Problema comune
Il rischio di veder rivelata la propria vita libertina. Segreti che si intrecciano. Rivelazioni e pratiche dolorose ma non per questo desiderate.
Il rischio di veder rivelata la propria vita libertina. Segreti che si intrecciano. Rivelazioni e pratiche dolorose ma non per questo desiderate.
Entrammo nell’ufficio di un importante avvocato della capitale. Io ero vestita in una maniera che la maggior parte degli uomini avrebbe definito sexy ma aggressiva. Tacco a spillo, calze, gonna attillata al ginocchio con lo spacco, camicia e giacca. Mio marito nel classico completo da uomo.
Entrai nel salone a braccetto con mio marito. Molti soffermarono il loro sguardo su di me appena mi riconobbero. In parte era dovuto al mio aspetto fisico: quella sera ero perfetta. Trucco, capelli freschi di parrucchiere, vestito elegante, costoso e che mi valorizzava al meglio. Non che andassi sciatta al lavoro, anzi, ma quella sera ero pronta per un galà. L’altro motivo per cui molti mi guardarono era perché quella era una serata importante per il gruppo di cui faceva parte la mia azienda e importantissima per alcuni di noi, tra cui forse me stessa, il cui nome era sulla bocca di molti.
Il taxi mi lasciò di fronte all’ingresso del ministero. Scesi stando attenta a dove appoggiavo i tacchi a spillo sui sanpietrini e poi mi diressi sculettando incerta verso la portineria. Mi chiesi cosa pensasse il tassista e cosa pensassero le guardie nel vedere una bella donna agghindata come per una serata di gala avvicinarsi ad uno dei palazzi del potere nazionale. Probabilmente erano abituati a vederne di ogni, in quanto ingranaggi di basso grado di un sistema non immacolato.
Abbiamo scopato ieri sera. Era da un po’ che non lo facevamo. La routine matrimoniale, i problemi della vita di tutti i giorni, la voglia che manca.
Non dovevo essere a casa. E non avrei dovuto entrare così silenziosamente. Ed essere poi così curioso.