomo distinto seduto vicino a noi fino a fargli una sega con la mano nascosta dal tavolino. Arrivati nella nostra città la accompagnai fino a sotto casa con la mia auto e mi salutò con un altro pompino, proprio sotto le sue finestre. I giorni successivi scopammo in ufficio, anche più di una volta al giorno. Poi, finalmente, arrivò l’occasione di un’altra trasferta per andare da altri potenziali clienti. Prenotammo allo stesso hotel della volta precedente, già sapendo dove avremmo passato quella serata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto