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“Che ti ha detto quella?” lo sguardo indagatore e sospettoso della mia gelosa fidanzata mi scrutava in cerca di eventuali risposte non verbali che avrebbero svelato bugie nelle mie parole.
“Mah, niente, ha fatto un commento sulla qualità della colazione.” cercai di mantenere il sangue freddo.
In realtà la mia ragazza aveva visto giusto. Stavamo facendo colazione nell’agriturismo e ad un certo punto mi ero ritrovato in fila per il tavolo delle cose dolci a fianco di Anna che contemporaneamente stava facendo colazione con suo marito. Mi si era avvicinata e mi aveva detto una frase. Non pensavo, e probabilmente neanche lei lo pensava, che questo gesto sarebbe stato notato. Ma gli occhi dei gelosi è più facile che colgano falsi allarmi rispetto a sottovalutare potenziali pericoli.
La frase di Anna era stata, invece:
“Io e te oggi dovremmo trovare il modo di scopare.”
Io ero rimasto impassibile e avevo annuito impercittibilmente mentre tra le gambe il mio cazzo festeggiava. Non avevo idea di come avremmo potuto fare ma di certo l’idea mi intrigava non poco. Anna dava l’idea, e aveva dato anche dimostrazione, di essere una donna vogliosa e porca. Fisicamente mi piaceva molto e la differenza di età e di esperienza aumentava la voglia di rischiare.
L’occasione si presentò nel pomeriggio. Eravamo tutti, insieme ad altri villeggianti nell’agriturismo, nei pressi della piscina, stesi sui lettini al sole o sotto agli ombrelloni. La mia ragazza si era addormentata dopo aver nuotato un po’ in piscina. Il marito di Anna stava leggendo. Lei mi guardò, poi si alzò, disse qualcosa al marito e camminando sui suoi sandali con zeppa, in bikini e pareo, mi passò davanti diretta verso le camere. Nel passarmi vicino mi fece un cenno con la testa. Era un invito.
Guardai la mia ragazza. Controllai che dormisse. Guardai il marito di Anna, sembrava immerso nella lettura. Non avrei dato nell’occhio se fossi andato anche io, dopo qualche minuto, verso l’agriturismo abbandonando il bordo piscina. L’importante era che la mia ragazza non si svegliasse e venisse a cercarmi e che anche il marito di Anna rimanesse dov’era. Come potevo saperlo? Non c’era modo. L’unica era rischiare e il mio cazzo già duro premeva per convincermi ad alzarmi.
Non sapevo bene quale fosse la loro camera. Entrai nel vecchio edificio di campagna ed esplorai i corridoi. C’era una porta, a piano terra, socchiusa. Mi avvicinai circospetto e sbirciai dentro aprendola leggermente.
Anna era completamente nuda, piegata sul letto, col culo verso la porta. Mi sentì e mi accolse con un sorriso. Il tempo di avvicinarmi a lei e mi ero anche io denudato. Lei mi afferrò con gioia il cazzo.
“Benarrivato.” mi disse.
“Facciamo in fretta.” dissi io, un po’ preoccupato anche se mi ero chiuso la porta alle spalle.
“Ma facciamoci una bella scopata.” disse lei tirandomi verso di lei per il cazzo.
Opposi una leggera resistenza. Volevo prima chiarire alcune cose.
“Dovremmo usare delle protezioni?” le chiesi.
“Noi non abbiamo preservativi. Tu ne hai?”
“No.” risposi sconsolato. “Non li uso con la mia ragazza. Prende la pillola.”
“Ok. Senti, tu scopi in giro o le sei fedele? A parte in questo momento, intendo.”
“No, di solito le sono fedele. Lei è molto gelosa. Oggi non ho saputo resistere ma di solito non lo faccio.”
“Ok. Mi fido di quello che mi dici. Tu ti fidi se ti dico che sono fedele a mio marito? Non credo, vero?”
“Non lo so. Devo fidarmi?”
“Fidati. Non sono così di solito. Stamattina ho avuto voglia di fare una pazzia. Di solito non lo faccio… anche perché non mi capitano queste occasioni imperdibili.” dopo aver detto così guardò con lussuria il mio cazzo che puntava verso di lei.
“Quindi?”
“Quindi fidiamoci l’uno dell’altro. Facciamo senza protezioni.”
“Ok.”
“Però c’è un altro problema.”
“Quale?”
“Anche se ti sembrerò vecchia io sono ancora fertile.”
“Non mi sembri vecchia.” la interruppi e lei mi ringraziò con un sorriso.
“Quindi ecco, dovremmo evitare che mi sborri in fica. A occhio sono anche in giorni a rischio.”
“E quindi? Vuoi solo succhiarmelo? Come stamattina? E io te la lecco?” chiesi con un tono di delusione.
“No.” disse Anna risoluta. “C’è un’altra via.”
Si rimise sul letto, dandomi la schiena e mi fece salire su di lei mentre si apriva le chiappe con le mani.
“Davvero?” chiesi io stupito di ciò che mi stava offrendo.
La mia ragazza non aveva mai voluto fare sesso anale. Quella donna invece me lo stava offrendo come unico tipo di rapporto che avremmo avuto in quel caldo pomeriggio adulterino.
Forse la mia prestazione non fu memorabile, non durai molto sentendo lo stretto anello di carne che mi stringeva il cazzo e soprattutto apprezzando i gemiti di piacere intenso che sembrava provare Anna. Sentire una donna godere a causa di una sodomia era per me il massimo dell’erotico. Ovviamente tutto la preoccupazione per le protezioni espressa precedentemente avrebbe dovuto aumentare visto il tipo di rapporto che stavamo avendo. Ma non sarei mai riuscito a frenarmi di fronte alla prospettiva di scopare quel bel culo di donna quarantenne e infedele.
Per fortuna la mia giovane età mi venne in soccorso e dopo una prima rapida sborrata fu rapida anche la ripresa e nel giro di pochi minuti i miei orgasmi nel culo di Anna furono due, il secondo molto più lento del primo, mentre gli orgasmi di lei non riuscii a distinguerli e dunque neanche a contarli.
Quando tornai a bordo piscina la mia ragazza ancora dormiva. Per fortuna non dovetti così inventarmi nessuna scusa che mi aveva portato a tornare in camera.
Anna tornò dopo di me e disse qualcosa al marito che però non sembrò darle troppo interesse.
Io mi sentivo euforico. Avevo appena inculato una donna. Avevo appena tradito la mia ragazza. Ma non mi sentivo in colpa. Anzi, avevo voglia di scopare anche lei. Mi sentivo così bene che avrei anche voluto provare a proporle di nuovo di provare l’anale, magari avrebbe finalmente acconsentito. In ogni caso ero sicuro che quella sera in camera mi sarei divertito con lei, gasato dalla scopata pomeridiana adultera.
E poi… poi ero rimasto mezzo d’accordo con Anna, per il mattino successivo, di nuovo in piscina, mentre tutti ancora dormivano. Già pensavo a noi due nudi nell’acqua, lei appoggiata al bordo e io dietro a spingerle il cazzo nel culo.
(Continua qui…)
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