C’era una prima volta…
Racconti giovanili
Quella volta che l’ho detto Sono steso nudo sul letto a pancia in giù. Sono sudato, fa caldo anche perché abbiamo spento l’aria condizionata della stanza per aprire un po’ la finestra. Il mio respiro sta tornando normale, dopo lo sforzo fisico. Da fuori giungono i rumori della gente nella piazzetta sottostante, piena di locali
Ripubblico il secondo racconto lungo scritto per questo sito. La storia di un rapporto un po’ insolito, dove i ruoli si mescolano e si alternano. TAMARA dedicato a L. colei con cui ho fatto tante cose nuove I Tamara la conobbi ad una festa. Era bella ed elegante e non potevo non notarla. I nostri
Me l’ero immaginata diversa, ma è sempre bello quando la realtà supera in qualche modo l’immaginazione
Ero riuscito ad entrare in un esclusivo circolo sportivo romano, di quelli frequentati da gente importante, grazie all’invito della mia amica Lavinia, ricca figlia di nobiltà capitolina. Ero lì con lei con uno scopo preciso: trovare qualcuno disposto ad aiutarmi in un mio progetto, una idea imprenditoriale che avevo. Avevo bisogno di appoggi per riuscire a farlo, aiuti finanziari ma anche appoggi politici. Io ero giovane e non ero nessuno. Avevo bisogno di qualcuno che potevo trovare solo in quel posto.
Fu un periodo strano quell’estate dei miei quarantasette anni. Ero da poco rimasta senza lavoro mentre il mio compagno Giorgio proprio in quel periodo doveva seguire un cantiere all’estero e quindi stava via per settimane. Erano quasi sei anni che stavamo insieme, ma non eravamo sposati. Lui aveva cinque anni più di me e un figlio, Omar, di vent’anni avuto con la sua ex moglie. Omar viveva insieme al padre e quindi con me. Anche Omar non aveva un lavoro e aveva deciso svogliatamente di provare ad iscriversi all’università. In quella estate, dunque, io ed il ragazzo ci ritrovammo a casa entrambi senza molto da fare.
La stessa modalità, a parti invertite. Le avevo lasciato le istruzioni e l’avevo trovata diligentemente in posizione nel momento in cui ero entrato nella camera d’hotel, lo stesso hotel, che avevo prenotato.