non smisi mai di ringraziare il marito. aveva al fianco la donna più sensuale del mondo ed era disposto a condividerla con altri. in realtà era lei ad avere una sessualità così travolgente che nessuno avrebbe potuto tenerla solo per sè. penso che chiunque, pur di avere una parte costante e sicura nei suoi giochi erotici, avrebbe tollerato con serenità di vederla e saperla in compagnia di altri.
i piedini erano piccoli e perfetti. quando li teneva arcuati, perchè dentro una scarpa col tacco o perchè erano tesi da un orgasmo, erano bellissimi. amava farseli leccare e ci sarei rimasto ore a farlo. le piaceva anche donare piacere con essi e farsi venire sopra, sia che fossero nudi che con delle calze velate.
le gambe erano perfette, non troppo magre, non troppo muscolose. niente era troppo e niente era poco. raramente ne ho viste di così belle e le avevo davanti, non c’era trucco grafico che le rendesse così. anche la pelle era liscia e vellutata come non mai.
degnissima conclusione delle gambe era il sedere. probabilmente si sarebbe potuto definire il suo pezzo forte, se ne avesse avuti di deboli. tondo, sporgente, alto e sodo. una gioia per gli occhi, per le mani, per la lingua, quando chiedeva che glielo si leccasse, andando ad esplorare le piegoline dell’ano, attorno a cui radeva del tutto i pochi peli altrimenti presenti. la perfezione della perfezione la raggiungeva quando, carponi, inarcava le schiena e te lo presentava in modo che le chiappe si schiudessero da sole. a quel punto era facile sottostare alla sua richiesta e vedere il proprio sesso farsi strada tra quei due globi di carne. sentirla godere così era il massimo della vita.
la schiena, adornata da un piccolo tatuaggio, era fatta apposta per i massaggi, ma ancora meglio era il fronte. vagina da restare incantati a guardarla, monte di venere totalmente depilato, pancia piatta, un piercing all’ombelico e un seno che, anch’esso, ormai quasi in modo banale, rasentava la perfezione. di proporzioni perfette, alto e sodo come neanche uno rifatto. i capezzoli si indurivano e spuntavano se stimolati e lei te lo chiedeva sempre.
difficile, in tutto questo ben di dio, che si rimanesse colpiti dalle mani. unghie curate quanto vuoi, ma il loro compito, più che essere guardate, era di dare o darsi piacere. con che maestria ti afferravano il cazzo e lo stimolavano, stringendolo come se avesse paura di perderlo. le dita sapevano scovare insoliti punti erogeni. nessuno mai si tirava indietro se anche andavano a cercare un ingresso che qualcuno, evidentemente con così poca virilità da temere di perderla, avrebbe voluto tenere chiuso.
se tutto il corpo faceva girare gli sguardi per strada, il viso dava il colpo di grazia. capelli lunghi, neri e mossi. a volte ricci a volte lisci. a volte legati a volte liberi di muoversi. quasi a testimoniare la molteplicità di donne che sentiva dentro di sè. i tratti del volto avevano riminiscenze asiatiche e sfumature latine. aveva antenati ovunque nel mondo ed era la più evidente prova che la mescolanza porta al miglioramento.
occhi grandi, di un verde che cambiava con l’umore. bocca carnosa, quasi da africana, e denti perfetti. il modo migliore per apprezzare entrambe le cose era certamente quando, impegnata in una fellatio di cui ormai aveva imparato tutti i trucchi e i segreti, ti guardava dal basso e nello sguardo notavi una lussuria infinita. e poi le smorfie, le espressioni generate dal piacere dell’orgasmo che ti facevano sentire l’uomo più potente del mondo per essere riuscito a donarle un piacere così intenso.
e poi l’abbigliamento. tremendamente sexy da vestita, ancora di più in lingerie. un guardaroba completo di tutti gli indumenti studiati per aumentare la sensualità femminile. scarpe, sandali o stivali, sempre col tacco altissimo. calze a rete, autoreggenti o col reggicalze. perizomi, quando indossa qualcosa là sotto, guepiere, baby doll. e poi i dettagli, i gioielli. cavigliera, collane, orecchini. la fede nuziale, indossata anche in quei momenti.
nel sesso non si nega nulla. predilige i membri di notevoli dimensioni ai quali non nega nessuna entrata. l’ho vista all’opera anche con compagnia femminile o con gruppi variamente composti, oppure impegnata in giochi di dominazione soft. ha una buona collezione di giocattoli erotici e sa essere molto convincente, soprattutto con un cazzo finto legato in vita.
a volte penso che non sia vera, ma frutto della mia fantasia. allora guardo le foto che il marito mi ha inviato. e mi vedo, con il cazzo piantato nel suo culo, mentre lei sta spompinando un altro uomo. oppure il suo primo piano, mentre fa scorrere la lingua lungo tutta la mia erezione. oppure lei sulla spiaggia, senza nulla addosso, che assume pose provocanti. e allora li ringrazio.