La gita

I – lui

solito aperitivo nel bar sotto casa. solita gente, le facce nuove le noto subito. come ad esempio quelle due ragazzine. avranno 18 anni o poco più. sono carine, sembrano una la fotocopia dell’altra. vestite tiratissime, più da discoteca che da aperitivo. sono sedute ad un tavolino, entrambe rivolte verso il locale. parlottano fra loro e scrutano la gente. i nostri sguardi si incrociano più volte e nessuno distoglie il proprio. mi guardano sempre più spesso e mi sorridono. mi sposto e vado da loro.

II – lui

facciamo conoscenza. loro sono in gita. ultimo anno di liceo. hanno abbandonato i compagni per vivere la notte milanese. “wow, figo” è il loro commento quando dico che lavoro faccio. chiedo che cosa hanno intenzione di fare questa sera. ammiccano, si scambiano sguardi e risatine nervose. “qualcosa di trasgressivo” dice la più intraprendente delle due.

mentre usciamo dal locale una si ferma un attimo a parlare con la barista, indicandomi.

III – lui

stiamo salendo da me. siamo in ascensore.

“ho chiesto di te alla barista. ti conosce. ha detto che ci possiamo fidare.”

“dipende da cosa vi aspettate. cosa volete fare a casa mia?” tiro fuori il cellulare e inizio a riprenderle

“perché ci filmi?”

“voglio una prova che tutto sta avvenendo fra adulti consenzienti. voi vi fidate di me. io di voi non ancora.”

IV – lui

una delle due si lascia andare ed ammicca alla telecamera. il gioco è cominciato.

“vogliamo fare del sesso. vogliamo trasgredire. vogliamo fare quello che se lo facessimo da noi lo verrebbero a sapere subito tutti e scoprirebbero le puttanelle che siamo”

vengono verso di me e cominciano a palparmi i pettorali, gli addominali, il pacco e a leccarmi sul collo.

“bene,” dico “allora la barista vi ha detto la verità”. invio all’altro cellulare l’mms col video. per sicurezza.

V – lui

entrati in casa riacquistano per un attimo le inibizioni. le vedo di nuovo timorose.

“avete mai fatto sesso tra voi?” si guardano prima di rispondere. è sempre la stessa a parlare.

“no. all’ultima gita ci siamo baciate davanti agli altri per scherzo…”

“beh, c’è stata anche quell’altra cosa…” interviene l’altra “… quella… la doccia.”

“ah, sì, già. abbiamo fatto una volta la doccia insieme…”

“avete mai fatto sesso anale?” strabuzzano gli occhi.

interviene la seconda “no, ma… non è quello che intendevamo per trasgressione, no? vero?” si gira verso l’amica che si sta mordendo un labbro. poi annuisce.

VI – lui

“perfetto. ora spogliatevi a vicenda. fatemi eccitare. fatevi guardare. ma vi prometto che una di voi due stasera perderà la verginità anale. solo una di voi due. la più brava. così vediamo se non era tra le trasgressioni che avevate in mente.”

non dicono più nulla. si denudano, si baciano, si toccano. si spostano sul letto dove le raggiungo, già nudo, per prenderle a turno alla pecorina.

all’inizio eseguono tutti gli ordini, poi cominciamo a prendere anche loro iniziative. mi stupisco quando una si mette a leccarmi il culo mentre sto prendendo l’altra.

VII – lui

la più spigliata delle due, ad un certo punto, con l’altra con il culo per aria, comincia ad accarezzarla tra i glutei, a leccarla, a stimolarle l’ano, infilando un dito dentro.

“inculala.” mi sussurra nell’orecchio. “io non sono vergine, ma lei non lo sa. se lo merita lei. fai piano però. ce l’hai molto grosso.”

non protesta. non si oppone. ci vuole molta pazienza, ma entro dentro.

VIII – lui

siamo tutti e tre nel letto che ci riprendiamo. dopo un po’ quella che ho sodomizzato parla.

“mi hai fatto morire. ma devo confessare una cosa. non ero vergine lì dietro.” io scoppio a ridere. “per cui se qualcuna deve perdere qualcosa tocca anche a te.” la guardiamo e pare terrorizzata. scuote la testa, fa per scappare, ma la prendiamo. nasce una lotta a tre. il tutto si svolge in maniera giocosa. dopo poco le lascio accapigliarsi. la prima dopo un po’ ha la meglio e l’altra si lascia preparare. le allungo il lubrificante dopo essermene spalmato molto sul mio cazzo.

“sei pronta?” chiedo. “rilassati, non opporre resistenza. se ti faccio male mi fermo. piccola troietta bugiarda.”

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