Quando la voglia ti spinge ad osare.
Il corpo di mia moglie, abbronzato e unto, era steso al sole in spiaggia, coperto solo dal pezzo sotto di un succinto bikini. Con una mano reggeva un libro, ma l’altra stava facendo dei movimenti strani. La teneva appoggiata sul pube e le dita si muovevano leggermente.
“Cosa stai facendo?” le chiesi ridacchiando.
Lei alzò gli occhi dal libro, mi guardò con aria interrogativa, poi vide che indicavo la mano fra le sue gambe e allora si coprì il volto, come se si vergognasse.
“Oddio…” mormorò, “Non ce la faccio, è più forte di me, è quasi un gesto involontario, ma quello che sto leggendo mi spinge a toccarmi…”
“Cosa leggi?”
Mi lesse il titolo e mi spiegò che era la storia di una donna e conteneva alcune parti molto erotiche.
“Cosa sta succedendo nel libro tanto da farti eccitare così?” domandai.
“Mah… la protagonista ha incontrato un uomo e ci è finita a letto… detta così non è niente di che ma è le sensazioni che descrive… le sento molto mie…”
“Tanto da masturbarti in un luogo pubblico…”
“Dai, non mi sto masturbando… mi stavo solo accarezzando…”
“Ma vorresti masturbarti.”
Distolse il suo sguardo, imbarazzata, e poi annuì convinta.
“Fallo, allora.” la provocai.
“Eh, ma non posso…”
“Perché no?”
“E se mi vede qualcuno?”
“Non ci sono tanti che potrebbero accorgersene.”
“Davvero?” mi domandò quasi speranzosa.
“Tirati su e guarda tu stessa.”
“No, dimmelo tu. C’è qualcuno che mi sta guardando?”
Mi guardai attorno. Non c’era molta gente attorno a noi. Diversi erano lontani o comunque non dalla parte giusta per accorgersi di qualcosa. Quando riabbassai gli occhi su mia moglie mi accorsi che si stava toccando, da sopra al costume, con più decisione. Non era più un leggero sfiorarsi ma le dita premevamo decise contro la stoffa che copriva labbra e clitoride.
“Mmh…” mugolò lei poco dopo.
Io mi sistemai meglio il cazzo nei boxer e controllai la situazione attorno. Notai un ragazzo che usciva dall’acqua. Bel fisico, tra venti e trent’anni. Sembrava dirigersi verso un telo non troppo distante tra e noi e soprattutto da cui avrebbe avuto una visuale perfetta verso le gambe di mia moglie.
“Posso continuare?” mi chiese lei, stesa a occhi chiusi.
“Sì…” le risposi io, nascondendole quel nuovo arrivato.
Le dita di mia moglie si fecero più impertinenti. Scostarono la stoffa del costume e raggiunsero le labbra della fica. Con l’altra mano si stava toccando un capezzolo. Era uno spettacolo. Controllai i dintorni. Nessuno poteva accorgersene. Tranne quel ragazzo, che era in piedi e si stava asciugando e ad un certo punto guardò nella nostra direzione per un attimo. Poi distolse lo sguardo ma probabilmente il suo cervello aveva registrato qualcosa di anomalo e subito ruotò nuovamente la testa verso di noi. L’aveva vista, l’aveva notata. Colsi un leggero sorriso sul suo volto.
“C’è qualcuno che mi vede?” mi chiese mia moglie, non so se più speranzosa o spaventata.
“No.” mentii io.
Incrociai lo sguardo con il ragazzo e gli feci un cenno rassicurante. Mia moglie ora aveva praticamente la fica in vista e i capezzoli durissimi. Non stava godendo solo perché si sforzava di contenersi ma sapevo che era al limite. Il ragazzo si sistemò il costume sul davanti. Sicuramente gli si era indurito.
Afferrai improvvisamente il polso di mia moglie, bloccandolo.
“Che c’è? C’è qualcuno?” fece lei impaurita.
“No, ci sono io, che mi sono eccitato troppo a vederti. Ora sono io che non resisto. Vieni. Alzati.”
Mia moglie sembrò subito delusa dall’interruzione ma poi acconsentì volentieri a seguirmi dietro le dune, nella pineta retrostante alla spiaggia. Mentre ci alzavamo io guardai nuovamente il ragazzo e gli feci un cenno al quale lui rispose. Speravo di essere stato chiaro, speravo che ci seguisse. Mi voltai poco prima di lasciare la spiaggia. Lui era ancora là, ma ci stava seguendo con lo sguardo.
Trovammo un luogo appartato. Io mi abbassai i boxer. Mia moglie si inginocchiò e me lo prese in bocca.
“C’era uno che ti guardava, prima.” le dissi con tono neutro.
“Come? Chi?” esclamò lei interrompendo il pompino.
“Un ragazzo. Poco lontano. È arrivato quando tu avevi già iniziato, ma da dov’era vedeva benissimo.”
“E mi guardava?” chiese lei mentre mi segava il cazzo.
“Forse. Tu speri che l’abbia fatto o no?”
“Io… sì…”
“Ti guardava.”
“Davvero?”
“Sì.”
“E com’era? Era un bel ragazzo? Età? Spero maggiorenne.”
“Sì, sì. Bel ragazzo. Bel corpo. Tra i venti e i trenta direi. Ma lo vedrai.”
“Oddio, ma adesso mi vergogno a tornare lì e a sapere che mi stava guardando la fica mentre mi toccavo.”
“Oh, non c’è bisogno di tornare là per vederlo.”
“Perché?”
“Perché gli ho fatto cenno di seguirci.”
“Cosa?” chiese mia moglie sconvolta e guardandosi attorno, “Ma sei pazzo?”
La presi per la coda di capelli sulla nuca e la spinsi verso il mio cazzo.
“Zitta e succhia. Ti piacerà.”
Non la stavo veramente forzando in quel momento. Il mio era stato un gesto per guidarla, ma se lei avesse voluto rifiutarsi, se lei avesse voluto smettere ed evitare che quel ragazzo ci raggiungesse in quel frangente le bastava alzarsi e dirmi di no. Ma il mio gesto autoritario serviva anche a lei, serviva a farla sentire comandata da me a fare una cosa perversa, una cosa che lei da sola non avrebbe fatto, ma spinta da me poteva essere più porca di quello che la sua morale le suggeriva.
“Eccolo.” dissi. Lei non smise di succhiarmelo. Non lo guardò mentre si avvicinava.
Lui fu un po’ titubante all’inizio ma io gli feci gesto di avvicinarsi. Venne al mio fianco e subito si abbassò il costume liberando un bel cazzo lungo e nodoso. Mia moglie si staccò dal mio e con lo sguardo percorse tutto il corpo del ragazzo, dai piedi fino al viso. Poi gli prese in mano il cazzo e se lo portò alla bocca. Cominciò ad alternarsi tra il mio e il suo. Bocca su uno e mano sull’altro o viceversa.
“Che figa tua moglie!” mi disse contento.
“Vuoi scoparla?” chiesi. In quel momento mia moglie interruppe il pompino e per un attimo mi fulminò con lo sguardo. Io di rimando allungai il piede tra le gambe aperte di lei (era appoggiata sui piedi con le gambe piegate e larghe) e strofinai il mio collo del piede contro il suo pube. Immediatamente lei si sciolse in un quasi orgasmo e non ebbe la forza, né la volontà di replicare alla mia proposta.
La feci mettere a quattro zampe sul telo, con la schiena incarcata. Il ragazzo per fortuna di rivelò meno sprovveduto di quel che pensavo essendosi portato dietro un preservativo (“Ne ho sempre uno nel portafoglio.” commentò).
“Che gran bel culo!” commentò il ragazzo.
“Vuoi anche quello?” ridacchiai io.
“Ehi, aspetta, andiamoci piano.” mi zittì mia moglie.
“Ok, ok, scopala in fica… il culo la prossima volta.” dissi al ragazzo.
Mi gustai la scopata tra mia moglie e il ragazzo che ci dava dentro con vigore tenendola per i fianchi e stantuffandole la fica. Lei godeva, forse anche un po’ troppo rumorosamente tanto che ad un certo punto decisi di metterle il mio cazzo in bocca per limitarne i gorgheggi.
Avere il mio cazzo in bocca però non impedì che ad un certo punto lei emise un urlo di sopresa e dolore.
“Aaaah. In culo no!”
“Scusa, scusa.” fece lui. “È scivolato fuori ed è rientrato nel posto sbagliato.”
“Stronzo… cazzo che male!”
“Scusa, scusa…”
Lui si riposizionò per ricominciare a scoparla in fica, ma lei si girò e gli mise una mano sulla pancia per fermarlo.
“No, adesso non rientri nella fica con il cazzo che è stato nel culo…”
“E quindi?” chiese lui smarrito, cercando anche in me sostegno.
“A questo punto scopami nel culo… ma vacci piano, cazzo!”
Io e lui ci guardammo. Sorridemmo fra noi con complicità maschile. Ebbi il dubbio che il suo non fosse stato un errore. Sarebbe stata una bastardata da parte sua, ma alla fine gli era andata bene. Per sua fortuna mia moglie era ormai super eccitata e avrebbe accettato tutto, altrimenti se lo sarebbe mangiato vivo, conoscendola.
Lei non mi prese più in bocca il cazzo, troppo impegnata ad accogliere quello del ragazzo nel culo. Rimase aggrappata ai miei fianchi con il volto piegato contro la mia pancia che venne sbavata tutta dalla saliva che usciva dalla sua bocca aperta.
Quando il ragazzo fu vicino all’orgasmo uscì da lei, si sfilò il preservativo e le imbiancò tutta la schiena. Io presi rapidamente il suo posto, la inculai anche io e ripetei la sborrata in parte dentro e in parte sopra quella di lui.
Tornammo in spiaggia. Mia moglie si andò a lavare in mare. Poi fu strano riprendere la normale routine da spiaggia a pochi metri da uno che aveva appena scopato mia moglie. Fu ancor più strano vederla alzarsi, andare da lui, e poi tornare sorridente.
“Gli ho chiesto il numero. E gli ho chiesto se ha da fare, stasera.” mi annunciò sorniona.