Trio

Un marito propone una trasgressione alla moglie, non sapendo cosa lo aspetta.

Ero dentro di lei quando me lo disse. La stavo scopando dolcemente e tirò fuori lei il discorso. Da tempo non ne parlavamo più.

“Ci ho pensato, sai, a quella cosa che mi hai chiesto tempo fa.”

“Quale cosa?” le domandai.

“Quella del farlo in tre.”

Istintivamente il mio cazzo ebbe un ulteriore irrigidimento a sentirla nominare quella fantasia di cui le avevo parlato: scopare io, lei e un altro. Non mi aveva mai detto chiaramente no, ma non aveva mai dato corda a quella mia proposta. Il fatto che la tirasse fuori così, senza preavviso, mi eccitò.

“E cosa hai pensato?”

“Ho pensato che forse potremmo farlo.”

“Davvero?” chiesi speranzoso e un po’ incredulo.

“Sì. Forse.”

“E hai pensato anche con chi ti piacerebbe farlo?”

Lei non mi rispose subito. Mi fece uscire da lei e si girò a pancia in giù. Quella era la posizione che assumeva quando voleva essere scopata in maniera più decisa, quando si lasciava più andare a certe fantasie verbali. Era come se, non guardandomi in faccia, perdesse un po’ di inibizioni. In quel caso, capii, la posizione le servì per potermi dire qualcosa di cui un po’ si vergognava. La iniziai a scopare in maniera più violenta, da dietro, e dopo un po’ lei ricominciò a parlare.

“Sì. Ho pensato con chi potremmo farlo.”

“E chi è?”

“Yuri.”

La risposta mi sorprese, ma probabilmente mi avrebbe sorpreso qualunque nome avesse fatto. In realtà pensavo che non avesse in mente una persona in particolare e pensavo che non avrebbe voluto qualcuno di conosciuto. Ma forse ero io che avevo sempre pensato di farlo con uno sconosciuto. Yuri lo avevamo conosciuto da poco. Era entrato nel giro di amici e conoscenti con cui spesso ci si incontrava per aperitivi e serate. Era indubbiamente un bel ragazzo anche se caratterialmente non lo conoscevo benissimo.

“Perché proprio lui?” domandai. Lei girò leggermente la testa lanciandomi uno sguardo di rimprovero.

“Così. Non c’è un motivo. Non farmi queste domande.”

Non le feci altre domande. Ero in fondo contento che lei volesse fare questa cosa. Non dovevo soffermarmi su troppi dettagli. Forse non ero soddisfattissimo della sua scelta, ma mi resi conto in quel momento che forse non sarei stato soddisfatto di nessuno. In realtà avevo un po’ troppo idealizzato la situazione e non avevo considerato che il terzo sarebbe stato un uomo vero, in carne ed ossa.

Un paio di settimane dopo quella rivelazione eravamo a bere qualcosa con i soliti amici in un bar sul porto. Arrivò anche Yuri. Lei mi lanciò uno sguardo complice quando lo vide arrivare. Io ebbi un principio di erezione. Capii che lei faceva sul serio. Infatti più tardi quella sera fece in modo che ci ritrovassimo, un po’ appartati dagli altri, io e lei a parlare con lui. A quel punto mi diede un colpetto col gomito dicendomi a bassa voce, ma facendosi probabilmente sentire anche da lui:

“Allora? Glielo chiediamo?”

“Ehm… sì…” balbettai colto alla sprovvista.

“Dai. Chiediglielo.” mi intimò guardando prima me e poi lui.

“Ehm, ok… sì… Yuri… volevamo… cioè… avevamo pensato…” ero in difficoltà, non mi ero preparato. Come diavolo si chiede ad un amico se vuole scopare la mia donna insieme a me? Che parole dovevo usare? Cosa avrebbe pensato di noi?

“Lascia perdere.” intervenne lei e prese in mano la situazione. “Senti, Yuri, mio marito tempo fa mi ha chiesto se volevo provare a fare sesso in tre e la cosa mi ha intrigato e allora ho cominciato a guardarmi attorno per trovare qualcuno con cui mi sarebbe piaciuto farlo. E ho pensato che tu potresti essere la persona giusta. Che ne dici? Ti fa di fare sesso con noi?”

Lo disse in modo calmo, naturale, diretto. Lui alzò le sopracciglia e sorrise.

“Mi state prendendo in giro o parlate sul serio?”

“Sul serio.”

“Beh, grazie per avermi considerato. Cosa intendete per fare sesso in tre? Cosa vorreste fare?”

Io e lei ci guardammo. In realtà non avevamo mai parlato a fondo dei dettagli. Io ne avevo molti in testa ma non ero mai sceso nei particolari con lei perché non sembrava una cosa fattibile. Anche lei, comunque, sembrava avere le idee chiare.

“Beh, nulla di particolarmente strano. Quello che si fa quando una donna e due uomini fanno sesso. Una scopata normale, solo che avrò due cazzi, quattro mani, due lingue, eccetera a disposizione.”

“Quindi non rapporti bisex?” chiese lui ed io sgranai gli occhi perché non era una cosa a cui avevo pensato.

Forse neanche lei ci aveva pensato perché si girò verso di me con una faccia sorpresa.

“No, direi di no. A meno che voi due non vogliate…”

“Ok, no, chiedevo per capire le vostre idee.” rispose tranquillizzandomi.

“Quindi? Ci stai?”

“Ok. Ci sto. Quando?”

“Ora ci organizziamo. Ho qualche idea…” rispose lei accennando a cose di cui non mi aveva parlato. Evidentemente era coinvolta dalla mia proposta molto più di quanto mi aveva dato da vedere ed aveva già fatto dei piani precisi.

Qualche settimana dopo quella sera eravamo partiti insieme a Yuri per fare un weekend lontano da casa. Lei aveva detto che voleva sentirsi libera e voleva vivere un giorno come se avesse proprio due uomini e quindi questo si poteva fare solo dove non ci conosceva nessuno. Era euforica e lanciatissima, non osai controbattere a nessuna sua proposta, volevo che per lei fosse tutto perfetto come se lo immaginava.

Fu strano arrivare nell’hotel dove avevamo prenotato una camera. Fu un po’ imbarazzante, almeno per me e apparentemente non per lei che sembrava molto divertita dalla cosa, spiegare che avevamo prenotato la camera doppia con il letto tondo anche se eravamo in tre. Fu ancora più imbarazzante che alla consegna dei documenti che rendevano palese come noi due fossimo sposati lei fosse a braccetto con Yuri e si scambiasse con lui delle effusioni. Fece tutta questa pantomima perché voleva rendere palese la situazione: lei aveva due uomini e si sarebbe fatta scopare da due uomini. Le piaceva apparire un po’ zoccola.

Quando andammo a cenare la cosa divenne ancora più esplicita. Ci sedemmo ad un tavolino tondo e lei per tutta la cena si alternava tra me e lui, allungandosi per baciarci in bocca e per lasciarsi toccare. Chiunque avesse guardato il nostro tavolo avrebbe capito la situazione e lei si divertì ad osservare le reazioni della gente: qualcuno scandalizzato, qualcuno che osservava divertito e probabilmente eccitato. Lei, inoltre, si era vestita provocante come mai prima. Scarpe dal tacco altissimo, calze a rete che si capiva fossero autoreggenti vista la scarsa lunghezza della minigonna che le copriva e parte superiore molto scollata che lasciava intuire che non avesse il reggiseno. Anche le mutandine non le aveva indossate, come scoprimmo entrambi al ristorante dato che si lasciò toccare fra le gambe prima da lui e poi da me. Noi eravamo eccitati fin dall’albergo quando l’avevamo vista uscire dal bagno così vestita.

Dopo cena facemmo una passeggiata e lei si alternava fra me e lui, baciandoci e toccandoci per sentire le nostre erezioni. Poi arrivammo finalmente in hotel e salimmo in camera.

Appena entrati lei si inginocchiò e ci slaccio i pantaloni. Tirò fuori i nostri cazzi e si mise a leccarli alternativamente. Mentre ne aveva in bocca uno segava l’altro. Poi provò ad avvicinarli entrambi alla bocca. Le cappelle si toccarono. Fu strano ma era tutto troppo eccitante.

La spogliammo nuda e ci denudammo anche noi. Poi lei si mise a succhiare il cazzo a Yuri ed io la presi da dietro tenendola per i fianchi. A lui avevamo chiesto di fare le analisi in modo da stare tutti tranquilli e potersela godere senza dover mettere preservativi. Io mi fermai dopo poco e smisi di scoparla. Lei si girò contrariata.

“È troppo eccitante.” mi giustificai. “Rischio di venire subito.”

“Allora cambiatevi posizione.” propose lei e mi fece sedere appoggiato alla testata del letto. Lei si mise a quattro zampe ed iniziò a succhiarmelo dosando sapientemente i gesti in modo da non farmi venire subito. Yuri iniziò a scoparla alla pecorina, senza andarci troppo per il sottile e dimostrando di non avere troppi problemi a resistere. Probabilmente, pensai io, lui non aveva il coinvolgimento mentale mio nel vedere la propria donna alle prese con un altro. Lei alternava la bocca e la mano sul mio cazzo. A volte interrompendo volutamente il pompino, altre volte non riuscendo a stare ferma a causa delle spinte pelviche di Yuri.

Poi lei si sfilò e venne verso di me. Mi salì sopra, sedendosi su di me e impalandosi sul mio cazzo. Poi si girò verso Yuri e con molta malizia gli indicò cosa avrebbe dovuto fare. Io in quel momento sentii un po’ di gelosia. Avevo il cazzo dentro di lei ma lui avrebbe avuto il privilegio, che lei raramente mi concedeva, di entrarle nel culo. Non avevamo parlato di cosa avremmo fatto a letto con lui, lei non ne aveva voluto parlare dicendo che avrebbe lasciato all’improvvisazione. Ovviamente non le avevo posto limiti, non aveva senso farlo, però che lei scegliesse lui per concedergli il culo nella doppia penetrazione un po’ mi fece soffrire. Poi però, quando lei cominciò a muoversi sul mio cazzo e a godere in una maniera che non le avevo mai visto fare prima, le sborrai dentro con immensa gioia, seguito a breve da lui che le inondò il culo.

Scopammo tutta la notte. Yuri si rivelò un ottimo amante, resistente, fantasioso e passionale. Tra loro notai una intesa istantanea, quasi soprendente, ma che poi ebbe una spiegazione.

“Ho fatto bene a scegliere te per farlo in tre.” ammise lei con lui in un momento di pausa del sesso. “E sei anche meglio di come mi ricordassi.”

“In che senso?” mi ridestai improvvisamente a sentire quelle parole.

Lei mi guardò con l’aria birichina di chi era stata colta in fallo.

“Sì, c’è qualcosa che non ti ho detto…” confessò.

“Voi due avevate già scopato?” domandai incredulo.

“Lui è… un mio ex.”

Spalancai occhi e bocca a quella rivelazione. Lei mi guardava maliziosa. Lui aveva un sorrisino soddisfatto sul volto.

Mi sentii un po’ ingannato da loro due. Era come se avessero tramato alle mie spalle. Inoltre la voglia di lei di farlo in tre la vidi sotto un’altra ottica: desiderava farlo in tre ma desiderava farlo di nuovo con lui. Non lo aveva scelto a caso. Non era indifferente chi fosse lui.

Non ebbi tempo di rimanere arrabbiato con lei perché si fece immediatamente perdonare ricominciando a farsi scopare. E nel proseguire, mentre io la penetravo nel culo e lui nella figa con lei stretta in piedi in mezzo a noi, mi confessò nell’orecchio le sue intenzioni future alle quali io, eccitatissimo, non potei che dare il mio assenso.

“Voglio continuare a farlo con voi due… voglio che lo facciamo spesso… voglio che lui venga ogni tanto a stare da noi… voglio avere sempre due uomini… voglio che la nostra relazione a tre non sia nascosta… voglio avervi sempre con me…”

“Sei una zoccola…” mormorai dopo averle sborrato per l’ennesima volta nel culo. “Ti adoro.”

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