Nei camerini
La prossima volta che lei proporrà di andare a fare shopping lui risponderà certamente di sì. Anzi dovrà fare attenzione a contenere l’entusiasmo. Per non insospettirla.
La prossima volta che lei proporrà di andare a fare shopping lui risponderà certamente di sì. Anzi dovrà fare attenzione a contenere l’entusiasmo. Per non insospettirla.
L’anno inizia con un due di picche, ma l’attesa di un miglioramento potrebbe non essere lunga…
I “Ciao, indovina dove sono?” “Non so, dove sei?” “Sono vicina a te. Sono a Venezia. Sono nella mia stanza d’albergo. L’ho presa per il weekend.” “Ehmmmm…” “Vuoi sapere come sono?” “Come sei? Dimmi.” “Sono nuda. Ho indosso soltanto le scarpe col tacco. Sono alla finestra. Sto guardando il Canal Grande. Qualcuno potrebbe vedermi. Con
I Rientro in casa tardi, dopo una lunga giornata di lavoro e di spostamenti fra Milano e Roma. Nell’ingresso di casa noto subito un paio di grosse valigie, appoggiate da una parte. Dalla cucina sento giungere delle voci. Una è quella di Giulia, mia moglie, mentre l’altra, sempre di genere femminile, non la riconoscono subito.
I Entravo e uscivo dal camerino ogni volta con un vestito diverso, andavo verso lo specchio, mi rimiravo e valutavo quanto mi stesse bene. La commessa era molto gentile e sembrava sincera quando magnificava come mi stessero certi abiti. Erano tutti vestitini piuttosto provocanti che fasciavano il corpo e lo lasciavano in mostra con spacchi e
I – lei alla reception dell’hotel, quando diedi il nome che avevo concordato, mi diedero la chiave di una stanza. l’albergo era di lusso e affollato di gente che entrava e usciva. salii al piano e provai a bussare alla porta della stanza. non ebbi risposta. infilai allora la chiave magnetica nella fessura ed entrai.
I – lui in mezzo alla confusione della festa la mia attenzione è catalizzata da una ragazza. le giro attorno più volte, cercando di non farmi notare e di non far vedere che lo faccio solo per osservarla. soprattutto devo fare tutto ciò senza che la mia compagna si accorga di niente. è bellissima ed
I – lui quando li vidi mi resi conto che non era la prima volta che frequentavano il mio bar. marito e moglie, lui sui 40, vestito in maniera distinta e lei sui 30, elegante ma con qualche tocco ai limiti del volgare, come ad esempio degli stivali di pelle aderenti e sopra il ginocchio
rientri in casa. sei vestita tutta di nero. un morbido e ampio maglione girocollo che ti arriva appena sotto le natiche e funge in questo modo anche da gonna. ai fianchi porti una cintura viola, unica nota di colore insieme alle scarpe di vernice, sulla stessa tonalità, con il tacco a spillo. indossi dei panta-collant
“ok, ti porto a prendere un gelato, però posso decidere io come ti devi vestire?” “va bene”, mi rispondi un po’ stupita a questa mia richiesta. tiro fuori quel tuo vestito leggero con una fascia elastica all’altezza del seno e il resto è una gonna svolazzante e anche leggermente trasparente. per i piedi scelgo quelle